25 dicembre 2016

Ma quante persone ci vendevano la carta?

Venerdì stavo facendo la coda allo spaccio di Kubus, nel centro commerciale Opolanin. Stavo cercando disperatamente degli uszka da mettere nel Barszcz del cenone di Natale. Intanto che aspettavo sono stato abbordato da un signore sulla settantina, che mi ha chiesto l'ora. Dato che il mio Polacco è un po' limitato, gli ho fatto vedere l'ora sullo smartphone. Di qui il signore scopre che sono Italiano. Incomincia a raccontarmi che, quando era giovane, lavorava per una cartiera della DDR, che vendeva carta ai giornali italiani ed era venuto tante volte a Torino e Milano.
Fin qui niente di male! Il signore parlava un Polacco molto semplice e sono riuscito a capire quasi tutto. Il fatto è che nel 1996, un barista di una birreria in un paesino a 60 Km da Lipsia, mi ha raccontato una storia simile.
In quel periodo rappresentavo una società d'ingegneria italiana, presso una società di Braunschweig. Un giorno mi telefonano dall'Italia, chiedendomi se potevo andare a Lipsia per un collaudo. Il tecnico incaricato non poteva partire dall'Italia per il solito sciopero aereo.
Prendo la macchina e parto. Ad un'ottantina di chilometri da Lipsia la polizia obbligava ad uscire dall'autostrada. Chiedo ad un poliziotto come fare ad arrivare a Lipsia ed il tipo mi risponde di seguire il traffico, perché tutti dovevano andare lì.
Ero l'ultimo della coda ed ad un semaforo rosso mi devo fermare e perdo la vista delle altre auto. Riparto, ma entrato in un paesino la via si divideva in una strada a sinistra ed una destra, qual'era quella giusta?
Parcheggio davanti ad una birreria, entro e chiedo in Inglese qual'è la strada giusta. Il tipo mi risponde in un Italiano con accento teutonico, che potevo andare come mi sarebbe piaciuto di più, tanto tutte e due le vie portavano a Lipsia.
Al che chiedo al barista dove avesse imparato l'Italiano e come sapesse che io fossi Italiano. Il barista mi rispose che con una macchina di un simile colore (Lancia Y 1,2 Avenue, azzurro metallizzato) potevo essere solo Italiano o Americano, ma che la macchina era troppo piccola per un Americano, quindi ero sicuramente Italiano.
L'Italiano lo aveva imparato perché era stato il rappresentante in Italia, di una cartiera della DDR, che vendeva carta ai quotidiani italiani. Abbassando la voce, mi confidò che questo lavoro era una copertura, che era stato in Italia per altre ragioni.
Viene il dubbio su quali fossero le "altre ragioni" citate dal barista. Che fosse un agente della STASI?

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