Ovviamente non è nulla in confronto con quello di Zurigo, ma a livello divulgazione, su cosa c'è dietro ad una tavoletta di cioccolata, va benissimo. Nelle "sale" si racconta come è nata la cioccolata gianduja, dei famosi cioccolatini torinesi.
Ho scritto sale tra virgolette, perché il museo è ricavato nelle cantine della pasticceria Pfatish, ove negli anni '20 del secolo scorso, si producevano i giandujotti.
Questa è la 12a sede di questa catena di musei, dedicati alla cioccolata. Sono in quasi tutto il mondo, Europa, Messico, Libano.
Le prime sale sono dedicate alla coltivazione del cacao, alla sua prima lavorazione e spedizione.
Per seguire il viaggio del cacao, sono esposti oltre 700 oggetti, dai Maya al giandujotto, passando dal '800 e '900. Per i più piccoli ci sono anche dei giochi interattivi.
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| Le tazze in ceramica |
Andando avanti viene spiegata le differenze tra il cioccolato amaro, al latte e bianco, sino alla preparazione della cioccolata per i giandujotti.
Per guardare tutto ci vuole un'ora ed alla fine del percorso emergi nel retro della pasticceria Pfatish di Via Sacchi.
Anche questo museo è visitabile con la card Abbonamenti Musei Piemonte / Valle d'Aosta o Extra.
Bibliografia:
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