24 novembre 2021

Angera

Oggi sono andato ad Angera, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, a vedere un'impianto TV realizzato dal figlio di un mio collega, cinque o sei anni fa. Nonostante sia stato concepito in tempi che furono, si comporta ancora molto bene.
Erano anni che mi ripromettevo di venire in questa cittadina famosa per la Rocca Borromea, piena di storia e leggende popolari. Mancando tempo, ho dato una guardata molto veloce e superficiale.
Tornato a casa, ho fatto una ricerca culturale, su cosa ci sia da vedere, oltre alla già citata Rocca. Ho scoperto una cosa originale, assai carina.
Per prima cosa un po' di storia. I primi insediamenti si possono fare risalire al paleolitico. Tra il primo ed il secondo secolo avanti Cristo si hanno primi cenni della colonizzazione romana. Nel 49 a.c. gli abitanti di Angera ottennero la cittadinanza romana.
Saltiamo al Medio Evo. In questo periodo, Angera era a capo di una pieve che si espandeva su le due sponde del lago. Nel XI secolo ha assurto anche una valenza militare, con la costruzione di un fortilizio di proprietà dell'Arcivescovado di Milano. Un paio di secoli dopo la famiglia Visconti, nuova proprietaria dell'installazione. lo trasformò nella fortezza, che è arrivata sino a noi. A metà del XV secolo la proprietà passò alla famiglia Borromeo, che ne è ancora propritaria.
Nel 1447, Ludovico il Moro la elevò al rango di Città, denominazione ribadita nel 1954 con decreto del Presidente della Repubblica.
Il nome deriva dal Lombardo antici "In glarea", che probabilmente deriva dal Latino "Ad glaream", in Italiano "Presso la ghiaia". Nel Ducato di Milano il nome era "Anghiera".
Da questa veloce trattazione della storia, passiamo a cosa ho scoperto nella mia ricerca.
 
Dalla sezione "Visit Angera" del sito ufficiale del Comune, ho scoperto che in città vi è un "Museo Diffuso", con ben 57 punti di interesse, sparsi per la città. A destra potete vedere la mappa, ove si possono trovare le posizioni. per potersi creare un percorso personalizzato.
Sulla prima pagina pagina trovate un QR Code per scaricare l'app AC Tourist, con cui potrete effettuare una visita virtuale della città in realtà aumentata.
La persona da cui mi sono recato mi ha detto che esiste anche un tour guidato a piedi, che ti porta in giro alla scoperta di questi posti.
Sul sito puoi trovare dei percorsi consigliati, con indicati i parcheggi da utilizzare e/o situati nelle vicinanze de luoghi.
Mi ripongo di fare una visita in tranquillità alla città, magari in estate, così ci porto anche la moglie.



 

 Il ragazzo di Angera
- Sito N° 44 del Museo Diffuso. Via Greppi
Murales in copia spray del Il fanciullo con canestra di frutta del Caravaggio. Realizzato nel 2016 in occasione del Settembre Angerese, dal pittore Andrea Ravo Mattoni. Questa ed altre opere simili sono state realizzate a coprire ingiurie di stampo fascista, fatte da teppisti nel Marzo precedente.
L'opera è stata realizzata con il finanziamento da parte della Famiglia Tedeschi, proprietaria dell'immobile, L'associazione commercianti Via Greppi e Pro Loco Angerese. Varie aziende hanno dato la collaborazione tecnica.
 
 
Bibliografia:
 
 

15 novembre 2021

Perché si dice: "Ghe pensi mi"

Qualche settimana fa il mastino Cheng mi ha chiesto che cosa potesse significare "Ghe pensi mi", che un suo compagno boffonchia ogni due per tre. Il compagno di classe è lo stesso di "Và a ciapà i ratt". Secondo me, il tipo si esprime con intercalari meneghini, per bullizzare il povero cinesino. Cheng è nato a Milano, ma è la prima generazione italiana di una famiglia cinese.
Ghe pensi mi, intercalare in Milanese stretto, che in Italiano suona come "Ci penso io", è arrivato alla fama nazionale con Tino Scotti, comico milanese, che ha portato in televisione una macchietta di un tipico cavaliere Milanese. Nel 2010 viene riproposto da Silvio Berlusconi, in una intervista rilasciata al TG1.
Come al solito ha un significato buono ed uno cattivo. Normalmente viene usato con il significato di non sbattersi più di un tanto, il pronunciante vuole comunicare che ci penserà lui a fare qualche cosa.
Ma potrebbe essere usata con il significato che ci devo pensare io perché tu sei un incapace e/o imbrannato.

13 novembre 2021

Di che cosa vuoi morire?

Anche questo è un segno del cambiamento dei punti di vista, causato da due anni di pandemia.
Prima di tutto questo casino, quando venivi a conoscenza della morte di una persona, ti dicevano subito anche cosa avesse causato il decesso.
Adesso lo devi chiedere tu. Ma il "divertimento" è nelle risposte che ricevi. Ieri mi sono sentito dire che il morto di turno, era morto di un "volgarissimo" infarto. Dalle parti mie, quando una persona molto anziana moriva per età, si dice che era morto "per mancamento di fiato". Adesso è cambiato il modo di dire. Adesso gli anziani muoiono per "uno sfigatissimo mancamento di fiato". Devi stare attento di cosa muori! O tempora, o mores.
Ma è vero anche l'incontrario. Prima dell'estate mi ha telefonato, per un consulto televisivo, la nonna di una signora che conosco a Baggio. La vecchietta, che scoprirò molto arzilla, si presenta e mi chiede se mi ricordavo di lei. Le rispondo che si mi ricordo e che è la nonna della Federica, ma ricordando anche che era molto anziana, mi scappa un "Ma è ancora viva?". Con voce squillante, la vecchietta mi rispose: " Non faccia lo spiritoso, ho solo 98 anni!" Notate il "solo" che ho sottolineato per dare un piccolo risalto. E chi l'ammazza questa?
Quindi ricordatevi di lasciare scritto che volete morire di una morte posh, trovatene una particolarmente in, perchè l'infarto, ormai, è una morte da popolino.

02 novembre 2021

Risparmiare energia - Isolamento

Riapriamo un argomento interrotto nel Gennaio 2019, che è ritornato interessante con l'aumento delle bollette ed il bonus 110%.
Oggi vediamo come isolare le pareti ed il tetto per ridurre la dispersione di calore in inverno.
Perché questa azione è importante? Per mantenere una temperatura confortevole all'interno dell'abitazione, d'inverno, utilizziamo i caloriferi e d'estate i condizionatori. Però esistono degli scambi termici attraverso gli infissi e le pareti, che costringono ad usare più energia per mantenere la temperatura ideale. quindi avere un isolamento termico ottimale, ti consentirà di mantenere il comfort interno senza utilizzare energia in eccesso.
L'altra domanda è in che cosa consiste l'isolamento? Consiste nell'applicazione di pannelli isolanti all'esterno o all'interno, nell'uso di intonaci e di vernici termoisolanti.
All'esterno, la posa dei pannelli coibentanti è più costosa e difficile, ma è quello che dà una migliore resa, grazie ai maggiori spessori (10 / 12 cm) dell'isolante, in genere polistirolo. All'interno gli spessori sono più fini, ma si può scegliere tra polistirolo, sughero o lana di roccia. La resa termica è più bassa, con un costo di posa più basso.
Le vernici termoisolanti non sono così miracolose come sono dipinte dai produttori. Riducono i punti freddi e le muffe, ma la resa termica è veramente bassa. Avendo il muro a rustico è più interessante la rasatura con un buon intonaco termoisolante. Pure qui non aspettatevi miracoli, 1 cm di intonaco non rende di certo come 10 cm di polistirolo.
Il tetto ha un trattamento diverso dai muri. se il sottotetto non è usato come soffitta, possiamo posare sul pavimento un tappeto in lana di roccia, se non proprio schiumarlo. Mentre la lana di roccia, con debite protezioni, la può posare chiunque, per la schiuma bisognerà rivolgersi ad una impresa specializzata.
Dovendo rifare il tetto, si potrebbero usare dei pannelli in isopan su cui si appoggeranno le tegole. Bisognerà aver cura nel prevedere una ventilazione tra tegole e pannello.
In qualunque caso, la prima cosa da fare e che può fare chiunque è la posa di pannelli alluminizati dietro i termosifoni. Isolano poco, ma riflettono tanto. Il calore emanato dal termosifone viene riflesso nell'ambiente e non si disperde nella parete.
Comunque è meglio rivolgersi ad un professionista. Le variabili da prevedere sono tante e, se si vogliono lucrare gli incentivi, il fai da te non è proprio consigliabile.
Questi post vogliono dare solo un minimo d'informazione, per sapere di che cosa si parla, per non essere un completo ignorante.


Bibliografia:

  • Per la pagina Wikipedia "Isolamento a cappotto", clicca qui.
  • Per la pagina Wikipedia "Isolamento termico", clicca qui.
  • Per l'articolo sul Corriere Online, clicca qui

 

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01 novembre 2021

Dolcetto o scherzetto

Oggi parliamo di un'usanza della sera di Halloween "Dolcetto o scherzetto", in inglese "Trick or treating".
Dal tramonto alla mezzanotte del 31 Ottobre, orde di ragazzini e, soprattutto, bambini vanno di casa in casa a suonare al campanello. Alcuni sono anche vestiti in maniera orror, con costumi da quattro soldi, fatti in casa, ma anche di sartoria teatrale, quindi costosini.
Sull'origine dell'usanza ci sono due versioni, reale e leggenda. L'origine reale risale al Medio Evo, quando poveri e contadini, alla vigilia della ricorrenza dei morti, andavano in giro cercando cibo per l'inverno, in cambio di preghiere di suffragio. Se non ricevevano nulla promettevano maledizioni e niente preghiere. Dato che allora la popolazione era molto superstiziosa, le vettovaglie arrivavano.
L'origine leggendaria o di tradizione risale ai Celti. Si racconta che le fatine dei boschi, al capodanno celtico, si divertissero a fare scherzi, anche di cattivo gusto, alla popolazione. Questi per salvarsi offrivano alle fatine delle cibarie.
Cosa fare se ti suonano alla porta? Anche questa usanza ha la sua liturgia! Per prima fate la domanda "Chi è?". Il bambino deve rispondere "Dolcetto o scherzetto". A questo punto aprirete la porta e dovrete versare cioccolatini e caramelle, nel sacchetto che vi porge il bambino.
Adesso siete avvertiti su come comportarsi l'anno prossimo. Fornitevi di quantitativi, quasi industriali, di dolciumi ed aspettate. Qualcuno arriverà!
Di seguito la foto di un bambino che ha suonato a casa di mia moglie ad Opole.

Dolcetto o scherzetto?

 
Bibliografia: