22 marzo 2020

Il Concordato

Per partire a trattare l'argomento, ho di nuovo chiesto aiuto all'Enciclopedia Treccani
Concordato 1. (Omissis)
2. Convenzione fra la Santa Sede e uno stato, per regolare le relazioni tra il potere ecclesiastico e quello civile su questioni di carattere religioso, di carattere temporale (come il regime della proprietà ecclesiastica e il suo trattamento fiscale), e di carattere misto (come, per es., la celebrazione del matrimonio ai fini degli effetti civili). Per antonomasia, il Concordato, quello stipulato nel 1929 (e successivamente modificato nel 1984) per operare la «conciliazione» fra la S. Sede e l’Italia (come parte integrante dei Patti Lateranensi): con esso si regolavano le condizioni della religione e della Chiesa in Italia nei suoi rapporti con lo Stato assicurando, fra l’altro, il libero esercizio spirituale, gli effetti civili del matrimonio religioso e l’insegnamento della dottrina cattolica nelle scuole.
Come possiamo vedere un concordato può essere ratificato anche tra la Santa Sede ed un'altra nazione, ma scritto "Il Concordato" si vuole indicare gli accordi intercorsi tra la Santa Sede ed il Regno d'Italia nel 1929, a seguito dei Patti Lateranensi, e la sua revisione del 1984.
La revisione del 1984 è chiamata anche "Accordo di Villa Madama", dal luogo dove sono state condotte le trattative.
I punti salienti di questo accordo sono lo spostamento di tutte le festività religiose infrasettimanali alla domenica più vicina e la fine della congrua, che verrà sostituita dall'8x1000.
Alcuni dicono che anche la fine della religione di stato, sia un punto saliente del nuovo concordato. Non lo ritengo valido. Nell'Italia repubblicana la libertà di espressione religiosa è sancita dalla Costituzione.
Quello che mi fa specie che i i due concordati con la Chiesa siano stati firmati da due atei. Nel 1929 da Benito Mussolini e nel 1984 da Bettino Craxi.
Sto pensando di scrivere un post sulla "legge delle guarentigie", così da completare la storia dei rapporti dell'Italia con la Chiesa. Ci penserò più avanti, per non dare troppo pane ai PIA e non far venire idee strane agli insegnanti di storia.


Bibliografia:

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