26 dicembre 2017

La benedizione apostolica "Urbi et Orbi"

Il nipotino del mio amico è incappato nel Latino, che, a 7 anni, ovviamente non conosce. La locuzione latina incriminata non invita il Papa a benedire i ciechi, ma a benedire la città di Roma ed il mondo intero.
Il significato letterale è: "All'Urbe ed all'Orbe", in italiano suona come: "Alla città di Roma ed al mondo intero". Il sostantivo "urbe" deriva dal latino urbs urbis, che significava città e, se scritto in maiuscolo, sottintendeva la città di Roma. Questo significato è stato ripristinato nel periodo fascista, per indicare la città e la provincia di Roma. Oggigiorno è rimasto per indicare qualcosa presente nei Municipi di Roma (p.e. i monumenti dell'Urbe). "Orbe" dal Latino orbs orbis significava cerchio, circonferenza, per traslato la Terra, che si riteneva piatta (p.e. orbe terracqueo). Nel tardo Latino prenderà il significato di universalità (p.e. orbe cattolico = universalità della Chiesa Cattolica).
L'Enciclopedia Treccani scrive a riguardo:
Urbi et orbi - Formula («a Roma e al mondo») usata in particolari decreti delle Congregazioni romane o in solenni benedizioni pontificie per indicare che sono rivolti non solo alla città di Roma di cui il papa è vescovo, ma a tutto il mondo cattolico.
Questo tipo di benedizione viene impartita dal Papa neo eletto ed all'Angelus di Natale e Pasqua, dalla loggia centrale della Basilica Di San Pietro. Non mi dilungo sulla liturgia e come lucrare l'indulgenza, che potrete trovare sulla pagina Wikipedia, insieme alla trattazione storica.

Per la serie "Perche si dice..." trattiamo l'espressione "Dire ad urbi ed orbi". In pratica è un pettegolezzo o una notizia che è stata diffusa capillarmente, facendola sapere a tutti. E' sinonimo di "Dire ai quattro venti".


Bibliografia:

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