27 dicembre 2018

La messa di Natale

Per la vigilia, il Vicario dei Gesuiti di Opole ci ha "caldamente" invitato alla messa della notte di Natale.
Dato che il Gesuita oltre ad essere il Vicario e' anche l'insegnante di religione del liceo di mia moglie, nonché chi ha officiato il funerale di mia suocera, abbiamo deciso di aderire al "caldo" invito, non per altro per evitare una scomunica.
Già e' difficile seguire una messa in Polonia per la lingua, ma non si può neanche andare a memoria, perche sono di rito romano ed io sono ambrosiano. Aggiungi anche l'esistenzialita della chiesa. Per far cantare i fedeli hanno organizzato un Karaoke con un proiettore di diapositive. Poi hanno pure una certa, diciamo, coreografia.
Con mia moglie siamo arrivati venti minuti prima ed i posti a sedere erano quasi completi. La chiesa era in una penombra da risparmio energetico assai spinto. A mezzanotte meno cinque sono state spente anche queste poche luci. Gli ultimi fedeli si muovevano con le luci dei cellulari, uno ha pure preso in pieno una colonna.
A mezzanotte e' iniziata la messa con la processione con tutti i Gesuiti con ceri ed incenso. L'ultimo portava il Bambinetto sollevato sopra la testa, come si fa per il libro del Vangelo. Il tutto sempre al buio.
Inizia la messa e dopo altri altri cinque minuti al buio, vengono accese le luci. La messa si svolge con i miei problemi di cui sopra, comunione, benedizione e cantata comunitaria di "Stille Nacht" in polacco e di nuovo al buio.
Ovviamente nell'uscita al buio mi sono perso la moglie, che ho ritrovato sul sagrato che parlava con una zia.

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