25 settembre 2018

Praga - Il Ponte di Carlo

Questo post lo volevo intitolare: "Il Ponte Carlo, incrocio tra magia e legenda" e lo pubblico nella settimana successiva al viaggio a Praga.
Perché  questo ritardo? Mi sono dovuto informare per bene, data l'importanza storica del sito.

Un acquerello trovato in Internet

Il ponte unisce la Città Vecchia con Mala Strana, attraversando la Moldava in un tratto dove il fiume è largo 500 metri e andò a sostituire il Ponte di Giuditta, distrutto nel 1342, a seguito di una disastrosa alluvione.
Il ponte non si è chiamato così sin dalla sua costruzione, ma ha preso questa la denominazione (Karlův most) nel 1870, su suggerimento di uno scrittore boemo che trasformo il Ponte di Pietra in Ponte di Carlo.
La costruzione del ponte iniziata nel 1357 su commessa del Re Carlo  IV di Boemia, Imperatore del Sacro Romano, allo stesso  architetto che aveva curato la costruzione della Cattedrale di San Vito e del Castello di Praga, è cosparsa da una pleiade di leggende e maledizioni.

Il primo legame magico sono i numeri della posa della prima pietra.
Carlo IV pose la prima pietra alle 5,31 del mattino del 9 Luglio 1357. L'ora e la data non furono scelte per caso. Se noi scriviamo i numeri nel seguente modo: 1 3 5 7 (anno) 9 (giorno) 7 (mese) 5 3 1 (ora), otteniamo una scala crescente ed una decrescente, con il numero 9 al vertice. Le scale sono di numeri primi dispari, il 9 può essere la somma delle cifre componenti l'orario della posa, ma anche il quadrato del 3, numero indicante la Trinità.
Un altra leggenda giustifica la solidità del ponte. Carlo IV richiese a tutti i villaggi di raccogliere ed inviare a Praga tutto l'albume che potessero raccogliere. L'albume doveva servire a rinforzare la malta usata per cementare le pietre di arenaria con cui è costruito il ponte.
Si narra anche, che un villaggio inviò uova sode, per paura che le uova si potessero rompere durante il trasporto.

Marysia segue le leggende, non si sa mai!








Ma vediamo qualche leggenda che ha effetto sul turismo moderno. Andando verso Mala Strana, sulla spalletta destra, circa a metà del ponte, c'è la statua di San Giovanni Neponuceno. Il santo è stato fatto uccidere da Venceslao IV, smembrato e buttato nel fiume. Tutto ciò a causa del rifiuto del santo di rivelare quanto saputo in confessione dalla regina Sofia. Nel punto del ponte da dove fu buttato il corpo del santo, fu posta una croce con cinque stelle. Ognuna aveva incisa una lettera della parola "Tacet" (tacque). Se tu tocchi le stelle con le dita di una mano ed esprimi un desiderio, questi si dovrebbe realizzare.
Sempre con questa statua puoi avere anche altri benefici. Se tocchi il cane, che è sulla parte sinistra del basamento, prima o poi tornerai a Praga. Invece se tocchi il bambino sulla parte destra, avrai  dieci anni fortunati.
Ci provo pure io
Chiudiamo con i Vodink, i folletti verdi che vivono nelle acque della Moldava. La leggenda narra che vadano in giro a carpire le anime dei suicidi, per chiuderle in grossi pentoloni posti sul fondo del fiume.
Ma sono anche incazzosi. Uno di questi folletti arrabbiato con un carrettiere, reo di aver sporcato l'acqua del fiume con le ruote del suo carro, Ha aspettato che i cavalli si fermassero per abbeverarsi, per portare via l'anima dell'uomo e chiuderla per sempre nel suo pentolone.
Alla notte, quando l'ultimo turista se ne andato via, sembra che le statue si muovano, che parlino, che si mettano comode. C'è chi sostiene che, quando sull’isola di Kampa (isola sita nel cuore della Moldava, nel centro di Praga) nasce un bambino, si animino per festeggiarlo e proteggerlo.



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