18 aprile 2020

Che cosa significa c.v.d.?

Come al solito, ci risiamo a sindacare su cosa ci sia di misterioso dietro un acronimo, nel caso particolare “cvd”. Come al solito ci è arrivato in lascito dal Latino. Il Latino “quod erat demonstrandum” a su volta derivava dal Greco “hóper édei déixai”, che in Italiano suonano come “Quanto c'era da dimostrare”.
La versione in Greco era, spesso e volentieri, in bocca ad Euclide e Archimede, ma della versione in Latino non ho trovato utilizzatori. Nel periodo fascista si è tentato di cambiarlo in “cdd – Come Dovevasi Dimostrare”, variante caduta miseramente nel dopo guerra. Questa versione veniva usata ancora negli anni '60, nelle lezioni di matematica delle scuole che usavano il Metodo Montessori.
La scrittura in minuscolo senza punti è di pura estrazione giornalistica. La maniera corretta sarebbe, in minuscolo o maiuscolo non importa, con i puntini dopo le tre lettere.
L'utilizzo classico è alla fine di una dimostrazione di un teorema di matematica, che, quando si arriva al risultato, è uso scrivere “C.V.D.”.
Nell'Italiano parlato o giornalistico, l'acronimo non viene usato, e la frase ha un significato ironico, quasi di parodia, quando viene riferito un risultato non felice di un'azione. In genere viene utilizzato contro qualche esponente di governo o di un board aziendale, quando viene scoperta qualche cazzata.


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