19 aprile 2019

INRI

In partenza chiariamo che il post viene pubblicato postumo alla sua redazione. Difatti e' stato scritto a Natale, ma allora si era in Avvento e non in Quaresima. Dato che si parla di qualcosa che faceva parte della croce di Cristo ho ritenuto che fosse più un argomento da trattare nel periodo pasquale.
Nel Diritto Romano era obbligatoria una giustificazione pubblica, del motivo per cui una persona venisse condannato a morte. Nel caso di una condanna a morte a mezzo di crocefissione la causa veniva scritta su di una pergamena o tavoletta di legno, affissa sopra la testa del condannato ed era chiamato "Titulus crucis".
L'iconografia non ci aiuta a sapere se il titulus crucis della crocefissione di Gesù Cristo fosse in pergamena o in legno, ma la storia ci dice che questo tetragramma (latino) non fosse solo. Vi erano altre due righe, altri due tetragrammi. uno in Greco ed uno in Ebraico.
Il tetragramma in Ebraico sollevo le proteste della popolazione ortodossa e dei Grandi Sacerdoti che si recarono da Ponzio Pilato, che li liquido con la frase: "Quod scripsi, scripsi" (Ciò che ho scritto, ho scritto).
L'Enciclopedia Treccani, a proposito del tetragramma latino, scrive:
INRI -  Iniziali dell’iscrizione Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, «Gesù Nazareno Re dei Giudei», che, secondo i Vangeli, fu fatta mettere da Pilato, per dispregio, sulla croce di Cristo, in tre lingue (ebraico, greco, latino).
Ma perché gli Ebrei protestarono a riguardo del tetragramma nella loro lingua?
La ragione storica e' che il titulus crucis definiva Gesù Cristo come Re dei Giudei, e' noto lo scambio di battute tra il Cristo e Pilato. La popolazione contestava questo, asserendo che lui si fosse proclamato re, pur non avendo un investimento popolare.
Studi postumi hanno dato una giustificazione ben differente. Leggendo il tetragramma in Ebraico in una maniera corretta, cioè da destra a sinistra ed aggiungendo le vocali che non vengono scritte, si ottiene il tetragramma biblico, il nome impronunciabile del Signore Dio.
Involontariamente Pilato realizza la profezia che troviamo in Giovanni (8,28):
Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono".
"Io Sono" e' il nome che Dio ha rivelato a Mosè:
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Ed aggiunse: "Così dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”.
Esodo (3,14)

Il tetragramma "YHWH" chiude il cerchio. La popolazione, dopo aver voluto la crocefissione (avrete innalzato), saprà chi fosse veramente Gesù Cristo, perché qualcuno lo scriverà sulla croce.

Come al solito una trattazione in poche righe di un argomento complesso. Vi consiglio di consultare tutti i link che ho posto nel testo e le due pagine in bibliografia


Bibliografia:

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