27 aprile 2019

Un giro a Varsavia 2 - Il giorno dopo.

Lo stemma della città
Ieri è stata una giornata quasi tranquilla, ma oggi ne sono successe di carine ed imprevedibili.
Fatta colazione, ci siamo recati al centro di cultura, ove erano le selezioni per la borsa di studio. Fatto l'appello, breve discorsino di presentazione ed ancora più breve presentazione delle scuole da parte dei presidi. Finito ciò, parenti fuori delle balle.
Sono tornato in albergo, fatte un paio di telefonate e parcheggiate le valigie, sono tornato in centro.
Mentre stavo seduto su di una panchina, sotto la statua di Copernico, sento urlare alle mie spalle: “Signore, non è quello del blog di Bareggio?” A dir la verità abito a Sedriano e non a Bareggio, ma chi era? Marco, un PIA di prima generazione, che era al pascolo per la Polonia con sorellina, genitori e nonna. Parlando su cosa vedere a Varsavia, ci siamo avviati lungo Krakowskie Przedmieście, All'università ci siamo salutati ed io sono entrato nel campus.

Il Campus dell'Università
Oggi c'era l'open day per la rekrutacja 2019, così mi sono fatto un giro per gli stand. Qui mi ha abbordato il solito promoter esaltato, che ha boffonchiato qualcosa in Polacco. Gli ho fatto capire che non ero polacco. Al che il tipo mi chiede in inglese a quale facoltà ero interessato. Gli rispondo che oltre ad non essere Polacco, avrei una certa età e lavoro. Il giovanotto, senza fare una piega, mi risponde che non è mai tardi per farsi una cultura e che avevano corsi per stranieri e corsi serali. Poi mi chiede straniero di dove? Alla risposta che ero Italiano, il viso gli si è illuminato di gioia, annunciandomi che suo fratello si sarebbe laureato a Luglio, in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino. Prima di accomiatarlo gli chiedo se il fratello volesse fare il pilota o il responsabile della manutenzione. No, il ragazzo vuol fare l'astronauta! Boh!!

Il Milite Ignoto
Dopo questo incontro esistenzialista, mi dirigo verso il Parco Sassone per vedere il Monumento al Milite Ignoto. Visita al Monumento ed un giro per il parco. Tornando verso la città vecchia vengo fermato da una coppia che con forte accento siculo ed un Inglese assai improbabile mi chiedono delle indicazioni. Ovviamente rispondo in Italiano, dando le indicazioni richieste. Parlando mi chiedono come mai conoscessi Catania. Gli spiego che in Sicilia ho amici, fornitori e dei mezzi parenti. A riguardo di un paesino sulle falde dell'Etna, mi chiedono chi conoscessi dato che la cognata di lei si era sposata uno di lì. Colà conosco la famiglia Tizio Caio e la famiglia Pinco Pallo. La ragazza ribatte chiedendo se Pinco Pallo fosse quello che è diacono nella Chiesa Madre. Orca miseria, proprio lui!
Ricuperata la figlia dal concorso, siamo andati a mangiare allo stesso ristorante di ieri e siamo ripartiti per Opole.
La meridiana del parco
Sette ore per fare 430 Km, su di una linea di m..., con il treno che ondeggiava come una nave in balia delle onde, ma ci siamo divertiti grazie ad un ubriaco.
Il signore alticcio, che puzzava di vino ad un metro di distanza ha litigato due volte con il controllore, perché non gli voleva far vedere il biglietto, poi ha attaccato un bottone ad una suora, che con spirito da buon Samaritano è stata ad ascoltarlo, facendosi il segno della croce ogni minuto. La poveretta è scesa dal treno con aria assai provata, come se avesse visto il diavolo in persona.
In queste lunghe ore di viaggio, non riuscendo a vedere "Ballando con le stelle", a causa della connessione internet ancora più ballerina del treno, ho scritto questo post, che pubblicherò non appena arrivo a casa.



Bibliografia:

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