31 dicembre 2018

Arriva il 2019

Anche quest'anno siamo arrivati al Capodanno! Sperando che l'anno nuovo arrivi portando qualcosa di meglio, rispetto all'anno che se ne va.
Lo so che siete già con le gambe sotto il tavolo o che state dando gli ultimi ritocchi al tavolo, aspettando gli invitati per il cenone, ritardatari persi.
Il Capodanno, festività pagana da far risalire niente popò di meno, Toto mi perdoni se lo scritto in maniera errata, ai Babilonesi, sarebbe il 1 Gennaio e non la sera del 31, come molti pensano. Questa sera e' solo la vigilia ed e' demandata all'abbuffata e/o sbornia.
Per il cenone della vigilia, ogni campanile ha la sia propria tradizione, ma tutti hanno in comune le lenticchie. Un saggio detto popolare recita:
“Chi mangia lenticchie l’ultimo dell’anno, avrà fortuna e tanti soldi tutto l’anno”
L'importante che sia un discreto quantitativo e poi ci attacchi cosa vuoi. Che sia stinco al forno o zampone o cotechino non importa. Io preferisco il cotechino di qualsiasi provenienza. Mia madre usava il fresco di Coconato o di Peck (nota salumeria del centro di Milano). Io uso il precotto di Modena, perché e' più facile da trovare ed e' più veloce da cuocere.
Un'altra tradizione che rispetto, non tradendo le mie origini di Taranto, sono le tredici cose a tavola. Contando vino e spumante, ne rimangono undici. Quindi via con un tartinaggio selvaggio, bruschetta, affettati misti con formaggi al coltello, un bel piatto di spaghetti, cotechino e lenticchie e dolce.
A mezzanotte il brindisi e...

Buon Anno a tutti voi!!!


29 dicembre 2018

Oggi mi sono dato al vino

Oggi, in pieno attacco di fancazzite acuta, mi sono dedicato a tradurre alcune carte d'identità di vini, tratte dal catalogo di Dicembre di LIDL Polonia. Era da tempo che volevo fare una pagina sul vino per il blog di cucina. Non per altro per gli abbinamenti tra i cibi ed il vino, che ho sempre fatto a mio gusto, senza alcuna logica.
Il problema principale e' stato che il redattore del catalogo ignorava che alcuni anni fa le regioni francesi sono state riformate ed hanno pure cambiato nome. cosi ho dovuto trovare la corrispondenza tra il vecchio nome ed il nuovo.
Ho sbattuto via buona parte della giornata per fare questo lavoro e di qui il titolo del post.
Nel pomeriggio e' venuto Pan Rysiek, di professione idraulico, per mettere a posto due termosifoni che perdevano. In serata siamo andati da Biedronka per prendere l'acqua minerale, 24 bottiglie in due carrelli della spesa.
Per tutta la giornata ha piovuto e non piovuto, un vero tempo di m...


Bibliografia:
Per la pagina "Il vino", clicca qui.

27 dicembre 2018

La messa di Natale

Per la vigilia, il Vicario dei Gesuiti di Opole ci ha "caldamente" invitato alla messa della notte di Natale.
Dato che il Gesuita oltre ad essere il Vicario e' anche l'insegnante di religione del liceo di mia moglie, nonché chi ha officiato il funerale di mia suocera, abbiamo deciso di aderire al "caldo" invito, non per altro per evitare una scomunica.
Già e' difficile seguire una messa in Polonia per la lingua, ma non si può neanche andare a memoria, perche sono di rito romano ed io sono ambrosiano. Aggiungi anche l'esistenzialita della chiesa. Per far cantare i fedeli hanno organizzato un Karaoke con un proiettore di diapositive. Poi hanno pure una certa, diciamo, coreografia.
Con mia moglie siamo arrivati venti minuti prima ed i posti a sedere erano quasi completi. La chiesa era in una penombra da risparmio energetico assai spinto. A mezzanotte meno cinque sono state spente anche queste poche luci. Gli ultimi fedeli si muovevano con le luci dei cellulari, uno ha pure preso in pieno una colonna.
A mezzanotte e' iniziata la messa con la processione con tutti i Gesuiti con ceri ed incenso. L'ultimo portava il Bambinetto sollevato sopra la testa, come si fa per il libro del Vangelo. Il tutto sempre al buio.
Inizia la messa e dopo altri altri cinque minuti al buio, vengono accese le luci. La messa si svolge con i miei problemi di cui sopra, comunione, benedizione e cantata comunitaria di "Stille Nacht" in polacco e di nuovo al buio.
Ovviamente nell'uscita al buio mi sono perso la moglie, che ho ritrovato sul sagrato che parlava con una zia.

26 dicembre 2018

Come si chiamano le renne di Babbo Natale?

Foto di gruppo delle renne di Babbo Natale
Certo che i PIA imperversano anche a Natale! A dir la verità un fratellino di un PIA, che dopo aver letto il post a riguardo di Rudolph, ha obbligato il fratello a scrivere una mail, con la richiesta dei nomi delle altre renne. Visto che Babbo Natale e' un mio amico, lo chiamato per farmeli dare. Era stanco e non aveva voglia di sbattersi, cosi mi ha dato l'indirizzo di un sito dove li trovati.
Il sito www.laviadelcuore.eu, nel capitolo "Fiabe e racconti", scrive:
Vediamo tutti i nomi delle renne di Babbo Natale nel dettaglio.
Cometa: è la renna che mai dorme, sempre pronta a sfrecciare nel cielo luminosa per cogliere al volo ogni desiderio che viene espresso.
Cupido: chiamata cosi per la caratteristica macchia a forma di cuore che ha sul morbido petto.
Donato: dal scintillante mantello dorato e dal naso sempre raffreddato e gocciolante. Ma questa renna di Babbo Natale è così bella e dolce che le goccioline che scendono dal suo bel musetto, cadendo a terra si trasformano e diventano dei bei fiorellini appena sbocciati.
Fulmine: la sua caratteristica è quella di difendere i doni di babbo Natale.
Donnola: piccola e dolce renna, la più timida di tutte e l’ultima ad essere trovata da Babbo Natale. La sua timidezza la porta ad arrossire ogni volta che viene nominata o che qualcuno la osserva; un gran bel musetto rosso però!
Saltarello: riesce a produrre tutte le voci umane, cantante ed imitatore.
Ballerina: bella renna ballerina, sa tenere ogni ritmo e affascinare con i suoi leggiadri movimenti.
Freccia: è la renna gemella di Fulmine, si racconta che alla fine dell’inverno, perde tutti i suoi crini dorati e li consegna in dono ai bambini poveri.
Rudolph: l’ultima arrivata. Grazie al suo naso rosso riesce ad illuminare il cielo durante le notti buie e nebbiose. Rudolph occupa il posto di punta ed apre la strada alle sue compagne che trainano la slitta, permettendo così a Babbo Natale di viaggiare sempre.
Spero di aver accontentato il piccolo Alessandro.

25 dicembre 2018

Buon Natale

Dal sito www.controcampus.it
Anche quest'anno siamo arrivati a festeggiare il Santo Natale. Ieri sera vi siete abbuffati ed avrete bevuto al cenone organizzato in famiglia o con gli amici. Di conseguenza vi siete appena alzati.
Qui ad Opole e' stato un cenone in sordina, con un piatto in meno a tavola, causa la morte di mia suocera avvenuta all'Immacolata.
A Torino gli altri parenti hanno organizzato il cenone con processione di mezzanotte, per mettere il Bambinetto nella mangiatoia del presepe. La tradizione continua, anche se di bambino piccolo e' rimasto solo Giorgio (2 anni), gli altri superano abbondantemente gli otto e Vittorio e' al secondo anno di università. Tutti invecchiamo, purtroppo!
Lasciando perdere tutto, Lettori miei, vicini e lontani, Vi auguro

Buon Natale

24 dicembre 2018

Perchè si dice: "in secundis"?

Io ho sempre pensato che "In secundis" fosse una storpiatura alla Toto, in uso ai commissari di polizia, dato che la avevo sentita da Montalbano o Di Pietro. Indagando ho scoperto che questa locuzione latina esiste davvero. Poco usata nel Latino Classico, ma molto più diffusa nel Latino Volgare usto dai legulei del primo Medio Evo.
Il significato italiano e' "In secondo luogo" e va in contrapposizione alla locuzione più conosciuta "In primis". Di forma meno elegante rispetto ad "in primis", viene usata prevalentemente nel linguaggio dei commissariati e da avvocati di secondo livello che si vogliono dare delle arie.

Segui il viaggio di Babbo Natale

Non mi ricordo se l'anno scorso ho passato questa informazione, ne ho voglia di andare a controllare. Grazie al NORAD i bambini potranno seguire il viaggio di Babbo Natale come si fa con le rotte dei voli commerciali. Andate sul Corriere a prendere il link e divertitevi. Leggete anche come e' nato il servizio, tutto per un numero di telefono scritto errato.


Bibliografia:

23 dicembre 2018

I ponti 2019

Se il 2018 e' stato avaro di ponti, nel 2019 andrà peggio. Tolto Pasqua dove ci sono varie possibilità, arrivando ad un mega ponte di 12 giorni, non c'è nulla sino ai Morti.
A Gennaio si incomincia male. L'Epifania e' di Domenica ed il Primo di Martedì. Si può fare dal 29/12 al 1/1, sempre meglio che un calcio negli stinchi.
Febbraio e Marzo zero assoluto.
Aprile e Maggio si ragiona. Pasqua cade il 21, quindi si potrebbe andare dal 20/4 al 25/4 con due giorni di ferie. Con tre giorni arriviamo al 28/4, quindi nove giorni di riposo. Il Primo Maggio e' di Mercoledì, se ci giochiamo altre due giorni ferie, siamo liberi per tredici giorni, possiamo pensare anche ad un viaggetto.
Il 2 Giugno e' Domenica. Arriviamo al 15 Agosto che e' un Giovedì, ma siamo già in ferie.
Il Primo Novembre e' un Venerdì. Stiano tre giorni a casa.
All'Immacolata va bene solo a Bari. San Nicola e' il Venerdì ed i Baresi stanno a casa tre giorni. per gli altri e' un normale week end.
A Natale possiamo fare 25/26 festa, 27 ferie, 28 Sabato, 29 Domenica, 30/31 ferie, 1 festa. Ma qui entriamo nel 2020.



22 dicembre 2018

La renna Rudolph

Rudolph, La renna con il naso luminoso
Mi è stato chiesto perché una renna di Babbo Natale si chiami Rudolph, ed abbia il naso rosso luminescente. Lo ammetto, non lo so e, quindi, mi sono dovuto informare.
Per prima cosa chiarisco che non ho trovato l'esatto perché della scelta del nome Rudolph. Questa renna, personaggio di un instant book americano dell'estate 1939, in origine si doveva chiamare Reginald, ma l'editore lo ritenne troppo "British", così chiese il cambio del nome.
Però ho scoperto che tutte le renne, potenzialmente, hanno il naso rosso, se viste con una telecamera sensibile all'infrarosso. La rivista scientifica British Medical Journal spiega che la vascolarizzazione del naso delle renne e superiore del 25% di quello umano.
Gli scienziati dell’Erasmus Medical Center hanno analizzato il comportamento alle basse temperature, dei nasi di cinque uomini e due renne. La microcircolazione nasale di questi animali artici porta ad avere un'alta concentrazione di globuli rossi, che causa il tipico colore rosso del naso.
La nona renna di Babbo Natale è un personaggio, diciamo,  famoso. Dopo il libro del 1939, gli sono stati dedicati un cortometraggio, una canzone e vari fumetti.
La notte del 24 guardate in cielo, se vedete una luce rossa fissa che si muove, non è un aeroplano, è Rudolph che arriva con Babbo Natale.


Bibliografia:
  • Per la pagina Wikipedia, clicca qui.
  • Per l'articolo ANSA, clicca qui. 
  • Per il film "Rudolph The Red-Nosed Reindeer", clicca qui.
  • Per Ella Fitgerald che canta "Rudolph The Red-Nosed Reindeer", clicca qui.
  • Se volete il testo italiano della canzone, cliccate qui.

21 dicembre 2018

Babbo Natale 2019

Poster per il mercato americano negli anni '30 e '40

Ieri sera sono andato a fare un giro sul Corriere Online, per leggere le ultime notizie ed ho trovato un articolo che smonta le credenze sull'origine dell'abito rosso di Babbo Natale.
La tradizione dice l'abito e' diventato rosso, da quando l'immagine di Babbo Natale ha iniziato ad essere usata per fare pubblicità alla Coca Cola. Difatti l'iconografia ufficiale lo ritraeva in verde come gli elfi che producevano i giochi per i bambini.
In Italia negli anni '60
Nell'articolo potrete leggere che ciò, sembra non essere vero. La Coca Cola ha dichiarato che loro hanno sfruttato e promosso qualcosa che esisteva già. Loro hanno solo umanizzato e reso appetibile Babbo Natale, facendolo ingrassare e facendolo vedere come un uomo pacioccone di una certa eta', un nonno come tanti.
Ma quando si e' cambiato d'abito? Non si sa! Nel 1927 un articolo del New York Times lo descriveva già in rosso. Questa e' la nota più vecchia. Prima di questa data non esiste nulla e, cosi, non si può datare il passaggio da verde a rosso.
Come potrete leggere ripescando il post del 16 Dicembre 2016, Babbo Natale ha avuto una vita travagliata, ma ha resistito sino ad oggi.
Da condannare certe maestre d'asilo, che vanno a dire ai bambini, che Babbo Natale non esiste. Certe credenze fanno parte dell'esser bambino, lasciateli scoprire la verità da soli. Avendo a che fare con i nipoti dei miei amici, mi sono reso conto, che lo sanno bene che non esiste, ma lo vogliono credere lo stesso, anche solo per gioco.
Vi messo il link allo spot pubblicitario 2019, dove potrete vedere che Babbo Natale e' anche solidale. Si e' legato al "Banco Alimentare" per aiutare i più poveri.





Bibliografia:
Per l'articolo del Corriere Online, clicca qui.
Per il post "Babbo Natale", clicca qui.
Per lo spot "Natale 2018", clicca qui.

20 dicembre 2018

Risparmiare energia, si può!

In questi giorni sono state pubblicate le statistiche sull'inquinamento delle città italiane, sono dati da reale suicidio sanitario ed economico. Ma che centra ciò con il risparmio dell'energia? Centra! Centra! Tanto.
Attuando delle semplici regole ed utilizzando degli elettrodomestici con classe energetica tendenti alla A+++, vedremo che potremo fare dei considerevoli risparmi, riducendo anche l'emissioni di CO2 e PM10. Piccole cifre che se sommate insieme possono arrivare a superare 500,00 EUR all'anno.
I post, come al solito, servono anche a non dovermi ripetere in continuazione, per le continue domande degli amici. Questa volta i PIA non centrano proprio.
Oltre a considerazioni ed esperienze trovate in Internet, voglio condividere i risultati previsti e/o già ottenuti su applicazioni che ho fatto nella casa dove abito a Sedriano.
Alcune cose risulteranno strane, come l'uso della lavastoviglie. Quanto persone sanno che un ciclo di lavaggio normale di una lavastoviglie, riempita al 75%, ha un costo economico ed ecologico inferiore al lavaggio a mano? Soprattutto e' più igienico.
Per ora vi segnalo un articolo dell Corriere Online di qualche mese fa. Ci leggiamo Mercoledì 2 Gennaio.


Bibliografia:

19 dicembre 2018

La Smorfia

A seguito della notizia che una cliente Linkem, a cui avevo montato l'antenna, ha fatto un ambo, giocandosi il codice di attivazione, sono andato a ripescare una vecchia idea per un post.
Nella fattispecie la signora ha giocato 2 euro su 16, 47, 52 per l'ambo ed altrettanti sul terno, la ruota era Milano. Al netto delle tasse si è portata a casa circa 470 Euro.
La Smorfia, nome che deriva da Morfeo dio del sonno e dei sogni, e' l'arte di trasformare in numeri giocabili al lotto, sogni o eventi successi.
Si presume che la prima codifica sia stata fatta nel II secolo dopo Cristo, da un certo Artemidoro da Daldi.
Ma come funziona la smorfia? La base si basa sul dare un significato ai 90 numeri che la compongono, 33 gli anni di Cristo, 48 morto che parla, 90 la paura ecc. ecc. A complicare il tutto troviamo che ne esistono due di queste tabelle, la Smorfia Napoletana o Classica e sulla Smorfia Moderna.
Sul sito di Lottomatica ho trovato la seguente definizione:
La smorfia napoletana è quella classica, che affonda le sue radici nella tradizione campana.
La smorfia moderna è la raccolta elaborata di tutte le smorfie edite in Italia.
Per questo post mi baserò sulla Smorfia Napoletana, che e' la più diffusa.
Abbiamo detto che che la Smorfia serve a dare una espressione numerica (max 5 numeri tra 1 e 90), ad un sogno o ad un evento.
Purtroppo in questi giorni e' morta mia suocera, cosi proviamoci a giocare questo evento.
Evento: Suocera muore in ospedale di malattia.
Numeri: 36 (suocera), 14 (morire), 19 (malattia), 41 (ospedale)
Se si vuole giocare la cinquina aggiungere 83 (pianta)
La ruota? La più vicina ad Opole, cioè Venezia.
Io mi giocherei la quaterna, tutto l'evento, e l'ambo, combinazioni di sotto eventi. I numeri vanno giocati tre volte di seguito. Quindi erano da giocare nei giorni 8/12 (data della morte), 15/12 (giorno del funerale) e 22/12.
Dato che l'argomento si presta ad ulteriore trattazione, vedrò di scrivere degli altri post per approfondire un pochino di più.
Ricordatevi che il lotto deve essere un divertimento e non una malattia. Questo gioco non risolverà mai i problemi economici. Non deve essere fonte di rovina di bilanci famigliari.

 
Bibliografia:
Per la smorfia su Wikipedia, clicca qui.
Per la guida dei sogni, clicca qui.

17 dicembre 2018

Perche' si dice... "Voci di corridoio"

Oggi la domanda e' stata fata da mia figlia, a seguito di una battuta della Littizzetto nella puntata di ieri nel programma "Che tempo che fa".
Per voci di corridoio si intende una notizia non ancora ufficializzata o confidenza di una persona degna di fede, in qualunque caso da una fonte credibile. In Inglese si userebbe la parola "Rumors".
Potrebbe essere usato anche per indicare segreti mal custoditi, indiscrezioni o pettegolezzi non diffamatori.
L'origine della frase e' un po' tirata. Corridoio deriva dal Latino "Currere", poi dal Latino volgare "Corritorium". Questa parola indicava un tunnel costruito lungo le fortificazioni, per permettere il passaggio veloce dei soldati e degli ordini.
Nel Rinascimento il corridoio, detto anche galleria, e' un locale stretto e lungo, su cui affacciano le stanze. Nei palazzi delle Signorie o governativi, in queste stanze venivano prese decisioni. di cui i servi riferivano nei corridoi.

12 dicembre 2018

I sintomi dell'agorafobia.

Questo post lo volevo intitolare "Che cosa e' l'Agorafobia", ma mi e' sembrato esagerato scrivere un altro post con un titolo simile. Solo per non dare l'impressione che il livello culturale dei lettori non sia dei migliori.
Agorafobia, dalle parole greche "Agorà" (piazza) e "Phobos" (paura), e' la paura degli spazi aperti e/o affollati. E' l'antitesi della claustrofobia, con cui divide parecchi sintomi, tra cui la paura di non essere soccorso, se in preda ad attacchi di panico.
Un altro sintomo e' la paura, di non avere una via di fuga sicura ed immediata, dai luoghi particolarmente affollati. Questo e' il caso tipico di una persona agorafobica nei supermercati o nei negozi, in orari di rush. Quante volte avrete visto delle persone intolleranti allo stare in coda alle casse o al banco della salumeria, questo e' il tipico cliente agorafobico. Il cliente che tenta di saltare la coda alle coda può essere agorafobico o, più facilmente, un maleducato prevaricatore.
Comunque la maggiore causa di non risoluzione di questa sindrome, e' la stronzaggine e cinismo delle folle. La paura di diventare un emarginato sociale, a seguito di una crisi di panico causata dall'agorafobia, diviene ulteriore causa di una nuova difficoltà emotiva.
Nelle ricerche fatte per scrivere queste righe, ho scoperto che e' una sindrome che ha colpito anche persone famose. Per fare qualche esempio, Alessandro Manzoni scrittore, Thelonious Monk musicista o Alessandro Gassman attore.
Per vincere le crisi si usano i metodi più svariati, yoga, psicanalisi o amore e comprensione da parte di chi sta vicino. Frank Sinatra si scolava mezza bottiglia di Whisky prima di salire sul palco.


Bibliografia:
  • Per la pagina Wikipedia, clicca qui.
  • Per la pagina sul sito "disturbodaattacchidipanico.it", clicca qui.
  • Per il post "Eurospin, nuova Agora ", clicca qui.
  • Per il post "Che cosa e' un' Agora ", clicca qui.

10 dicembre 2018

Il presepe di Biassono

La stalla della Natività
Venerdì scorso sono andato a Biassono da Mario, un mio amico manager della disciolta TV La3, per cambiare le batterie all'antifurto dell'ufficio del figlio e per una Casseula natalizia.
L'ufficio di Jacopo e' nella piazza della chiesa di San Martino Vescovo, che e' la parrocchia di Biassono.
Da innumerevoli anni alcuni fedeli costruiscono un presepe mobile molto bello, che ogni anno si arricchisce di nuove statue.
Non appena riuscirò ad avere altre informazioni, rimpinguerò questo scarno post. Intanto guardate le foto ed i tre piccoli filmati che ho fatto per far vedere i movimenti delle statue che compongono questo presepe.

Il Tempio















 

 

09 dicembre 2018

Ma che cosa è un'Agorà

Dal sito www.wikitecnica.com
Mercoledì scorso ho risposto alla domanda di un lettore che paragonava l'Euro spin di Bareggio ad una Agorà. A seguito di ciò, altri lettori hanno chiesto notizie sull'Agorà e l'agorafobia. Oggi spieghiamo che cosa e' una Agorà, nell'antica Grecia.
E si, nell'antica Grecia! Non a Sedriano (cinema parrocchiale), Milano (pista per il pattinaggio sul ghiaccio) o programma mattinale di RAI 3.
Agorà era una piazza, non necessariamente la principale, ove i cittadini avente diritto si riunivano per votare le leggi. Qui venivano stabiliti anche i prezzi delle merci e venivano fatte le comunicazioni al popolo. Ai nostri tempi di direbbe che e' un posto di socializzazione cittadina.
In piazza i filosofi diffondevano le loro teorie ed impartivano insegnamenti ai loro discepoli. Quindi era anche un luogo di cultura.
Il sito wikitenica.com descrive l' Agorà in questa maniera:
Dal greco agorà, derivato dal verbo aghéiro, raduno, convoco. Nei testi omerici, con agorá è indicata sia l’assemblea dei cittadini liberi riuniti per deliberare, sia il luogo dell’incontro; nell’Atene classica, agorá è anche l’assemblea dei demi e delle tribù, allargata rispetto a quella dei cittadini scelti (boulé), ma ristretta rispetto all’assemblea di tutto il popolo (ekklesìa). Agorà divenne pertanto termine usuale per indicare la piazza, luogo della vita civile ed economica della pólis.
La più famosa Agorà nella storia e' quella di Atene dove potevi incontrare Platone ed Aristotele. Ai tempi di Pericle si e' diffuso il costume di unire le Agorà alle Acropoli con portici, unendo la politica e la religione.


Bibliografia:

05 dicembre 2018

Eurospin, nuova agorà

Quel mio lettore di Zurigo, mi scritto una mail chiedendo come mai parecchi post, partano da incontri fatti all'Eurospin di Bareggio, chiudendo con il suo dubbio che questo Supermercato sia la nuova Agorà del luogo.
Non mi sembra proprio che possa essere una novella Agorà. E' un normalissimo supermercato posto in una posizione molto felice, al confine tra Bareggio e Sedriano, con due ampi parcheggi e facilmente raggiungibile con qualunque mezzo. l'unica cosa certa, che se ci vai durante il fine settimana o all'ultimo del mese, sei sicuro che ti possa venire anche un attacco di agorafobia.
Perché ci trovi quasi tutta la popolazione dei due paesi, non lo so so. Posso solo fare delle illazioni in merito. O perlomeno, posso scrivere perché ci vada io.
Per prima cosa, facciamo un'analisi dei supermercati della zona.
  • LIDL lo trovi a Cornaredo o a Corbetta.
  • Esselunga al confine tra Corbetta e Magenta
Quindi sono abbastanza lontani. Ci vai solo in macchina.

Bareggio
  • Carrefour - Poca roba e cara. E' comodo perché e' aperto 24/24 - 7/7.
  • Coop - Sarebbe interessante, ma non capisco come una cooperativa che non paga tasse, possa avere gli stessi prezzi dell'Esselunga.
  • Penny Market - Molto piccolo e prezzi simili Eurospin.
Sedriano
  • Bennett - Caro e scarsa qualità nell'ortofrutta. 
Vittuone
  • Iper Montebello - Trovi di tutto e ti perdi dentro. Molto dispersivo se hai fretta.
 
Adesso vediamo perché vado da Eurospin. La ragione principale sono i prezzi molto interessanti, ma non solo. Il famoso reparto ortofrutta, il posto dove mi fermano i PIA per farmi le domande più astruse, e' ben fornito ed organizzato. I miei porcellini d'India apprezzano molto la lattuga Trocadero e la catalogna, quando le acquisto qui. In questo reparto si che si può pensare ad una Agorà, le vecchiette che si fermano a spettegolare di qualcuno, i maschi che commentano le partite di calcio e le madri dei PIA che si scusano della sfrontatezza dei figli.
Sono proprio le madri che riempiono la piazza. La madre di Cheng che mi parla con la L, la madre che si vanta di aver passato la maturità 36 ed un calcio in culo e quella puzza sotto il naso, che non capisce perché i figli chiedano le cose a me, invece di rivolgersi agli insegnanti, che sono pure pagati per spiegare le cose. Io lo so il perché! Gli insegnanti mica si mettono a spiegare l'alternanza delle stagioni e perché la Luna mostri sempre la stessa faccia, nel bel mezzo di un supermercato, usando un'arancia ed un mandarino per dimostrare perché ciò avvenga.
Nella antica Grecia tutto ciò era svolto nell'Agorà. Spero che il mio lettore sia stato accontentato e che si ritenga soddisfatto.