26 novembre 2018

Perche si dice... "Voltare la gabbana".

Cambia il vestito, ma non cambia il significato, andate a leggere il post "Perché si dice... Cambiare casacca".
La gabbana e una variante del gabbano, che e un soprabito lungo e largo, senza cintura, spesso con cappuccio. I signorotti del XVIII secolo se lo facevano cucire con una imbottitura in pelliccia.
I poveracci che non si potevano permettere neanche un secondo soprabito, quando incominciava ad esser liso lo rivoltavano. Cioè lo scucivano e lo cucivano di nuovo con l'interno girato esterno. Se era tinta unita non cambiava niente, ma se la stoffa aveva dei disegni, questi apparivano invertiti.
Di qui per "Voltare la gabbana" si intende cambiare idea e/o opinione con una che e esattamente l'opposto della precedente.
La persona che esercita questo sport si chiama "Voltagabbana".

25 novembre 2018

SPQR - Errata corridge

Devo fare una correzione al post di ieri. Stamani sono andato In caffetteria con un mio amico, profondo conoscitore delle opere di Goscinny. Davanti al cappuccino con la brioche appena sfornata, ci siamo messi a parlare di Asterix ed amici. In questo scambio di opinioni ho scoperto che la battuta "Sono Pazzi Questi Romani" è stato coniato da Marcello Marchesi, che è stato uno dei traduttori italiani delle avventure di questi Galli.

24 novembre 2018

SPQR

La mamma maturità 36 ed un calcio in culo ha colpito ancora! La signora mi ha chiesto il significato corretto di questo acronimo, dato che lei ne conosceva uno diverso da quello, dato dall'insegnante di storia del figlio.
Forse la nostra amica ha visto troppi film con Asterix ed Obelix. Difatti il significato "Sono Pazzi Questi Romani" è stato inventato da Goscinny e Uderzo, solo con scopi comici.
Il significato dato dalla professoressa è quello giusto e storico. "Senatus PopulusQue Romanum" si traduce come "Il Senato ed il Popolo Romano" e vuole indicare le due classi romane, i patrizi ed i plebei.
Vi è anche una versione non ufficiale in cui il significato dell'acronimo diventa "Senatus Populus Quiritium Romanus", tradotto come "Il Senato ed il Popolo dei Quiriti Romani". Questa versione è abbastanza classista in quanto cita solo i Quiriti, cittadini romani che godevano dei pieni diritti civili, politici e militari.




Bibliografia:

21 novembre 2018

Minculpop

Oggi si cambia l'origine della questione. La domanda arriva da una PIA femmina ed è stata posta davanti al banco surgelati. A dir la verità la domanda era abbastanza articolata, basata su cosa è il minculpop e chi è un pederasta.
La ragazza aveva fatto la stessa domanda alla zia, che gli aveva risposto che era una organizzazione di pederasti che volevano fregare il popolo italiano negli anni '20. Dopo questa risposta, la poveretta ne sapeva meno di prima, .
Per prima cosa ho dovuto spiegare alla ragazzina, di evitare di usare la parola pederasta. Non è certo una parola che stia bene in bocca ad una fanciulla di 13 anni. In secundis negli anni '20 si poteva usare seguendo gli insegnamenti del regime fascista, ma ora è da denuncia per omofobia. Se mi gira, scriverò un post sull'etimologia della parola.
Comunque i vari gerarchetti e federali con il culto della virilità e del maschilismo che li impregnava, non mi sembra proprio che lo potessero essere.
La ragazzina ha scritto la parola "minculpop" tutto minuscolo, ma la corretta scrittura è "MinCulPop", che l'acronimo di "Ministero della Cultura Popolare".Questo ministero, istituito nel maggio 1939 con regio decreto, era demandato alla propaganda del regime fascista. Aveva il controllo dell'Istituto Luce, degli enti turistici locali e di stato e dell'Istituto del Dramma Nazionale. Fu soppresso nel luglio 1944 dal secondo Governo Bonomi.
L'errata gestione di questo organo ha portato al disamoramento degli Italiani nei confronti del Fascismo ed a far vedere gli Americani come liberatori e non come nemici.
Il significato di fregatura per il popolo, era usato dagli oppositori del regime in esilio.
Questo è in pochissime parole. Se ne volete sapere di più, vi rimando alla pagina Wikipedia.


Bibliografia:

12 novembre 2018

Perché si dice... "Per sommi capi"

In alcuni post tratto l'argomento proposto per sommi capi. Cioè non mi dilungo troppo, esponendo solo le informazioni più importanti. Ovviamente nel riassumere non bisogna perdere d'occhio il senso dell'argomento, rendendo la trattazione fumosa e non comprensibile.
Ovviamente se si dice che una persona non e in grado di parlare per sommi capi, si intende che e logorroico e non possiede alcun potere di sintesi. Purtroppo ne conosco a decine di queste persone!

07 novembre 2018

Il colore delle lampadine

La complessità delle nuove domande dei PIA, ti ricordano che ora sono alle scuole medie. Si invecchiano pure loro. Il primo di loro capitò sul mio blog nel Dicembre 2015, scoprendo poi che conoscevo il padre. Era in quinta elementare ed ora in seconda media.
Il dibattere di questa volta è la temperatura del colore, parametro diventato importante con l'avvento delle lampadine LED. Ma esattamente cosa è e che serve saperla?
Quando Edison realizzò la prima lampadina, non poteva pensare che un domani si potesse avere di questi problemi. Difatti la luce dei filamenti in carbonio, ed in seguito, in tungsteno è tipicamente arancione, tra i 2000 ed i 2700 Kelvin.  Con i tubi al neon la luce si schiarisce ed agendo sui fosfori si incomincia a poter scegliere la tonalità.
La svolta si è avuta con la scoperta dei LED a luce blu. Combinando la luce emessa dai LED nei colori rosso, verde e blu, si riesce a variare la temperatura di colore delle lampadine. All'interno di un appartamento le  lampadine devono essere tra 3.000 e 4.000 K. Per dare un punto di riferimento, la luce del sole a mezzogiorno è circa 4.900 K.
Variando i Kelvin varia anche la tonalità del colore di un oggetto. Ce ne rendiamo conto facendo delle fotografie. Con la vecchia lampadina la foto tenderà all'arancione. Con un tubo al neon virerà a tonalità verde chiaro. Con una lampadina LED la tonalità sarà neutra, ma non raggiungerà la saturazione della luce solare, ma sarà molto vicina.

Dal Catalogo Illuminazione OBI

Un altra cosa da tener presente è che l'occhio umano soffre andando verso valori alti. E' il famoso problema  della luce blu degli schermi dei computer, quindi state accorti a cosa vi monta l'elettricista.
E' una spiegazione per sommi capi. L'argomento andrebbe approfondito con più calma e più disponibilità di spazio. Vedrò di riprendere l'argomento in altri post.

06 novembre 2018

Buon compleanno blog!

Con oggi si entra nel quarto anno di questo blog. Era il 6 Novembre 2015 quando venne pubblicato il primo post di questo blog.
Erano giorni difficili. Dovevo solamente scoprire, come si gestisse un blog, perché mia cognata ne voleva aprire uno di "Poesia visiva". Ovviamente non ne ha fatto niente, ma "Io sono..." è rimasto.
A quei tempi gli accessi che adesso faccio in un giorno, li facevo in un mese abbondante. Ormai si viaggia sui 2.000 accessi al mese.
Nel mio piccolo non mi lamento, l'unico cruccio è che tuttora i lettori commentano con tutti i mezzi più disparati, ma non in coda al post.
Il post più letto rimane sempre "Come si va da IKEA" del 22 Agosto 2016, che dopo aver spodestato il post "Toto" del 3 Dicembre 2015, non si mai dal primo posto.
In questi anni è arrivato anche "La mia cucina", che più che un blog è un block notes a cui affido le ricette, man mano che trovo gli appunti in quel casino che è casa mia.



05 novembre 2018

Perche si dice... "Abbassare la cresta"

Abbassare la cresta vuol significare che nella vita sociale non bisogna comportarsi in maniera da prevaricare i diritti e le opinioni altrui. Lasciando nel cassetto orgoglio e pretese si possono risolvere i tanti problemi che ci assillano.
Andiamo a vedere cosa dice il dizionario dei modi di dire Hoepli. 
Abbassare la cresta
  • Fig.: deporre il proprio orgoglio, perdere di tracotanza o ridurre le proprie pretese.
  • Allude al gallo e ai volatili in generale, che in fase di corteggiamento o di lotta gonfiano le piume e inturgidiscono cresta e bargigli. Passato il momento, o quando si vedono sconfitti, tornano al loro aspetto normale.
Per ovvietà possiamo dire che alcuni politici italiani e non, dovrebbero abbassare la cresta per non fare danni irreparabili.

04 novembre 2018

Pista!!!

Ieri ad un telegiornale ho visto un servizio sull'apertura anticipata delle piste a Cervinia. Qui il giornalista ha intervistato un Carabiniere addetto ai controlli sulle piste. Nel servizio i due hanno citato una legge del 2003 ed un decalogo di comportamento.
Incuriosito, ho fatto delle ricerche in merito. Ho scoperto che il decalogo è un allegato alla legge e che dà dettami di buonsenso e correttezza.
La legge 363/2003 la si può riassumere in quattro punti, invece il decalogo lo riporto per intero.
  • l'obbligo di indossare il casco per tutti i ragazzi fino a 14 anni, pena una multa da 30 a 150 euro;
  • l’obbligo di prestare soccorso ad un infortunato;
  • in caso di cadute o di incidenti gli sciatori devono liberare tempestivamente la pista portandosi ai margini di essa;
  • per quanto riguarda la velocità, deve essere particolarmente moderata nei tratti a visuale non libera, in prossimità di fabbricati od ostacoli, negli incroci, nelle biforcazioni, in caso di nebbia, di foschia, di scarsa visibilità o di affollamento, nelle strettoie e in presenza di principianti;
  • i gestori delle aree sciabili sono tenuti a garantire le condizioni di sicurezza delle piste e ad apporre la segnaletica prevista dal decreto.
A riguardo della velocità, l'anno scorso avevo visto un servizio sulla Televisione Svizzera Italiana che descriveva il funzionamento degli skivelox, per il controllo della velocità in pista.

Decalogo Legge 363 del 24/12/2003

1. Rispetto per gli altri.
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni

2. Padronanza della velocità e del comportamento.
Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali della pista, della libera visuale, del tempo e all'intensità del traffico.

3. Scelta della direzione.
Lo sciatore a monte che ha la possibilità di scegliere il percorso deve tenere una direzione che eviti
il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.

4. Sorpasso.
Il sorpasso può essere effettuato (con sufficiente spazio e visibilità), tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre ad unadistanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato.

5. Immissione ed incrocio.
Lo sciatore che si immette su una pista o che riparte dopo una sosta, deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé o per gli altri; negli incroci deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo indicazioni.

6. Sosta.
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di necessità, nei passaggi obbligati o senza visibilità. La sosta deve avvenire ai bordi della pista. In caso di caduta lo sciatore deve sgomberare la pista al più presto possibile.

7. Salita.
In caso di urgente necessità lo sciatore che risale la pista, o la discende a piedi, deve procedere soltanto ai bordi della stessa.

8. Rispetto della segnaletica.
Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica prevista per le piste da sci ed in particolare l'obbligo del casco per i minori di 14 anni.

9. Soccorso.
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente.

10. Identificazione.
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne è testimone è tenuto a dare le proprie generalità. 



Bibliografia: