Stasera verso le 20,30, il campanello di casa ha suonato insistentemente, cosa rara che suoni, ma così mai!
Apro la porta e mi trovo davanti un orda di ragazzini e ragazzine travestiti in maniera orrida e truccati in una maniera ancora più spaventosa.
In coro mi urlano dietro la frase magica: "Dolcetto o scherzetto?".
Essendo in attesa del bimbo del vicino e dei sui compagni d'asilo, mi ero procurato un bel po' di caramelle e cioccolatini. Ma questi non avevano tre anni, forse anche una dozzina di anni.
Ma da arriva questa frase?
Tutti pensano che arrivi dagli Stati Uniti, come le usanze di Halloween. Niente di più sbagliato! Arriva dal Canada ed ha origine solo nel 1917.
A dir la verità la versione originale è costruita all'incontrario. Per primo si parla di scherzetto (trick) e poi di scherzetto (treat). Penso che l'inversione sia esclusivamente perché suona meglio. Sono andato a vedere come si dice in Spagnolo, ma l'ordine è quello originale (truco o trato). In francese è come in italiano (un bombon ou un sort).
Nel Medio Evo, alla vigila di Ognissanti, era uso di andare di casa in casa, vestiti come spiriti, mendicando del cibo in cambio di preghiere per i morti. Con il cibo ricevevano anche il "Soul cake", torte molto speziate di pasta frolla. Nell'evoluzione del XX secolo sono i bambini che si travestono da fantasmi, vampiri o zombie, ripetendo come un mantra la frase magica a tutti quelli che incontrano o, proprio, bussando alle porte.
Bibliografia:
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