06 aprile 2017

Felicità

Il Quokka
L'idea di scrivere questo post, mi è venuta quando ho letto un articolo del Corriere Online sul Quokka, un simpatico marsupiade, che è la impersonificazione della felicità.
Questo piccolo animale, tipico del Sud Ovest dell'Australia Occidentale, è tutt'altro che  intimorito dall'uomo e si presta a fare dei selfie, l'importante che non gli si dia da mangiare o lo si ferisca. La particolare anatomia del suo musetto lo fa apparire sempre molto sorridente.
Vedremo che la "Felicità" è un qualcosa studiato e ricercato da quando esiste l'uomo. Epicuro, nel terzo secolo ante Cristo, ci filosofeggiava sopra, tanto da scrivere la "Lettera sulla Felicita".
Nei secoli altri scrittori hanno versato inchiostro sull'argomento. Il Muratori, a meta del diciottesimo secolo, pubblico "Della pubblica felicita".
La pagina Wikipedia relativa a questa parola, inizia con questa definizione:
La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.
Quindi la "Felicità" è uno stato d'animo a cui l'uomo deve tendere per ritenersi appagato.
Per il profilo biologico e filosofico vi rimando alla pagina Wikipedia, io mi fermerò solo sul profilo psicologico e spirituale. Come vedremo sono due tipi di felicità abbastanza simili nelle fondamenta. In tutti i due casi la definizione di felicità variano con le condizioni sociali, culturali ed ambientali.
Abbiamo visto che dal lato psicologico, la felicità  è  il raggiungimento  di una meta ambita, se si sviluppa in senso intelettuale. Se invece si sviluppa in senso materiale la felicità può  essere un evento come un matrimonio, la nascita di un bambino o la vittoria della squadra del cuore. Charlie Brown diceva che "La felicità è stringere un cucciolo caldo".
La cultura popolare trova la felicità  nell'accontentarsi del poco che si ha. Il proverbio "Meglio un uovo oggi che una gallina domani" la riassume.
Un altro proverbio mette in guardia dai falsi idoli. "I soldi non sono la felicità " mette in guardia dal cercare la felicità  in qualcosa di effimero, che nasconde l'ingordicia di volere di più.
Il profilo spirituale defisce la felicità  come la serenità  dell'anima, quella dei santi. Nel Cristianesimo e nell'Ebraismo, la felicità  risiede nella visione di Dio, quindi il raggiungimento della beatitudine.
Nel Buddismo la Felicità interiore viene definita con due frasi:
"La causa della sofferenza è l'inconsapevole desiderio di piacere"
"La sofferenza è sopprimibile mediante la cessazione del desiderio e la rinuncia"

Il Vocabolario Treccani scrive:
felicità s. f. [dal lat. felicĭtas -atis]. – 1. Stato e sentimento di chi è felice: piena, intera f.; una f. serena, pura, tranquilla, senza ombre; aspirare alla f.; trovare la f. sulla terra; godere, assaporare momenti di f.; l’eterna f., la beatitudine celeste; felicità!, augurio (oggi molto meno com. di salute, e talora scherz.) a chi starnuta. Con senso più prossimo a «gioia»: provò un’intima f.; iron., che f.!, a proposito di cosa molesta, di grattacapi e sim. 2. Opportunità, convenienza, e in genere la qualità di ciò che è riuscito in modo eccellente: f. di una frase, di un’espressione, di un’idea; con quanta f. i suoi concetti descrivesse (Machiavelli).
Nuvole felici
Bibliografia:

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