10 aprile 2017

Perché si dice: "Repetita iuvant"?

Oggi andiamo sui latinismi, di cui si sta avendo un incremento dell'uso. Dato che nella scuola italiana non si insegna più il Latino seriamente, queste frasi sono usate spesso a sproposito senza conoscerne l'esatto significato. Molte volte il risultato è esilarante, ma sempre da un'idea del livello culturale della gioventù italiana.
Questa frase era proferita spesso da mio nonno paterno, per incitare noi nipoti, a continuare ad esercitarsi in tutto ciò che era inerente alla scuola.
In Italiano suona come "Le cose ripetute aiutano", quindi mio nonno aveva perfettamente ragione quando lo diceva. Un po' meno il Gesuita, che mi sono ritrovato come insegnante di Disegno Meccanico al Politecnico di Torino, quando mi bocciava all'esame, perché disegnavo con la sinistra, la mano del diavolo!

Il Vocabolario Treccani scrive:
repetita iuvant ‹... ùvant› (lat. «le cose ripetute piacciono, giovano»). – Sentenza latina d’incerta origine, che si pronuncia spesso, nell’uso corrente, quando si sta per ripetere qualche cosa che già si sia sperimentata come piacevole, e talora in altro senso, per affermare l’utilità di ripetere una raccomandazione, un precetto, un ammaestramento.
In campo giornalistico, questa frase è usata con intenti dispregiativi, contro quei giornalisti che rilanciamo le cosidette "Fake news" o gossip che non hanno fondamento.
Domani vedremo un'applicazione di "Repetita iuvant" in questo blog.

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