29 marzo 2022

Il palazzo INPS - Milano

L'orologio della Sala del Pubblico
Approfittando delle Giornate FAI di Primavera, ci siamo infilati, senza prenotazione,In una visita guidata al Palazzo INPS di Piazza Missori.
Questo palazzo è stato realizzato nel 1931 dall'architetto Marcello Piacentini, che aveva vinto numerosi appalti di opere pubbliche. Chiaro esempio di architettura fascista.
Creatore del neoclassicismo, membro della Accademia d'Italia, realizzo a Brescia il primo grattacielo italiano.
Sul sito del FAI ho trovato questa decrizione del luogo.
I visitatori potranno, poi, scoprire gli elementi iconografici, architettonici e storici del palazzo, con una visita che vedrà la scoperta della sala rotonda posta al primo piano con l'orologio progettato da Piacentini affiancato da due geni alati in marmo lustro realizzati da Maraini, e pavimenti con tessiture di marmi bianchi e neri disposti a raggiera intorno ad un occhio centrale. Percorrere la monumentale scala elicoidale, preceduta da una coppia di colonne in marmo nero e impreziosita dalla figura del fanciullo con cornucopia in legno all'inizio della balaustra della scala realizzata dal designer milanese Mario Quarti, e scoprire la sala riunioni e la vista privilegiata sulla piazza Missori.
In giro per Internet non ho trovato molto. Della sua storia, quasi centenaria, non ho trovato molto. Negli anni è stata la sede milanese della previdenza sociale fascista. Poi sede provinciale e regionale INPS. Durate la rivoluzione studentesca era la sede del Provveditorato agli Studi, con le ovvie conseguenze, che potrete immaginare.
Ora dopo il restauro è ritornato ad essere sede dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale.
Le foto rendono meglio delle parole, nel descrivere le pregevolezze del palazzo.

La vista dall'alto della scala elicoidale, che dal piano terra porta agli uffici.

Un arazzo sito nell'ufficio del direttore provinciale.
La vista di Piazza Missori dall'ufficio del direttore.
A sinistra Via Mazzini e a destra Via Gonzaga. La vista è da Corso Italia.
L'ufficio del Direttore Regionale


27 marzo 2022

Museo Teatrale alla Scala - Milano

Nel proseguo delle Domeniche culturali, oggi ci siamo dedicati al museo della Scala ed alla sede INPS di Milano. Domenica prossima riposo, causa Maratona di Milano.
Il museo è situato nel Casino Ricordi con entrata da Largo Ghiringhelli. E' stato instituito nel 1911, grazie ad una sottoscrizione pubblica, che in poche settimane raccolse 5.000 Lire, circa 15.000 Euro attuali. Con questi soldi fu acquistata la collezione dell'antiquario francese Sambon. l'apertura al pubblico è datata al 8 Marzo 1913. Con donazioni, lasciti ed acquisizioni si è arrivati allo sviluppo attuale, basato su 14 sale.
Assieme al museo abbiamo anche una biblioteca ricca di 150.000 volumi, che ne fanno una delle più ricche al mondo, ed un archivio storico.
Il busto di Rossini
Si potrebbe pensare ad uno show di ricordi esclusivi legati al melodramma italiano. Niente di più sbagliato! Pur rimanendo nell'ambito musicale ci troviamo di tutto. Busti di Antonio Canova, quadri di Angelo Inganni e ceramiche.
Ceramiche delle migliori origini, Capodimonte, Doccia (Ginori) e Meissen. A mio parere le migliori erano quelle di Capodimonte, rappresentanti le maschere ed i cantanti napoletani.
Pregevoli le sale dove si vedono gli strumenti di Baschenis ed il pianoforte Steinway & Son su cui componeva Franz Liszt.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la collezione fu spostata in luoghi sicuri, per salvarla dai bombardamenti alleati. All'inizio degli anni '50, la mostra fu riallestita da Fernanda Wittgens, nel rispetto dell'idea originaria.
In questi giorni c'è una mostra dedicata ai lavori di Giorgio Strehler, nella regia di opere scaligere.
E' un museo che si vede con leggerezza, che nel crescendo delle opere e dei reperti non pesa e non stufa. Per me è stata una scoperta la ricchezza dell'esposizione, non pensavo che in così poco spazio si potesse fare la storia di quest'arte.
Adesso devo indagare se è possibile visitare i laboratori del teatro, posti nei capannoni Ansaldo, in Via Tortona.

Il palcoscenico nella penombra








Il ritratto di Giuseppe Verdi









I costumi studiati da Strehler
Per i cento anni dalla nascita di Giorgio Strehler, è stata allestita la mostra "Giorgio Strehler alla Scala". Qui ci scorre il periodo in cui il regista ha lavorato per il teatro, realizzando gli allestimenti e la regia di numerose opere.






Bibliografia:

20 marzo 2022

Il Museo di Storia Naturale - Milano

La sede nel giardino Montanelli





Dopo un mese d'interruzione, dovuta allo scambio culturale con l'università greca e dimenticanza del green pass, riprendiamo le Domeniche culturali.
Il museo, fondato nel 1838, dal 1893 ha sede nel palazzo neogotico, costruito appositamente nei giardini di Porta Venezia.
Negli anni '50, lo stabile è stato parzialmente ricostruito per sanare i danni derivati da un bombardamento del 1943.
Sono ritornato a visitarlo dopo più di cinquanta anni. Ero stato qui in seconda media, diciamo nel 1967. Da allora mi sono riproposto più volte di tornare, senza successo.
Invece mia figlia era venuta in una estate di una decina di anni fa, con mia moglie, rimanendo dentro più di 4 ore.
La collezione originale, derivata dai lasciti De Cristoforis e Jan, è stata ospitata prima a Palazzo Dugnani e poi nell'ex convento di Via Santa Marta. Nel già citato bombardamento, andrà persa in buona parte. Con un altro lascito, la collezione sarà ricostituita con la contemporanea ricostruzione della sede.
Nel 2013 è stato eseguito un restauro conservativo degli esterni. Attualmente la sala IX (evoluzione dell'uomo) è chiusa per riallestimento.
Nonostante l'ampia apertura ( mar > dom, 10.00 > 17.30), è consigliabile la prenotazione, specialmente se si vuole accodarsi ad una visita guidata.

Lo scheletro di un Tirannosauro












Bibliografia:

14 marzo 2022

Perché si dice: "Tirare l'acqua al proprio mulino"?

In poche parole significa fare qualcosa che, direttamente o inderettamente,ti porti un vantaggio tangibile.
Per capire come sia nata la locuzione, bisogna scendere sino all'Antica Roma, ove i mulini ad acqua erano assai diffusi. Mediamente queste macchine riuscivano a macinare 150 kg di grano all'ora, cioe' il lavoro di 40 schiavi. Quindi e' chiaro che era importante garantirsi un flusso di acqua costante ed abbondante. Piu' acqua = piu' produzione, quindi maggiori guadagni.
I nostri politici sono dei fautori di questo detto, applicandolo nella miglore maniera.