29 aprile 2019

Perché si dice: "A destra ed a manca"?

Con l'aggiunta di un verbo come guardare, cercare o andare, ha il significato corrispondente a dovunque, dappertutto, in tutte le direzioni. Ma da dove trae origine?
Nell'Italiano antico la manca era la sinistra, da cui chi scrive con la sinistra viene definito mancino. Rimane nel Francese (manche) e nel gergo marinaresco. Nel parlare dei marinai rimane anche "dritta" per indicare la destra. Difatti in origine era "Guardare a dritta e manca", azione dei timonieri per essere sicuri, che non ci fossero ostacoli o altre navi che impedissero la navigazione.
Con il passare degli anni la dritta si è trasformata in destra e manca è rimasta. La frase è diventato un modo di dire con il significato che si è guardato dappertutto per cercare qualcosa.

27 aprile 2019

Un giro a Varsavia 2 - Il giorno dopo.

Lo stemma della città
Ieri è stata una giornata quasi tranquilla, ma oggi ne sono successe di carine ed imprevedibili.
Fatta colazione, ci siamo recati al centro di cultura, ove erano le selezioni per la borsa di studio. Fatto l'appello, breve discorsino di presentazione ed ancora più breve presentazione delle scuole da parte dei presidi. Finito ciò, parenti fuori delle balle.
Sono tornato in albergo, fatte un paio di telefonate e parcheggiate le valigie, sono tornato in centro.
Mentre stavo seduto su di una panchina, sotto la statua di Copernico, sento urlare alle mie spalle: “Signore, non è quello del blog di Bareggio?” A dir la verità abito a Sedriano e non a Bareggio, ma chi era? Marco, un PIA di prima generazione, che era al pascolo per la Polonia con sorellina, genitori e nonna. Parlando su cosa vedere a Varsavia, ci siamo avviati lungo Krakowskie Przedmieście, All'università ci siamo salutati ed io sono entrato nel campus.

Il Campus dell'Università
Oggi c'era l'open day per la rekrutacja 2019, così mi sono fatto un giro per gli stand. Qui mi ha abbordato il solito promoter esaltato, che ha boffonchiato qualcosa in Polacco. Gli ho fatto capire che non ero polacco. Al che il tipo mi chiede in inglese a quale facoltà ero interessato. Gli rispondo che oltre ad non essere Polacco, avrei una certa età e lavoro. Il giovanotto, senza fare una piega, mi risponde che non è mai tardi per farsi una cultura e che avevano corsi per stranieri e corsi serali. Poi mi chiede straniero di dove? Alla risposta che ero Italiano, il viso gli si è illuminato di gioia, annunciandomi che suo fratello si sarebbe laureato a Luglio, in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino. Prima di accomiatarlo gli chiedo se il fratello volesse fare il pilota o il responsabile della manutenzione. No, il ragazzo vuol fare l'astronauta! Boh!!

Il Milite Ignoto
Dopo questo incontro esistenzialista, mi dirigo verso il Parco Sassone per vedere il Monumento al Milite Ignoto. Visita al Monumento ed un giro per il parco. Tornando verso la città vecchia vengo fermato da una coppia che con forte accento siculo ed un Inglese assai improbabile mi chiedono delle indicazioni. Ovviamente rispondo in Italiano, dando le indicazioni richieste. Parlando mi chiedono come mai conoscessi Catania. Gli spiego che in Sicilia ho amici, fornitori e dei mezzi parenti. A riguardo di un paesino sulle falde dell'Etna, mi chiedono chi conoscessi dato che la cognata di lei si era sposata uno di lì. Colà conosco la famiglia Tizio Caio e la famiglia Pinco Pallo. La ragazza ribatte chiedendo se Pinco Pallo fosse quello che è diacono nella Chiesa Madre. Orca miseria, proprio lui!
Ricuperata la figlia dal concorso, siamo andati a mangiare allo stesso ristorante di ieri e siamo ripartiti per Opole.
La meridiana del parco
Sette ore per fare 430 Km, su di una linea di m..., con il treno che ondeggiava come una nave in balia delle onde, ma ci siamo divertiti grazie ad un ubriaco.
Il signore alticcio, che puzzava di vino ad un metro di distanza ha litigato due volte con il controllore, perché non gli voleva far vedere il biglietto, poi ha attaccato un bottone ad una suora, che con spirito da buon Samaritano è stata ad ascoltarlo, facendosi il segno della croce ogni minuto. La poveretta è scesa dal treno con aria assai provata, come se avesse visto il diavolo in persona.
In queste lunghe ore di viaggio, non riuscendo a vedere "Ballando con le stelle", a causa della connessione internet ancora più ballerina del treno, ho scritto questo post, che pubblicherò non appena arrivo a casa.



Bibliografia:

26 aprile 2019

Un giro a Varsavia 2

Tanto per gradire e stancarsi un po', mi sono fatto un altro giro a Varsavia.
Mia figlia deve fare il concorso per una borsa di studi in un college inglese, sicuramente perso nella campagna, da qualche parte. Così stamattina abbiamo preso il treno e siamo partiti da Opole, destinazione Varsavia. Perché in treno? Perché sto ancora aspettando che arrivi il rinnovo della patente. Con il provvisorio posso guidare in Italia, ma non all'estero.
Già partendo abbiamo avuto dei problemi. Problemi di posto grazie ad un gruppo di cinque arzille vecchiette si sono appropriate di tre posti non loro, così si è scatenata una corsa ai posti altrui. Se mi fossi voluto sedere al posto corrispondente alla mia prenotazione avrei dovuto far spostare ben quattro persone. Comunque siamo arrivati a Varsavia in una bella giornata di sole.
Approfittando del caldo abbiamo deciso di raggiungere l'albergo a piedi, cammellandoci le valigie lungo Aleje Jerozolimskie per circa 1,5 Km. Strada facendo ci siamo fermati in una nota libreria multilingue.
Scesi in albergo, abbiamo mollato i bagagli e siamo andati alla ricerca di un ristorante, dove mia figlia era stata con la scuola, un annetto fa. Del posto riferirò nella rubrica “Mangiare a...”.
Dopo aver mangiato, ci siamo diretti a Stare Miasto per un po' di sano turismo.

La nuova skyline di Osiedle
Il nome completo di questa zona è Osiedle za Zelazna Brama e fa parte del quartiere di Śródmieście.
Quando nel 1998, sono venuto per la prima volta a Varsavia, era la zona degli alberghi per stranieri e dietro alla stazione ferroviaria di Warszawa Centralna c'era un parco ed il Palazzo della Cultura. Ora sono sorti come funghi dei grattacieli ed il centro commerciale Zlote Terasy, che possiamo paragonare sia esteticamente che dimensionalmente a quello di Citylife a Milano.



Niccolò Copernico
Alla fine di Nowy Swiat, troviamo il monumento a Niccolò Copernico. La statua dedicata all'astronomo e matematico polacco è la prima di una serie commemoranti notabili nazionali, posti lungo questo viale. Personaggio discusso, plurilaureato in più discipline, tutte conseguite presso varie università italiane, è l'estensore della teoria eliocentrica, già teorizzata dall'astronomo greco Aristarco di Samo.
Camminando verso il castello, ho trovato anche le statue del Cardinale Wyszyński e dello scrittore Bolesław Prus.






La colonna Sigismunda
Al termine di Krakowskie Przedmieście, quasi arrivati al castello, troviamo la colonna dedicata al re Zygmunt III Waza, eretta dal figlio Ladislao IV.
Nipote di Bona Sforza, regnò in Polonia dal 1587 al 1632 ed in Svezia dal 1592 al 1599.










Dzwon na Kanonii
In Plac Kanonia puoi vedere la campana della fortuna. E' una campana fessa risalente al 1644, opera di Daniel Thym, artista che ha realizzato anche la parte in bronzo della colonna sigismunda.
La tradizione dice che devi esprimere un desiderio, girandoci attorno per tre volte. Se poi la tocchi, avrai anche un momento di fortuna. Io ci ho provato, speriamo che sia tutto vero!








          La Sirenetta al Rynek          
La Sirenetta di Varsavia si porta dietro varie leggende sulla sua origine. Una di queste narra che sia una sorella di quella di Copenhagen, che si sia persa, arrivando nella Vistola.
La legenda più accreditata narra che la Sirenetta si sia avventurata nella Vistola, dopo un giro nel Mar Baltico. Stanca si sarebbe fermata su di una spiaggia vicino al villaggio da cui sarebbe nata Varsavia. I pescatori si accorsero di lei a causa della fuga dei pesci. Decisero di catturarla, ma rimasero incantati dai suoi canti.

La Sirenetta al ponte Swietokryski
Un oscuro commerciante, pensando di trarre un quadagno dalla sua vendita, la catturò e la chiuse in un magazzino.
Un giovane del villaggio udì i suoi pianti e, spada alla mano, decise di liberarla.
La Sirenetta, grata al ragazzo, decise di rimanere lì e di difendere il villaggio con la spada che la aveva liberata.
Così il nome Varsavia deriverebbe dall'unione del nome del ragazzo Wars e del nome della Sirenetta Sawa.
Purtroppo con il cielo nuvolo, la foto scattata al ponte è venuta scura.

PGE Narodowy Stadion
Per finire una chicca per gli amanti del calcio, la foto dello Stadio Nazionale. Costruito per i Campionati Europei del 2012 ed utilizzato anche per il rugby, football americano e pallavolo.
Fa parte di un complesso sportivo costruito sulla sponda destra della Vistola, dove puoi esercitare vari sport dalla bicicletta allo jogging.
La parte estetica esterna è stata realizzata da una società specializzata di Pordenone.
La foto è stata fatta dal belvedere antistante al castello.



Bibliografia:

25 aprile 2019

Gli acronimi nelle date

Nel post "Il compleanno di Roma" ho usato degli acronimi apposti dopo le date. Dato che sono sicuro che qualcuno chiederà del significato, li spiego subito.
La loro utilità principale è di indicare se la data sia precedente o successiva alla nascita di Cristo.
  • ac > Ante Cristo in Italiano, After Christ (Dopo Cristo) in inglese
  • bc > Before Christ (Prima di Cristo)
  • dc > Dopo Cristo
Una curiosita. L'acronimo inglese bc divenne famoso negli anni '60, grazie a dei fumetti ambientati nella preistoria, ove il nome del protagonista era B.C.
Ci sono anche degli acronimi che indicano da quando si contano gli anni. Il più conosciuto e:
  • auc > Ab Urbe Condita
Non più utilizzato, ma trovabile nei testi storici che si basano sul calendario romano o giuliano. Si può trovare anche nella forma au (Anno Urbis).
Ai nostri tempi si scrivono minuscoli, ma la grafia corretta sarebbe con la C (Cristo) e la U (Urbe) scritte in maiuscolo.
Nel post del 20 Aprile ho citato anche il ventennio fascista. In questo periodo veniva aggiunto alle date un numero romano + E.F. (dell'Era Fascista). In questa maniera si contavano gli anni passati dalla marcia su Roma (28 Ottobre 1922).


24 aprile 2019

Time lapse

Il figlio di una mia conoscenza, nonché padre di un PIA, mi ha chiesto come si realizza un filmato time lapse, cosa che va molto di moda nei social e nelle riviste online.



Vediamo di scoprire come funzioni il tutto. Per prima diamo una spiegazione velocissima, che cosa sia un film.
In un secondo viene fatta vedere una sequenza di 24 fotografie, dette fotogrammi, che per i ritardi dell'occhio umano, danno l'impressione del movimento. Se la velocità di ripresa corrisponde a quella di visione, si ha una visione fluida e naturale.
Se in ripresa aumenti il numero di fotogrammi, avrai una visione rallentata, ma se li riduci ne otterrai una visione tanto più accelerata, quanto aumenta l'intervallo tra un fotogramma e l'altro.
Per fare un esempio, nel filmato, che ho pubblicato, in 23 secondi sono raccolti gli ultimi 20 minuti di volo, prima dell'atterraggio a Katovice. Il cellulare che ho usato, scattava un fotogramma ogni 2 secondi circa.
E' una tecnologia usata per riprendere avvenimenti che scapperebbero all'attenzione. Il movimento delle stelle, un'aurora boreale o un fiore che sboccia.
Ovviamente la macchina da ripresa deve essere montata su di un cavalletto che non la facciano muovere tra uno scatto a l'altro. Nei documentari si arriva anche ad intervalli di un'ora tra fotogrammi successivi.
In passato è stato usato per salvare le immagini delle videosorveglianze. Quando si usavano le videocassette di spazio non ce ne era, così veniva salvato un fotogramma per secondo.
Come al solito una spiegazione in dieci righe, ma leggete le pagine che vi ho suggerito.


Bibliografia:

News dalla Metropolitana Milanese

E' da Natale che volevo scrivere qualche riga di aggiornamento, ma il solito problema di tempo...
Nel frattempo le talpe della M4 sono andate avanti e sono state prese delle decisioni importanti per le altre linee.
Lasciando perdere la Linea 6 "Arancio", di cui se ne parlerà nel 2024, sempre che se ne parlerà, sono state varate delle varianti alle linee attuali. La logica delle varianti è di ridurre il traffico pendolare in arrivo tutte le mattine. In special modo si vuole ridurre la transumanza dalla Brianza.
Per far ciò si prolungheranno anche le linee 2 e 5, oltre alla 1. A dir la verità il prolungamento della rossa dovrebbe essere aperto a fine 2020. A Gennaio è caduto il diaframma nel tunnel che unisce le stazioni di Sesto Restellone e Monza Bettole. Prolungamento assai disgraziato a causa di fallimenti e mancanza di fondi. Il nuovo capolinea sarà tra l'Autostrada Torino - Venezia e la Tangenziale Nord.
Ma la fetta grossa del traffico lo supporterà il prolungamento della Linea 5, che con 9 stazioni e 13 Km di galleria ci porterà in centro a Monza, alla stazione ferroviaria.
La Linea 2, partendo da Cologno Nord, dovrebbe arrivare a Vimercate via Brugherio. Per ora sono solo allo studio di fattibilità, ma ci sono ottime possibilità di realizzazione.
Sempre agli inizi degli studi di fattibilità, prolungamento della Linea 3 a Paderno Dugnano, con fermata a Cormano, da Comasina e da San Donato a Paullo.
Una cosa a cui crederò, solo quando sarà inaugurata, è la metropolitana a Magenta. E' dal 1983 che se ne parla! Prima doveva partire da Molino Dorino, poi da Bisceglie con la Linea 1. Adesso si partirà da San Siro con la Linea 5. Rimanendo su questa linea, a Bignami si dividerà in due, una direzione sarà Monza FS, come già detto, l'altra si dirigerà a Bresso e Cusano Milanino. Due prolungamenti approvati, ma in fase di studio ed alla ricerca dei soldi.
Nel 2027 dovrebbero essere pronte anche le tre stazioni della linea 1 da Bisceglie al Quartiere degli Olmi. Che ci sia l'idea di arrivare ad Abbiategrasso?
Per finire la Linea 4. Non è ancora finita, ma già si pensa a prolungarla. A Nord - Est non è molto chiaro, se la vogliono prolungare a Segrate o Pioltello, mentre dall'altra parte si andrà oltre Buccinasco. Ora è in studio di realizzare altre tre fermate. Oltre a Buccinasco si vuol collegare Corsico e Trezzano. Intanto la talpa è arrivata alla fermata Gelsomini.


Bibliografia:
 Corriere Online / ViviMilano

23 aprile 2019

Che cosa e' un tetragramma

Nel post "INRI" ho parlato della scritta posta sulla Croce definendolo tetragramma. In questo post ho dato una spiegazione storica e religiosa e nulla più.
Ma esattamente cosa è un tetragramma? Incominciamo dal lemma scomodando, come al solito,  il Vocabolario Treccani
Tetragramma1 s. m. [comp. di tetra- e -gramma, sul modello di pentagramma] (pl. -i). – Rigo musicale a quattro linee, oggi usato soltanto nella notazione dei canti liturgici.
Tetragramma2 s. m. (meno com. tetragràmmato agg. e s. m.) [dal lat. (nomen) tetragrammaton, gr. τετραγράμματον (agg. sostantivato), comp. di τετρα- «tetra-» e γράμμα «lettera»] (pl. -i). – Parola che nella scrittura è rappresentata con quattro lettere: è il nome dato dal filosofo Filone di Alessandria alla forma (scritta) del termine ebraico indicante il Dio d’Israele, YHWH, che soltanto ai sacerdoti era consentito di nominare, in determinate occasioni rituali.
Quindi abbiamo appurato che è una parola che deriva dal greco e significa "Quattro lettere". Nel canto liturgico è una notazione musicale antecedente all'adozione dell'attuale pentagramma.


Bibliografia:
  • Per la pagina Wikipedia su "Tetagramma biblico", clicca qui.
  • Per la pagina Wikipedia su "Tetagramma musicale", clicca qui.
  • Per la pagina Wikipedia su "Tetragramma", clicca qui.
  • Per il post"INRI", clicca qui.

22 aprile 2019

Perche si dice: "Andare a ramengo"?

Questa è l'italianizzazione della frase in dialetto veneziano "Ma và a reméngo".
Nella dizione originale è un intercalare usato, per mandare al diavolo o quel paese qualcuno. Nella versione italiana cambia tantissimo, prendendo il significato che qualche azione sta andando male, in maniera non prevista.
Non è chiaro se il lemma "Remengo" derivi da "Ramingo" o da "Raméngo". A riguardo della seconda possibilità il Dizionario Treccani scrive:
Raméngo (e reméngo) s. m. [forma dial. per ramingo]. – 1. a. (pl. -ghi) gerg. Bastone (in questo sign. anche raméngolo). b. Nei dial. veneti (ma espressione nota anche altrove), rovina, malora, nelle locuz. mandare, andare a ramengo (o a remengo): infiniti guai che ... avrebbero mandato tutto a remengo (Buzzati); anche come esclam. volg. di stizza per mandare qualcuno al diavolo: va’ a r. e non mi seccare!; meno frequente col senso di andare vagabondando: per tutto l’autunno era andato a ramengo (Pavese), anche nell’accr., dial. e spreg., ramengón o remengón. 2. Nella variante remengo, nel linguaggio marin. corrente, andare a remengo, di nave che, in balìa del vento e del mare, vada alla deriva senza governo.
Qualora derivi da "Ramingo", il sito venipedia.it asserisce che possa derivare dal gergo poetico "...va ramingo per il mondo...", cioè errare lontano dalla patria, senza una meta. Certe altre fonti lo fanno derivare dalle invettive dei Veneziani contro i mercanti ebrei del ghetto, quando tentarono di diventare i primi operatori commerciali della laguna,

21 aprile 2019

Buona Pasqua

Da pixabay.com

Oggi il post è dedicato agli auguri di Buona Pasqua. Con le notizie che arrivano dallo Sri Lanka non si può essere sicuri che sia proprio una Buona Pasqua, ma lo spettacolo deve andare avanti lo stesso!
Quest'anno è una Pasqua alta che, con l'aggiunta del 25 Aprile e del Primo Maggio, ci permette di fare un mega ponte di 12 giorni. Io ne approfitterò per per nascondermi in Polonia da mia moglie e completare i disegni del lavoro Eurospin, senza scassa balle tra i piedi.
Ieri sono andato con mia figlia a far benedire il cestino pasquale, come è usanza in Polonia. Ci siamo recati dai Francescani, che hanno la chiesa più vicina all'Isola. Sono gli unici che benedicono i cestini ad orari fissi, ora intera e mezz'ora. Nelle altre chiese il prete esce in base ai cestini arrivati.
Ormai è tempo di rispondere agli auguri ricevuti via mail, SMS e telefonate. La gente si alza la mattina di Pasqua, fa colazione e poi incomincia a mandare auguri a destra ed a manca. Io che sono un pigrone nato, aspetto e poi ringrazio. Quindi faccio gli auguri a tutti i lettori di questo blog, nato per scherzo, ma che collezionato 44.843 accessi dalla sua nascita.
Per festeggiare di nuovo la Santa Pasqua, dovremo aspettare il 12 Aprile 2020.

Da drogbaster.it

20 aprile 2019

Il compleanno di Roma

Quest'anno il 21 Aprile è una giornata densa di eventi. Per prima cosa è il giorno di Pasqua ed per secondo è il giorno di due compleanni. Domani la Regina Elisabetta II (1926 dc) compirà 93 anni, mentre Roma (753 ac) ne compie 2772.
Purtroppo Roma se li porta veramente male. Tra voragini, buche, crolli di alberi e scale mobili del metrò guaste, li dimostra tutti i suoi anni. Mentre la Regina è una vecchietta sveglia ed arzilla.
La leggenda non dà una data esatta, su quando Romolo tracciò il perimetro della città, ma i calcoli dell'astrologo Lucio Taruzio e gli scritti dello storico Marco Terenzio Varrone, fissano la data al 21 Aprile 753 ac.
Da questa data parte anche il calendario romano. Difatti tutte le date erano "Ab Urbe condita" (Dalla fondazione della città). Domani per il calendario romano è il 21 Aprile 2772 auc, mentre per il calendario gregoriano è il 21 Aprile 2019 dc. L'acronimo "auc" indica proprio la frase "Ab Urbe condita".
Questa data era festeggiata nella Roma antica sino ad arrivare ai suoi massimi nel periodo imperiale. Con la decadenza dell'Impero Romane sparì completamente, sino all'avvento dell'era fascista.
Proprio durante il ventennio, questa data, prende il nome "natale di Roma" e diventa festa civile nazionale. Così rimarrà sino al 1946, quando sarà abolita, con l'avvento della Repubblica. Natale scritto in minuscolo con il significato classico latino.
Dall'inizio del XXI secolo, il Gruppo Storico Romano organizza delle rievocazioni e delle manifestazioni per festeggiare il genetliaco di Roma.


Bibliografia:

19 aprile 2019

INRI

In partenza chiariamo che il post viene pubblicato postumo alla sua redazione. Difatti e' stato scritto a Natale, ma allora si era in Avvento e non in Quaresima. Dato che si parla di qualcosa che faceva parte della croce di Cristo ho ritenuto che fosse più un argomento da trattare nel periodo pasquale.
Nel Diritto Romano era obbligatoria una giustificazione pubblica, del motivo per cui una persona venisse condannato a morte. Nel caso di una condanna a morte a mezzo di crocefissione la causa veniva scritta su di una pergamena o tavoletta di legno, affissa sopra la testa del condannato ed era chiamato "Titulus crucis".
L'iconografia non ci aiuta a sapere se il titulus crucis della crocefissione di Gesù Cristo fosse in pergamena o in legno, ma la storia ci dice che questo tetragramma (latino) non fosse solo. Vi erano altre due righe, altri due tetragrammi. uno in Greco ed uno in Ebraico.
Il tetragramma in Ebraico sollevo le proteste della popolazione ortodossa e dei Grandi Sacerdoti che si recarono da Ponzio Pilato, che li liquido con la frase: "Quod scripsi, scripsi" (Ciò che ho scritto, ho scritto).
L'Enciclopedia Treccani, a proposito del tetragramma latino, scrive:
INRI -  Iniziali dell’iscrizione Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, «Gesù Nazareno Re dei Giudei», che, secondo i Vangeli, fu fatta mettere da Pilato, per dispregio, sulla croce di Cristo, in tre lingue (ebraico, greco, latino).
Ma perché gli Ebrei protestarono a riguardo del tetragramma nella loro lingua?
La ragione storica e' che il titulus crucis definiva Gesù Cristo come Re dei Giudei, e' noto lo scambio di battute tra il Cristo e Pilato. La popolazione contestava questo, asserendo che lui si fosse proclamato re, pur non avendo un investimento popolare.
Studi postumi hanno dato una giustificazione ben differente. Leggendo il tetragramma in Ebraico in una maniera corretta, cioè da destra a sinistra ed aggiungendo le vocali che non vengono scritte, si ottiene il tetragramma biblico, il nome impronunciabile del Signore Dio.
Involontariamente Pilato realizza la profezia che troviamo in Giovanni (8,28):
Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono".
"Io Sono" e' il nome che Dio ha rivelato a Mosè:
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Ed aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”.
Esodo (3,14)

Il tetragramma "YHWH" chiude il cerchio. La popolazione, dopo aver voluto la crocefissione (avrete innalzato), saprà chi fosse veramente Gesù Cristo, perché qualcuno lo scriverà sulla croce.

Come al solito una trattazione in poche righe di un argomento complesso. Vi consiglio di consultare tutti i link che ho posto nel testo e le due pagine in bibliografia


Bibliografia:

11 aprile 2019

Il Club dei Vecchietti

Il consesso dei vecchietti

Il gioco delle quattro lingue
Approfittando dello sciopero degli insegnanti, con delle compagne di classe ed una amica, abbiamo organizzato un pomeriggio alternativo per dei vecchietti di un centro di sostegno.
Nelle tre ore che siamo state lì, abbiamo organizzato vari giochetti di memoria ed abilità ed uno spettacolino. A dir la verità abbiamo organizzato anche una merenda con muffin e sandwich fatti da noi.
Lezione di ballo
I vecchietti si sono divertiti tanto, così la direttrice ci ha chiesto di tornare ancora.
Un gioco era basato sulla memoria visiva. Facevamo vedere delle foto e dei disegni, poi ne toglievamo uno e loro dovevano indovinare quale foto o disegno mancasse. Bisogna dire che sono stati bravi, ad indovinare quasi sempre.
Scegli il disegno...
Il divertente è stato quando abbiamo chiesto di scegliere un disegno che piacesse e di giustificare il perché. Un vecchietto ha preso il disegno di uno gnomo, dicendo che tutti amano gli gnomi e che lui aveva bisogno di amore. Invece una vecchietta ha preso il disegno di un uccellaccio indefinito. La ragione di tale scelta era che l'uccellaccio le faceva pensare ad una cicogna. Ora le cicogne stanno tornando dall'Africa e la migrazione è un segno di libertà, che lei invidia. Madonna Santa come sono contorti 'sti vecchietti!
Siamo passati ad un gioco di abilità con dei bicchieri, lo ho fatto con Julia. Nel filmato guardate il vecchietto a destra.

Con i muffin si è chiuso il pomeriggio in allegria. Adesso dobbiamo pensare quando organizzarne un altro.

Trova il disegno mancante

01 aprile 2019

Movibus come ATAC?

Una vista d'insieme
Stamattina, quando ho aperto gli scuri, ho visto un pennacchio di fumo nero e maleodorante, venire da Nord Est. Un puzzo di plastica bruciata condito da un paio di scoppi. In primis avevo pensato che avesse preso fuoco la tensostruttura dell'area feste. In secundis ad un attacco ad un bancomat finito in incendio.
Andando a Milano ho scoperto il perché di cotanto tanfo. L'incrocio di Via XXV Aprile con Viale Europa era bloccato dalla polizia e dai vigili del fuoco, a destra la carcassa fumante di un autobus.
Il primo pezzo caricato
L'autobus era partito dal capolinea di Sedriano, dietro al cimitero, ed era diretto a Molino Dorino. La corsa è durata solo tre fermate,
quando l'autista, a seguito di segnalazioni di automobilisti, ha fermato il mezzo e fatto scendere una decina di passeggeri, tutti salvi.
A mezzogiorno, ritornando da Milano, ho fatto alcune foto per il blog, di ciò che rimaneva dell'autobus della Movibus.
I soliti pensionati nullafacenti stavano a guardare, commentando l'accaduto. Uno ha detto in dialetto locale, che certe cose devono succedere solo a Roma. Con gli autobus dell'ATAC, appunto!
Si carica il secondo pezzo
Se volete vedere di più, andate leggere gli articoli linkati in calce. 


Bibliografia: