31 marzo 2020

Natura alla riscossa

Oggi parliamo di alcuni effetti secondari del coronavirus.
Già in Cina i satelliti avevano riscontrato una caduta dell'inquinamento dell'atmosfera, nei dintorni di Wuhan. Lo stesso rilevamento si è avuto nella Pianura Padana alcuni giorni dopo il lockdown. Rimane da derimere se l'inquinamento fosse dovuto al traffico automobilistico o alla industria.
Ma una ripresa della natura, probabilmente, la stiamo notando solo in Italia.
Nella prima settimana di blocco, con il mio amico elettricista Giuseppe siamo andati a cambiare 36 lampade a Settimo Milanese. La prima mattina c'eravamo noi due, quattro lucertole e tre scoiattoli (americani) che rompevano le scatolozze per avere da mangiare. 'Sti animali si avvicinavano senza paura dell'uomo. Il giorno dopo eravamo noi due e le quattro lucertole. Gli scoiattoli avevano capito che non avrebbero rimediato nulla e non sono venuti.
Nell'ultima settimana sono incominciati ad uscire degli articoli sul Corriere Online sulla Natura che si stava riprendendo i suoi spazi.
Precedentemente alle foto delle lepri sui prati tra la Certosa di Garegnano e l'ansa fatto dallo svincolo di Fiorenza, vi erano stati dei servizi, in vari telegiornali, sui canali di Venezia, in cui si è ritornato ad avere acqua limpida, permettendo la visione dei pesci.
L'invasione di lepri di razza Silvilago o di lepri nostrane e di scoiattoli grigi, ormai è endemica nei parchi di Milano e dintorni. E' risaputo che all'Aeroporto di Linate si debbano fare delle battute regolari per catturare le lepri per trasferirle in altri siti.
Quello che fa specie, è che gli animali vivono fregandosene delle attività umane, avvicinandosi, sperando di ricevere cibo.
Non so se sappiate che cosa sia Piazzale Roma a Venezia. E' il posto più incasinato nella laguna. Che tu arrivi in treno o in pullman, se vuoi prendere il vaporetto devi passare di lì. Adesso è così deserto che i germani reali lo hanno scelto per nidificare e covare le uova.
Ma il massimo è mamma anatra che va in farmacia con i suoi pulcini. Mia moglie si è chiesta se l'anatra si fosse ricordata di compilare l'autocertificazione.
Vi allego i link degli articoli che ho citato e di altri, usciti dopo la pubblicazione di questo post, dove potrete vedere foto e filmati molto simpatici.


Bibliografia:
  • Per l'articolo del Corriere Online del 22 mar 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo su Pianeta 20 del 22 mar 2020, clicca qui
  • Per l'articolo del Corriere Online ed. Firenze del 26 mar 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 26 mar 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 30 mar 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online ed. Firenze del 5 apr 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 11 apr 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 17 apr 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 18 apr 2020, clicca qui
  • Per l'articolo del Corriere Online del 7 mag 2020, clicca qui.
  • Per l'articolo del Corriere Online del 11 mag 2020, clicca qui.

30 marzo 2020

Perchè si dice:"L'abito non fa il monaco"?

Autocertificazione versione del 26/3
In questi giorni, se devi proprio andare in giro, devi provvederti di una autocertificazione, che è già arrivata alla quarta versione!
Se ti fermano devi tirarla fuori insieme alla carta d'identità e sperare che non rompano più del dovuto.
Il primo giorno dei controlli sono incappato in un posto di blocco della Stradale. L'agente mi chiede se avevo il modulo e poi aggiunge:
"Vestito così da barbone, sta andando  di sicuro al lavoro"
Alchè gli ho risposto che si sbagliava, non andavo, ma tornavo dal lavoro. E ci siamo messi a ridere.
Arriva l'altro agente, che ci chiede il perchè del riso. Il primo agente afferma che ero la chiara dimostrazione che l'abito fa il monaco.
Forse non aveva letto i "Promessi sposi"!
Il Conte Zio, parlando di Fra' Cristoforo, con il Padre Provinciale disse:
“Vorrei crederlo; ma alle volte, come dice il proverbio…l’abito non fa il monaco
Ma perchè l'abito non fa il monaco? Boh!!!
Si pensa che si debba risalire al detto latino “Cucullus non facit monachum” ovvero “Il cappuccio non fa il monaco“, che era in voga nel primo medioevo. In quei tempi la maggioranza dei viaggiatori erano monaci, che venivano accolti e rispettati per l'abito che indossavano. Ai lestofanti dell'epoca venne l'idea di vestirsi da monaci per potersi introdurre facilmente nelle case da rapinare.
Sant’Anselmo, nel XI secolo, fece un ammonimento che recita: “Non tonsura facit monachum… sed virtus animi” che vuol significare “Non è la tonsura a fare il monaco… ma la virtù dell’animo”.
Se vogliamo scendere ancora giù di un migliaio d'anni, Plutarco scrisse: “La barba non fa il filosofo“.
Per finire. Anche Mercoledì scorso mi sono preso del barbone ad un controllo. Questa volta dalla Finanza.

29 marzo 2020

Pane al coronavirus

La baguette di Wikipedia
A seguito di numerose telefonate, su come comportarsi con il pane del supermercato e le bestemmie di una mia vicina, responsabile dell'area pane in un supermercato, contro certi clienti, ho deciso di scrivere un post sui suggerimenti che ho dato.
La prima a fare la domanda è stata mia moglie, che ha anche fatto da cavia sul suggerimento dato. La mia vicina mi ha spiegato le norme vigenti sul trattamento del pane.
Partiamo dalle regole all'acquisto. La singola pagnotta la devi prendere con i guanti, come si fa per le verdure. Ma deve essere un guanto vergine, nuovo. Se tocchi il carrello lo devi cambiare.
Il panino lo devi riporre nei sacchetti per pane e non quelli in mater-bi; un sacchetto per ogni tipo di pane. Dopo la pesa si chiude il sacchetto con l'etichetta autoadesiva.
Se ci si comporta in questa maniera l'igiene è salvaguardata, ma non è proprio così! E' adesso che la mia vicina incomincia a tirar madonne.
Dappertutto ci sono i contestatori, vecchietti e signore al telefono. In questi tempi di corona virus, quasi tutti girano indossando guanti di latex. Questi guanti proteggono le mani dai virus, riempendosi a loro volta di virus. I guanti toccano maniglie, soldi e carrello. Le tre categorie di clienti considerate sopra, ritengono che, avendo i guanti di latex, possano toccare tutto. Finché lo fai con le verdure, che vengono cotte o lavate in acqua corrente, non va bene, ma è relativamente pericoloso.
Con il pane è delinquenziale! Toccando il pane con i guanti inquinati non contamini solo il tuo pane, ma contamini anche quello, che sarà acquistato da altri clienti. Prima di toccare il pane dovresti toglierti i guanti in lattice e metterti quelli monouso. Visto che pochi lo fanno, la mia vicina è costretta a correre dietro ai clienti inadempienti, per costringerli ad adeguarsi.
Tu non sai se la pagnotta o la baguette sia contaminata o no; cosa faccio ora per essere sicuro?
Dato che la maggioranza dei virus non sopravvive a temperature superiore ai 60° C, ho ritenuto che se metti il pane in forno ad una temperatura superiore, si dovrebbe sterminare la carica batterica e virologica.
Il consiglio che ho dato era di mettere il pane nel forno preriscaldato a 170° C, per almeno un quarto d'ora. Questo per essere sicuri che anche l'interno superi la soglia dei 60° C. Mia moglie per buon peso, lo ha messo a 200° C per 20 minuti.
Il pane così trattato si asciuga e diventa croccante e, purtroppo, ne mangi di più!
Se mi gira, scrivo qualcosa anche sull'Anisakis. Vedremo!

28 marzo 2020

Avete spostato l'orologio?

Ricordatevi di spostare avanti di un ora la sveglia, prima di andare a dormire!
Stanotte parte l'ora legale 2020, che ci accompagnerà sino al 25 Ottobre. Dormiremo un'ora di meno, ma avremo un'ora di sole in più. Magra consolazione, in questo periodo di tutti a casa.

L'orologio dell'università di Catania

Vivo o morto? - Il paradosso del gatto di Schrödinger

Google Doodle - 12 Agosto 2013
Lo conoscono tutti, ma sono in pochi a sapere, di cosa si tratti veramente. Oggi vi presento uno dei gatti più celebri del mondo anche se immaginario. Il paradosso del gatto di Schrödinger è un esperimento di meccanica quantistica, ideato da Erwin Schrödinger nel 1935. Non è stato mai eseguito nel mondo reale rimanendo cosi un "esperimento mentale", lasciando all'immaginazione il destino del gatto . La parte che rende l'argomento interessante, è lo stato ambiguo dell'animale, conosciuto come la sovrapposizione quantistica, grazie alla quale esso può essere sia vivo che morto allo stesso momento. Adesso vi starete sicuramente chiedendo, "Com'è possibile?".

L'esperimento sarebbe molto facile da condurre, se non fosse per il povero gatto... Teoricamente il gatto viene messo in una scatola con un meccanismo composto da una sostanza radioattiva, un martelletto, un contatore Geiger e una fiala con del cianuro. Considerando il tempo del decadimento dell'isotopo anteriormente scelto, dopo un certo periodo di tempo sarebbe ugualmente possibile che il meccanismo sia stato messoin funzione o meno. Nel primo caso, la disintegrazione di un atomo provoca il contatore a rilasciare il martelletto che a sua volta rompe la fiala uccidendo istantaneamente il gatto. E qui che nasce il paradosso, finché la scatola non verrà aperta l'animale rimarrà uniformemente vivo e morto - è il fatto dell'osservazione a costringere la natura ad assumere  definitivamente un'unica posizione. 
Oggi, 85 anni dopo, siamo quasi certi come "salvare" il gatto di Schrödinger, grazie ad un accurato studio del fenomeno, condotto da un gruppo di fisici coordinati dalla Yale University. I risultati, pubblicati a inizio giugno 2019, in parole semplici, permettono di anticipare e "prevedere" i salti quantici quali costituiscono la base per capire l'esperimento.
Il gatto di Schrödinger non è solamente un interessante paradosso per nerd. Nel corso degli anni è apparso in centinaia di serie televisive, film, libri, giochi, magliette e persino poesie o altre merchandise personalizzate. Tutto ciò ha sicuramente contribuito alla fama di un semplice gatto del 1935, in particolar modo le sue apparizioni in "The Big Bang Theory", "Rick and Morty", "Futurama", "Will Grayson, Will Grayson" e il google doodle del 2013.
Il paradosso del gatto di Schrödinger ormai è diventato un simbolo nella "pop culture" generale, non importa se vivo o morto, possiamo sapere con certezza che rimarrà un tema di discussione ancora a lungo.



Bibliografia: 

27 marzo 2020

La legge delle guarentigie

Con la legge delle guarentigie chiudiamo il trittico dei post, con cui abbiamo visto su cosa si basa il rapporto tra lo Stato Italiano e la Santa Sede.
Pensare che siamo partiti da un post sulla Festa del Papà! Così i PIA hanno avuto quattro basi su cui imbastire una ricerca.
Dato che, in questi giorni di tutti a casa, soffro di un attacco di fancazzite acuta e permanente, sono andato a spulciare nella versione WEB dell'Enciclopedia Treccani.
Guarentigie, legge delle - Atto unilaterale con il quale il governo italiano intese regolare i rapporti con la Santa Sede dopo l’occupazione di Roma nel 1870. Emanata il 13 maggio 1871, mosse dal concetto di assicurare al papa un insieme di condizioni che gli garantissero il libero esercizio del potere spirituale: gli era assicurata l’inviolabilità, l’immunità dei luoghi dove risiedeva, una lista civile, il diritto di ricevere ambasciatori e di accreditarne presso le potenze straniere. Fu respinta dalla Santa Sede con l’enciclica Ubi nos del 15 maggio 1871.
Con la legge delle g. trionfò il principio cavouriano, e in genere della Destra (la legge è principalmente legata a uno dei suoi esponenti, R. Bonghi), della separazione fra Chiesa e Stato. Accusata d’incoerenza logica e giuridica (per es., per il riconoscimento al papa dell’inviolabilità, che è attributo sostanziale della sovranità, disgiunto da quello della sovranità territoriale, presupposto della prima), la legge regolò tuttavia, con concreta aderenza alla realtà politica, i rapporti fra Regno d’Italia e Papato per quasi 60 anni, costituendo una base che permise il distendersi dei contrasti in una pacifica coesistenza delle due potestà finché tali rapporti non furono regolati su basi concordatarie con i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929.
Era una legge che diceva tutto e l'opposto di tutto, sembrava quasi scritta da qualche politico attuale, ma che è servita a far sbollire l'ira dei papi, dando la prima spallata al potere temporale del papato.

26 marzo 2020

Alcoltest

Volantino Ministero della Salute - Fronte
Parlare di alcol alla guida in un periodo di tutti a casa può suonare strano, ma, prima o poi, la quarantena finirà.
Stando a casa sto continuando il lavoro di buttaria dei giornali vecchi che sono in giro per casa. Sfogliandoli trovi vecchi articoli interessanti o che ti eri perso. In special modo le riviste di Altroconsumo sono fonte di innumerevoli spunti per dei post. Questa volta si parla di alcol e guida.
La guida in stato di ebbrezza come quella sotto gli effetti di droghe, sono le cause maggiori di incidelti mortali.
Per prima cosa vediamo quali sono i limiti accettati:
  • Neo patentati > 0,0 gr/l sino a 21 anni o 3 anni dall'ottenimento della patente.
  • Autisti professionali > 0.0 gr/l
  • Normale > 0,5 gr/l
Volantino Ministero della Salute - Retro
Quanto e cosa posso bere senza superare il limite?
Qui andiamo nella teoria più pura. Il superamento del limite dipende da tanti fattori. Sei uomo o donna? Quanto pesi? Hai bevuto a stomaco vuoto o pieno? Da quanto tempo hai bevuto l'ultimo bicchiere?
Il corpo umano metabolizza gli alcolici attraverso la deidrogenasi. L'enzima prodotto dal fegato che distrugge la molecola dell'alcol si chiama Alcol-deidrogenasi e la produzione di questo enzima varia da persona a persona, per età e per sesso. Difatti le donne ne producono di meno con una minore sopportazione degli alcolici.
A riguardo dell'alcolemia il Ministero della Salute scrive:
L’alcolemia è la quantità di alcol che si ritrova nel sangue dopo l’ingestione di bevande alcoliche.
Una concentrazione di 0,2 grammi di alcol ogni cento millilitri di sangue (0,2 gr/l) si raggiunge in media in un adulto con l’ingestione a stomaco pieno di circa 12 grammi di alcol puro, che equivale all'ingestione di un bicchiere di vino (125 ml), una lattina di birra (330 ml) oppure un bicchierino di superalcolico (40 ml).
In bibliografia ho messo due link a delle tabelle del Ministero della Salute e non appena la trovo aggiungerò la tabella con le sanzioni.
Questo vale in Italia ed in alcuni stati europei. Sarebbe meglio informarsi prima sul livello alcolemico accettato nel paese dove vogliate guidare. Certi stati anno hanno livelli differenti nei giorni feriali dai giorni festivi. Altri, ancora più stronzi, differenziano se l'autista è indigeno o straniero. Negli anni '80 sono stato processato in Texas per una pinta di birra (0,39 gr/l all'analisi del sangue).
Se uscite con gli amici e volete bagordare, uno di voi eviti di bere o usate mezzi pubblici.


Bibliografia:
Mappa dei limiti dell'alcol

25 marzo 2020

Risparmiare energia - Stand By ed Always On

Nel post di mercoledì scorso ho citato l'annoso problema dello stand by degli elettrodomestici, ma non è il solo! C'è anche il problema degli elettrodomestici always on, nato con la diffusione dei frigoriferi e dei condizionatori.
Vediamo di capire che cosa significano queste parole inglesi.

Always On - Questo è un reale problema irrisolvibile. In questa categoria rientrano tutti quegli apparati elettrici che devono essere sempre accesi; frigoriferi, modem ADSL, sistemi di allarme, citofoni, cordless ed altra roba similare.

Stand By – Sono le spie rosse o verdi degli apparecchi elettrici, che, quando sono spenti hanno un circuito sempre in tensione in attesa di un comando. Cioè tutto ciò che ha un telecomando od un radiocomando. Riuscendo ad eliminare tutta sta miriade di spiette, si potrebbe arrivare a risparmiare sino a € 30,00 all'anno.

Adesso vediamo come potremmo risolvere i singoli problemi o come sto tentando di risolverli io. Per buon peso vi darò anche delle dritte su come gestirli.
Per prima cosa elenchiamo su cosa non c'è niente da fare. Cancelli elettrici, citofoni, sistemi di allarme e videosorveglianze o li elimini o ti tieni i consumi.

Frigoriferi e surgelatori – Controllate la classe energetica ed eventualmente sostituiteli con modelli di classe energetica superiore (> A++). Apriteli il meno possibile e non lasciateli aperti mentre versate il latte. Se il frigorifero è di tipo ventilato non riempitelo oltre un certo limite, l'aria deve circolare con facilità. Il surgelatore deve essere abbastanza pieno. L'inerzia termica dell'aria è più veloce rispetto a quella di un surgelato. Se dovete scongelare qualcosa, tiratelo fuori il giorno prima e mettetelo nel frigorifero normale. Scongelandosi cederà freddo all'area circostante.
Se c'è la possibilità, sarebbe meglio che i frigoriferi ed i surgelatori siano separati dall'impianto elettrico di casa e magari protetti con un differenziale magnetotermico di tipo restart. In questa maniera potete togliere corrente alla casa e lasciare il frigorifero acceso. Con la protezione restart salvate i surgelati. Se per qualsiasi ragione andasse giù la protezione, la stessa tenterà per tre volte di riarmare, ridando corrente.
Lo stesso ragionamento sulle classi energetiche è applicabile alle lavatrici ed alle lavastoviglie.

ADSL e Cordless – A meno che non abbiate un sistema VOIP, sarebbe bene che gli spegniate di notte e quando non siete a casa. In camera da letto è meglio un telefono normale che un cordless. Gli apparati a microonde, anche se di debolissima potenza, potrebbero dare dei seri problemi di disturbo del sonno.

Settimana prossima vedremo come possiamo risparmiare sulle spie di stand by.


Precedenti post sull'argomento:
  • Per il post “Risparmiare energia – Climatizzazione” del 2 gen 2019, clicca qui.
  • Per il post “Risparmiare energia – Il decalogo” del 18 mar 2020, clicca qui.

24 marzo 2020

Omissis

Ho ricevuto un SMS da un PIA dove chiedeva il significato di "Omissis" per conto della madre.
In effetti nel post sul concordato stato chiesa ho cancellato il punto 1 della definizione di "Concordato" tratto dalla Enciclopedia Treccani. Al posto della definizione di concordato fallimentare, ho messo un bel omissis. Tutti sappiamo a cosa serve, ma pochi sanno perchè si usi così.
Questa volta mi sono servito del Vocabolario Treccani.
Omissis. – Formula latina (abbreviazione di ceteris omissis «omesse le altre cose») con cui, nel riprodurre un testo e spec. un documento, un atto pubblico o privato, si avverte che sono state omesse parole o frasi non concernenti l’argomento o comunque ritenute non necessarie. Con uso sostantivato, l’omissione stessa: la relazione fu letta rapidamente e con molti omissis.
Formula usata e strausata negli atti dei migliori depistaggi della storia italiana.
Spero di aver accontentato la signora.

23 marzo 2020

La questione romana

Dopo aver visto cosa fossero i Patti Lateranensi ed il Concordato Stato Chiesa, vediamo che cosa è la Questione Romana, quei 59 anni di stallo conflittuale che si è venuto a creare tra la Santa Sede ed il Regno d'Italia, dopo la breccia di Porta Pia. Tutto ciò prima che qualche insegnante di storia dica ai PIA di approfondire l'argomento.
Anche questa volta ci viene in soccorso l'Enciclopedia Treccani.
Questione romana Denominazione con cui si indica il conflitto sorto prima tra la Santa Sede e il movimento nazionale italiano, poi tra la Santa Sede e lo Stato unitario, per la sovranità su Roma. Fallito il tentativo mazziniano della Repubblica Romana (1848), la q. si ripropose dopo le annessioni del 1859-60, che avevano dato vita al Regno d’Italia. La rigida opposizione di Pio IX, appoggiato dal governo francese, fece naufragare le proposte di Cavour per giungere a una composizione pacifica della controversia, né migliore fortuna ebbero quelle dei suoi successori, costretti ad assicurare alla Francia, con la Convenzione di settembre (1864), la rinuncia a ogni pretesa su Roma, confermata con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Solo la ripresa dell’iniziativa popolare guidata da G. Garibaldi e la sconfitta francese a Sedan (1870) permisero di superare la situazione di stallo. Il 20 settembre 1870 le truppe italiane entravano a Roma dove si trasferivano, l’anno successivo, la corte e il governo. La legge delle guarentigie (1871), promulgata dall’Italia per definire i rapporti tra Stato e Chiesa, non venne accettata dal pontefice che impose ai cattolici italiani il non expedit. Solo l’evoluzione della situazione politica interna indusse la Chiesa ad assumere un atteggiamento meno intransigente, che culminò nel 1913 con il patto Gentiloni. La sistemazione giuridica dei rapporti tra Chiesa e Santa Sede si realizzò, durante il fascismo, con la firma l’11 febbraio 1929 dei Patti lateranensi.
 Nei prossimi giorni tratterò anche della legge delle guarentigie, così da chiudere il batti e ribatti seguito al post sulla Festa del Papà.

22 marzo 2020

Il Concordato

Per partire a trattare l'argomento, ho di nuovo chiesto aiuto all'Enciclopedia Treccani
Concordato 1. (Omissis)
2. Convenzione fra la Santa Sede e uno stato, per regolare le relazioni tra il potere ecclesiastico e quello civile su questioni di carattere religioso, di carattere temporale (come il regime della proprietà ecclesiastica e il suo trattamento fiscale), e di carattere misto (come, per es., la celebrazione del matrimonio ai fini degli effetti civili). Per antonomasia, il Concordato, quello stipulato nel 1929 (e successivamente modificato nel 1984) per operare la «conciliazione» fra la S. Sede e l’Italia (come parte integrante dei Patti Lateranensi): con esso si regolavano le condizioni della religione e della Chiesa in Italia nei suoi rapporti con lo Stato assicurando, fra l’altro, il libero esercizio spirituale, gli effetti civili del matrimonio religioso e l’insegnamento della dottrina cattolica nelle scuole.
Come possiamo vedere un concordato può essere ratificato anche tra la Santa Sede ed un'altra nazione, ma scritto "Il Concordato" si vuole indicare gli accordi intercorsi tra la Santa Sede ed il Regno d'Italia nel 1929, a seguito dei Patti Lateranensi, e la sua revisione del 1984.
La revisione del 1984 è chiamata anche "Accordo di Villa Madama", dal luogo dove sono state condotte le trattative.
I punti salienti di questo accordo sono lo spostamento di tutte le festività religiose infrasettimanali alla domenica più vicina e la fine della congrua, che verrà sostituita dall'8x1000.
Alcuni dicono che anche la fine della religione di stato, sia un punto saliente del nuovo concordato. Non lo ritengo valido. Nell'Italia repubblicana la libertà di espressione religiosa è sancita dalla Costituzione.
Quello che mi fa specie che i i due concordati con la Chiesa siano stati firmati da due atei. Nel 1929 da Benito Mussolini e nel 1984 da Bettino Craxi.
Sto pensando di scrivere un post sulla "legge delle guarentigie", così da completare la storia dei rapporti dell'Italia con la Chiesa. Ci penserò più avanti, per non dare troppo pane ai PIA e non far venire idee strane agli insegnanti di storia.


Bibliografia:

21 marzo 2020

I Patti Lateranensi

Incominciamo a dare una mano ai PIA nel contenzioso con l'insegnante di storia. Partiamo con i  Patti Lateranensi che sono la base per il Concordato tra il Regno d'Italia e la Chiesa Cattolica e la sua revisione del 1984.
Dato il peso dell'argomento, mi sono affidato all'Enciclopedia Treccani, che lo illustra con il seguente trafiletto
Patti lateranensi 
Per Patti lateranensi si intendono gli accordi stipulati nel 1929 (e resi esecutivi con la l. n. 810/1929) tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, con i quali si è posta fine alla c.d. questione romana. A seguito di essi, la Chiesa cattolica ha riconosciuto l’esistenza di uno Stato italiano ed ha accantonato definitivamente ogni pretesa giuridica sul territorio di Roma. I Patti lateranensi si componevano di un Trattato, con il quale si definivano i reciproci rapporti sul piano del diritto internazionale tra lo Stato italiano e la Santa Sede, e di un Concordato, riguardante la disciplina dei rapporti tra lo Stato e la confessione cattolica; tuttavia, occorre sottolineare che anche il Trattato aveva al suo interno disposizioni di carattere concordatario e non solo disposizioni di diritto internazionale.
Rispetto alla c.d. legge sulle guarentigie (Laicità dello Stato), va segnalato un sostanziale regresso sul piano della tutela della libertà di religione, in virtù dell’affermazione della religione cattolica come «sola religione dello Stato», anche se molti studiosi (ad esempio, Jemolo) hanno sostenuto che quella dichiarazione, parimenti contenuta nell’art. 1 dello Statuto albertino, non fosse, di per sé, produttiva di effetti giuridici.
La Costituzione repubblicana, accanto all’affermazione per cui «lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani» (art. 7, co. 1, Cost.; Laicità dello Stato) ha nondimeno espressamente richiamato i Patti lateranensi all’art. 7, co. 2, Cost., prevedendo, inoltre, che una loro modificazione, accettata da entrambe le parti, non avrebbe necessitato del ricorso al procedimento di revisione costituzionale. A questo proposito, gli studiosi si sono divisi sul fatto se la loro menzione abbia comportato una pura e semplice costituzionalizzazione dei Patti lateranensi del 1929, ovvero del c.d. principio concordatario o di quello c.d. pattizio. In ogni caso, la giurisprudenza costituzionale ha riconosciuto che le norme di esecuzione dei Patti lateranensi, in virtù della loro peculiare copertura costituzionale, possano derogare alle stesse disposizioni costituzionali, ma non ai c.d. principi supremi dell’ordinamento costituzionale, tra cui è stato successivamente fatto rientrare anche il principio di laicità dello Stato.
La sostanziale incompatibilità di numerose disposizioni dei Patti lateranensi con i principi fondamentali della Costituzione repubblicana ha così comportato la necessità di una loro revisione e l’avvio di una lunga trattativa con la Santa Sede, sfociata nella stipulazione di un nuovo Concordato nel 1984 (reso esecutivo con la l. n. 121/1985) e di un successivo Protocollo del 1984 (reso esecutivo con la l. n. 206/1985). Il nuovo Concordato, mentre abolisce una serie di privilegi della Chiesa cattolica incompatibili con uno Stato laico e pluralista (in primis, non viene più riprodotta la previsione della religione cattolica come «sola religione dello Stato»), ne garantisce, nello stesso tempo, gli spazi di libertà (ad esempio, in ambito scolastico).
Per la firma fu scelto il giorno 11 Febbraio 1929, 71° anniversario della prima apparizione di Nostra Signora di Lourdes.
Questo accordo tra l'Italia e la Santa Sede pose fine alla "Questione romana" e segnò la nascita dello stato della Città del Vaticano.


Bibliografia:

20 marzo 2020

I PIA sono al limite del suicidio!

Come ho scritto ieri, la maggioranza dei PIA sta sclerando a causa dell'obbligo domiciliare e delle E-lezioni. Molti di loro hanno ben poco a che dividere con l'informatica. Tirati fuori dai social, essendo dei pigiabottoni, che non si sono mai domandati perché devono fare una certa azione per avere un certo risultato. Così hanno incominciato a dar di testa, quando hanno dovuto pensare su come interagire con la piattaforma di E-learning della scuola.
Se poi gli insegnanti saltano fuori con cose strane, i ragazzini che fanno? Si rivolgono all'amico dei nonni, per farsi dare una mano. Negli ultimi due giorni sono stato sommerso da SMS che chiedevano tracce per ricerche di argomenti vari.
La stura era che gli insegnanti avevano dato un certo compito. Ogni giorno i ragazzini devono fare una ricerca su di un argomento a loro piacimento e mandarle via mail all'insegnante di riferimento, che l'avrebbe girato all'insegnante più adatto all'argomento.
Quindi una corsa su è giù per il blog a cercare qualche vecchio post che potesse servire come traccia. Avevo notato che nei giorni scorsi, vi fosse un incremento anomalo degli accessi, ma lo avevo attribuito al fatto che la gente era a casa a fare un cazzo.
Così per dare delle nuove tracce, ho deciso di scrivere dei post con argomenti leggeri. Il primo è stato ieri mattina sulla Festa del Papà.
In serata sono arrivati degli SMS che chiedevano aiuto a riguardo dei Patti Lateranensi e Concordato, ma nessuno dei PIA gli aveva citati nello sviluppo del tema. Sorge spontanea la domanda: “Ma l'insegnante di storia non avrà mica letto il post?”
Oggi ci penso e domani pubblico il primo post.

19 marzo 2020

La Festa del Papà

Vediamo di dare una mano ai PIA che stanno sclerando per la situazione d'incertezza attuale. La richiesta unanime è di dare degli spunti per fare delle ricerche per scuola. Quindi partiamo con la Festa del Papà. Questo è un argomento già trattato nel 2017, quindi andatevi a rileggere il post.
Festa di oscure origini, regolamentata negli Stati Uniti nel primo decennio del XX secolo. Non ha una data fissa in tutto il mondo. Nel 1871 la Chiesa Cattolica aveva proclamato San Giuseppe protettore dei padri di famiglia e LeoneXIII aveva rafforzato questo connubio Padri / San Giuseppe.
In teoria in tutti i paesi cattolici dovrebbe essere così, il 19 Marzo è la Festa del Papà, ma in effetti non lo è. La Polonia la festeggia il 23 Giugno o la Francia la terza Domenica di Giugno, come gli Stati Uniti. La Svizzera si differenzia in tutto e per tutto. Nel Canton Ticino si festeggia il 19 Marzo ed è una festa civile, nel resto della nazione si va alla prima Domenica di Giugno.
Sino alla revisione del Concordato e dei Patti Lateranensi, anche in Italia era giorno festivo, sia religioso che civile.
Per questa festività, le famiglie preparano vari tipi di dolcetti. Le più famose sono le Zeppole di San Giuseppe, dolce tipico napoletano in pasta bignè fritta con crema pasticcera e marmellata di amarene.
Lo sapevate che esistono due festività di San Giuseppe? Ne riparliamo il primo Maggio.


Bibliografia:

18 marzo 2020

Risparmiare energia - il decalogo

Approfittando del tutti a casa, vediamo di riprendere il discorso sulle possibilità di risparmio energetico.
Sulla rivista di Altroconsumo “Inchieste” (N° 339 – Settembre 2019 – pag. 28) ho trovato qualcosa di interessante. In questo articolo si parla di una studio, fatto da questa associazione, finanziato dalla Comunità Europea, su come far risparmiare le famiglie, sulle bollette elettriche.
Lasciando perdere il problema annoso delle spie di stand bye, dà 10 utili consigli per risparmiare energia. Ora con un opera di scopiazzatura, vi riporto il decalogo.
  1. A casa spegni le luci che non servono. Sostituisci le vecchie lampadine con luci LED o a fluorescenza a basso consumo.
  2. In città muoviti con i mezzi pubblici e in bicicletta. Se hai bisogno di un auto scegline una elettrica o condividila con altre persone.
  3. Controlla la temperatura a casa; superare i 20° C è uno spreco. Non esagerare neanche con il condizionatore d'estate.
  4. Fai la lavatrice sempre a pieno carico. Scegli cicli ecologici e lavaggi a basse temperature, consentono di ridurre i consumi.
  5. Usa il ciclo ECO per la lavastoviglie; consente di ridurre i consumi. Carica bene la lavastoviglie ed azionala solo al massimo della capienza.
  6. Fai la manutenzione degli elettrodomestici di casa. Il frigorifero va tenuto sbrinato e la polvere che si accumula sulla griglia posteriore deve essere rimossa.
  7. L'acqua è un bene prezioso. Non sprecarla; chiudila mentre ti lavi i denti, fai una doccia breve al posto del bagno, riciclala per fiori e piante.
  8. Diminuisci il più possibile l'uso della plastica. Bastano piccoli gesti come non usare più i piatti monouso o i cotton fioc o usare una borraccia per l'acqua.
  9. Spesso buttiamo con troppa facilità le cose, quando invece potremmo donare loro una seconda vita, facendole riparare.
  10. Insegna ai tuoi bambini ad avere rispetto del pianeta, iniziando dal buon esempio


Precedenti post sull'argomento:
  • Per il post “Risparmiare energia – Climatizzazione” del 2 gen 2019, clicca qui.

17 marzo 2020

Per caso è scaduto?

Continuando nella cernita dei giornali da buttare via, ho trovato un'altra informazione interessante.
Questa volta la rivista “InSalute” (N° 141 – Agosto 2019) pubblica, a pagina 7, un box sulle date di scadenza.
Secondo il Banco Alimentare certi prodotti, se conservati correttamente, si possono consumare anche dopo la data di scadenza e ne dà degli esempi.
Confetture e conserve - Fino a 1 / 2 mesi dopo la scadenza.
Surgelati - Fino a 1 / 2 mesi dopo la scadenza.
Acqua minerale in bottiglia - Fino a 12 mesi dopo la scadenza.
Conserve sott'olio - Fino a 12 mesi dopo la scadenza.
Pasta secca - Fino a 1 / 2 mesi dopo la scadenza.
Dolci confezionati - Fino a 1 / 2 mesi dopo la scadenza.
Faccio un'aggiunta. L'acqua minerale è da considerare conservata correttamente, se stoccata in un luogo buio o in penombra ed a temperatura fresca costante. Il miele, beato a lui, non scade mai. La pasta secca, se non è quella all'uovo, si può consumare anche un'anno dopo.
Sul sito “Di Lei” potrete trovare un articolo molto interessante.

Bibliografia:
  • Per la pagina Wikipedia, clicca qui.
  • Per la pagina sul sito “Di Lei”, clicca qui, 
  • Per l'articolo sul Corriere Online del 5 nov 2019, clicca qui.
  • Per l'articolo sul Corriere Online del 18 apr 2020, clicca qui.

16 marzo 2020

Come arrotondare

La lettura delle riviste di Altroconsuno, spesso e volentieri, ti fanno prestare attenzione a cose che, tendenzialmente, diamo per scontate.
Per esempio come l'arrotondamento ai 5 centesimi degli scontrini del supermercato. Non tutti li fanno, ma ho scoperto che vi è una ben precisa regolamentazione su come fare questi arrotondamenti.
A pagina 47  di "Intasca" di Gennaio (N°170), una socia lamenta che in un certo supermercato del Padovano, gli arrotondamenti li fanno sempre e solo per eccesso. Il giornalista, facendo notare che le monetine da 1 e 2 centesimi non sono più coniate dal 2018,  scrive che hanno ancora corso e quindi regolarmente in circolazione,  riporta il dettaglio della norma che regolamenta ciò.
Per prima cosa l'arrotondamento fa fatto sul totale dello scontrino e solo per i pagamenti in contanti. L'arrotondamento va fatto ai 5 centesimi più vicini, con le seguenti regole.
  • 1 e 2 centesimi si arrotondano per difetto a 0.
  • 3 e 4 centesimi si arrotondano per eccesso ai 5.
  • 6 e 7 centesimi si arrotondano per difetto ai 5.
  • 8 e 9 centesimi si arrotondano per eccesso ai 10.
 Quindi, da oggi, fate attenzione a come vi arrotondano lo scontrino.

15 marzo 2020

Se c'era qualcosa di buono!

Io mi incazzo quando i programmatori, per migliorare il software, incominciano a togliere e mettere funzioni.
Nella versione attuale della barra comandi di Blogger sono comparsi due tasti e ne è sparito uno.
E' sparito il tasto della correzione ortografica. Era un ottimo aiuto per trovare gli errori di battitura. Non aveva un gran dizionario, ma trovava la maggioranza degli errori.
Di contro, sono comparsi due nuovi tasti, i caratteri speciali, utile, ma non più di un tanto, e "Cancella formattazione" che è perfettamente inutile.
Penso, che da domani, scriverò i post con un word processore poi li strasferirò su blogger con il "Drag and drop". Dovrò fare un passaggio in più, ma potrò essere sicuro che non ci siano refusi tipografici.
A quando il dizionario T9?

14 marzo 2020

Edicola

I PIA non li ferma neanche il coronavirus e/o la pioggia!
Stamani sono andato di buon mattino, a comprare la catalogna per il porcellino e delle patate per me. Nella coda per entrare all'Eurospin, mi sono trovato dopo il mastino Cheng e la sua "Signola Madle". Tutti e due con mascherina e guanti (di cotone) ed ombrello rosa, per la madre, e rosso con la scritta Ferrari per lui. Fermi a due metri da chi li precedeva e da me che seguivo.
Dopo i convenevoli di prassi, il ragazzino mi ha chiesto perché una edicola si chiama edicola, sia che contenga un santino che dei giornali.
A dir la verità si chiamano edicole anche quelle giostre chiuse da vetri, ce n'è una in Piazza Napoli a Milano. Il nome deriva dal latino "Aedicula", diminutivo della parola "Aedes", in italiano "Tempio", quindi "Tempietto".
L'evoluzione nei secoli dell'edicola, parte dall'antico Egitto ove era una struttura a protezione dell' immagine di una divinità, passando dalla Grecia e Roma, sempre a protezione di una divinità minore e dagli Etruschi che la utilizzavano nell'arte funeraria.
Nel Medioevo indica delle singole parti della chiesa cristiana e nel periodo Barocco diventa un incavo delle facciate dove venivano poste delle statue.
Nella seconda metà del XIX secolo, prende l'accezione attuale. Con il diffondersi dei quotidiani, vengono costruiti dei chioschi per poterli vendere. I primi sembravano dei piccoli tempietti votivi. Il più antico ancora esistente si trova a Mantova ed è del 1882.
Tutto è quanto, per spiegare perché si chiama edicola, sia che protegga un immagine sacra o volarissima carta stampata.


Bibliografia:

12 marzo 2020

La coda

Eurospin - Bareggio, stasera alle 19,00

Un titolo scritto così fa pensare più alla canzone di un noto cantante, che ad un serio problema che stiamo vivendo.
Tutto nasce da un file audio, in circolazione in Polonia, ove una cittadina polacca che vive in Italia, racconta ad una giornalista piangendo, che qui manca tutto, che non c'è da da mangiare, che non sa come potrà sopravvivere. Alchè mia moglie è stata sommersa dalle telefonate delle colleghe, che chiedevano quanto ci fosse di vero. Di rimando, mi ha chiamato, chiedendo lumi.
OK, è vero, due week end fa i supermercati sono stati presi d'assalto, finendo le scorte, ma il Lunedì o al massimo il Martedì, gli scaffali erano di nuovo pieni.
Qualcosa di simile, ma di minore entità, si è ripetuto domenica scorsa, quando è stata annunciata la zona rossa per tutta la Lombardia.
Una roba del genere la ho vista solo nell'Agosto del 1973, quando ci fu l'epidemia di colera a Napoli ed a Bari. Questa volta non ci sono stati i movimenti di piazza, ma ci siamo giunti vicini!
Comunque è il classico caso del bue che dà del cornuto all'asino. Con l'insorgere del problema in Polonia, gli indigeni non è che si siano comportati diversamente! Di seguito una foto degli scaffali ed un filmato di 7 secondi dei banchi del refrigerato, che ha mandato mia figlia. Sono disperatamente vuoti pure loro.
Chi conosce Opole, controbatterà che Il Biedronka posto sulla via principale è poco più di un minimarket nostrano, ma mi risulta che nei carrefour o da Tesco, la situazione non fosse migliore.
Sembra che in Danimarca, oggi si sia scatenata uguale isteria.

Biedronka Krakowska - Opole, oggi pomeriggio


Lasciando perdere i discutibili casi di isteria popolare, certe cose sono tecnicamente un danno per i supermercati.
Nella maggior parte dei casi, rifornimenti, sono fatti sulla base del venduto della settimana prima. Quindi se un giorno X vendi 100 pezzi di una certa merce, il giorno X+7 ti arriveranno 100 pezzi. Ma se un giorno vai sotto scorta, con il primo rifornimento utile ti dovrà arrivare il reintegro. Così rischi di andare in surplus.
Ritorniamo al dibattere di questo post. Nel pomeriggio ha telefonato mia moglie, chiedendo come stesse la situazione approvvigionamenti. La risposta è stata, che vi erano degli ovvi problemi, generati dalla applicazione del decreto ministeriale. Per appoggio alle mie argomentazioni le ho mandato una foto dei clienti in attesa di accedere all'Eurospin di Bareggio. Foto che è stata girata immediatamente alle colleghe.
Domani devo mandare delle foto degli scaffali riforniti.
Visto che si potrebbe fare una scommessa, sul fatto che qualcuno chieda il titolo della canzone, da cui è  mutuato il titolo di questo post, ve lo scrivo subito. La canzone è "La vasca" di un giovane Alex Britti.


Bibliografia:

11 marzo 2020

COVID 19

In parecchie persone mi hanno chiesto di scrivere qualche commento, su questa epidemia che si è diffusa in Italia.
Dato che è lungi da me. di aggiungermi alla lista di saccentoni, che sono in giro, mi limito a pubblicare, quanto prodotto e diffuso dal Ministero della Salute.














































Concludo scrivendo:
"Per il bene vostro e di tutti, state a casa con un buon libro in mano!"

07 marzo 2020

E' morto Toby

Purtroppo mi trovo ad annunciare la morte del porcellino Toby, quello nero con il ciuffo biondo cenere.
Ieri sera ha incominciato a non mangiare ed avere un musetto sofferente, tantevvero che stamane ho chiamato il veterinario per prenotare una visita. Lo dovevo portare per le 17,30, ma alle 14,00 ci ha lasciato.
Le due del pomeriggio è l'orario del pranzo nei giorni festivi. Ho dato da mangiare a Giogio e poi ho dato la razione a lui. Era sdraiato sulla porta della casetta, così li ho allungato una foglia della sua beneamata catalogna. Mi ha guardato e con gli occhi ha detto "ora non serve più", ha chinato la testa e se ne è andato.
Era un po' lo sfigato della compagnia. Nato il 29 Febbraio 2016 in un prato del Lorenteggio da cui è stato sfrattato per i lavori della metro 4. Carattere indipendente ed individualista, con la mania di nascondersi sotto i mobili. Era la disperazione del veterinario che, più volte, gli ha dato del delinquente.
Questo post lo leggerete nella data giusta della morte, ma è stato scritto cinque giorni dopo. Con tutto quello che sta succedendo in Italia, non me la sono sentito di scrivere prima. Anche adesso ho i luccichioni agli occhi.

03 marzo 2020

Ma che cosa significano? 3

Questa volta la rivista di Altroconsumo ci fornisce piccolo glossario glossario di termini assicurativi sanitari.
Aggravamento del rischio Peggioramento dello stato di salute, di cui l'assicurato deve informare la compagnia, che entro un mese può decidere di recedere dal contratto.
Assicurazione a vita intera Prevede una copertura che dura fino alla morte (e non fino ad una certa età, come negli altri casi).
Bisogna però stipularla quando si è relativamente giovani.
Carenza Periodo successivo alla stipula della polizza, durante il quale non si è coperti.
Diaria Importo versato per ogni giorno di ricovero in una struttura del servizio sanitario pubblico.
Esclusioni Casi in cui l'assicurato non è coperto dalla polizza.
Franchigia Parte di spesa che resta a carico dell'assicurato.
Garanzia diagnostica Coperture di spese per esami ed accertamenti fatti fuori dal ricovero, ma collegati a malattia od infortunio.
(Da "Intasca" N° 169 - Novembre 2019 pagina 21)

Non appena trovo altre informazioni simili, provvederò a pubblicare un alto post.


Precedenti Post
  • Per "Ma che significano?" del 18 feb 2020, clicca qui.
  • Per "Ma che significano? 2" del 25 feb 2020, clicca qui.

Per quanto tempo conservarle?

Questo è un argomento che devo aver già trattato, ma non mi ricordo quando, né ho voglia di andare a cercare il post.
Perchè ho deciso di riprendere l'argomento, su quanto conservare le ricevute dei pagamenti? Ho avuto notizia che una mia conoscenza ha dovuto ripagare delle bollette, perchè non era in grado di dimostrare, che le aveva già pagate a tempo debito. Ho anche un amico che a fine anno butta via tutto!
Per prima cosa pagate tutto via banca, così da avere un evidenza tracciabile del pagamento, ma se insistete a pagare via posta o altro sistema di pagamento, sappiate che...

Bollette acqua, luce, gas, telefono
Da conservare per 5 anni dalla data di scadenza.

Bollettini e F24 ICI / IMU / TASI
Da conservare per 5 anni dall'anno successivo a quello di pagamento.

Spese condominiali
Da conservare per 5 anni.

Tassa Nettezza Urbana (TARSU / TIA / TARI)
Da conservare per 5 anni dall'anno successivo a quello di pagamento o di obbligo di dichiarazione.

Affitti
Da conservare per 5 anni dal pagamento.

Mutui
Da conservare per 5 anni dalla scadenza della rata.

Cambiali
Da conservare per 3 anni dall'estinzione.

Parcelle professionisti
Da conservare per 3 anni dal pagamento.

Dichiarazione dei redditi
Qui andiamo sul complicato. Bisogna conservarle per 5 anni, conteggiati a partire dall'anno successivo a quello di presentazione.
Se sono presenti delle ristrutturazioni edilizie, di riqualificazioni energetica o, adesso, di ripristino facciate, ai 5 anni vanno aggiunti i 10 anni della rateizzazione delle detrazioni. Quindi 15 anni totali.

Tassa di possesso auto
Da conservare per 3 anni dall'anno successivo alla scadenza.

Multe stradali
Da conservare per 5 anni.

(Informazioni tratte dalla rivista "Altroconsumo" n° 303 - Maggio 2016)