31 ottobre 2017

Autovelox, mon amour.

Oggi sul corriere Online ho letto una brutta notizia per noi automobilisti attenti.
In questi giorni i nuovi Autovelox, destinati alle vie di Milano, hanno passato le prove di omologazione, richieste dal decreto Del Rio. Per provarli, li hanno portati all'Autodromo di Vairano ed hanno scomodato una Mc Laren. Leggete l'articolo!
Ormai tra Autovelox, Data Camera, T-Red e sorpassometri, il Grande Fratello passa per dilettante. Le telecamere pubbliche destinate a sicurezza sono molto poche. Tra quelle che vediamo per le strade meno del 20% sono destinate alla sicurezza del cittadino. I comuni, ormai alla soglia della bancarotta, investono pochissimo nella sicurezza attiva e passiva. Ovviamente, con questa situazione economica, devono fare cassa in maniera veloce e sicura. Dove vanno a batter cassa? Dagli automobilisti! Di idioti che fanno numeri, ce ne sono tanti.
Settimana scorsa, da una nota radio, ho sentito un'intervista ad un ecologista, che parlava di quanto potrebbe costare in mancate multe, un blocco totale del traffico, per far scendere l'inquinamento.
Continuando. Un anno fa ho letto quanto rende una postazione contro le violazioni del rosso, situato dalle parti mie. Il giornalista asseriva che quelle quattro telecamere, rendano al comune più di € 100.000,00 all'anno. Per un piccolo comune è un importante capitolo di entrata.
Quindi andate più piano, per la vostra incolumità e per non dare altri soldi allo Stato.

La piantina degli Autovelox fissi a Milano

Bibliografia:

30 ottobre 2017

Mangiare a Wroclaw - Gastropub Wroclawska

Il banco del pub
Ieri ho riportato all'aeroporto di Wroclaw, la macchina che avevo affittato venerdì sera. Con mia moglie ne abbiamo approfittato, per fare un giro in centro città, nonostante il grande vento che ti portava via.
Siamo andati sparati al Rynek, a cercare  dei negozi, dove mia moglie doveva vedere la disponibilità ed i prezzi di alcune cose.
Tra un negozio e l'altro siamo andati a scaldarci in una panetteria / caffetteria della catena Hert, dove abbiamo comprato il pane e brioches per casa e qualcosa di caldo da bere al tavolino.
A dir la verità, a tavolino ci siamo mangiati anche un dolcetto, oltre al cappuccino. Abbiamo ordinato una fetta di sernik ed una fetta di una torta al cioccolato, molto simile alla Sacher Torte. Tutto molto buono, ma calorie e glicemia a mille. Il cappuccino era proprio come lo facciamo in Italia, giusta temperatura e schiuma all'altezza corretta. Disponibile sia lo zucchero semolato che quello di canna.
Finito il giro per negozi, siamo andati a mangiare in un pub di cucina tipica polacca. Mia moglie ed una sua collega erano stati in questo locale un paio di mesi fa, quando erano state a Wroclaw con una gita scolastica.
Il tavolino
All'esterno ha una veranda con dei tavolini. Anche se era chiusa con dei teloni di plastica trasparente, è poco fruibile con il freddo o vento.
Il locale si presenta molto raccolto, con luci soffuse, molto intimo. Oltre alla veranda esterna, Il pub è disposto su di un locale con vetrina dove ci sono dei tavolini a due posti ed il banco del bar. Nel retro vi è una sala più grande e la cucina.
Il personale, molto giovane, si presenta molto curato e gentile, parla inglese, che dal punto di vista turistico è  molto importante!
Sono aperti da mezzogiorno alle 22.00 ed hanno il pranzo di lavoro a prezzo fisso.
Noi abbiamo ordinato due "Placek ziemniaczany", che consiste in un supporto di patate grattugiate crude, impastate con farina, uova e latte, cotte in padella, con sopra un gulasch di manzo e peperoni e, per chi la vuole, della panna acida.
Placek ziemniaczany
Le porzioni sono abbondanti. Con quei due piatti, in Italia ci mangiamo in tre. La foto non rende giustizia all'impiattamento del cibo, ma vi garantisco che ne vale la pena.
Quando erano state in Wroclaw con la scuola, la collega di mia moglie aveva ordinato "Makaron z pieczarkami ", cioè tagliatelle al sugo di funghi porcini interi. Ovviamente erano dei baby porcini, più piccoli dei nostri champignon. La signora riferisce che le tagliatelle erano cotte al dente, italian style.
Passiamo alle bevande. Il the viene portato in un infusore a pressione e la tazza ha un coperchio per evitare che il versato si possa raffreddare. Il trinciato è "Dilmah", ottima marca, proveniente da Ceylon. Della birra, servita alla spina in una coppa da 350 ml, non ricordo la marca. Io ho chiesto genericamente una bionda e mi e stata servita una birra, da un sapore leggermente amarognolo, che dava un retro gusto piacevole.
Dato che le porzioni sono estremamente grandi, non si scandalizzano se chiedi il doggy bag. Anche qui si nota una certa cura nella vaschetta sigillata a caldo.
Concludo asserendo che sono due locali da provare sicuramente, quando si capita a Wroclaw.


L'indirizzo del ristorante:

Gastropub Wroclawska
ul. Szewska 59/60
50-139 Wroclaw

Su Facebook:
facebook.com/wroclawska.wroclaw
 

29 ottobre 2017

I segni zodiacali - Scorpione

Immagine tratta dal sito www.segnizodiacalidate.it
Pensavate che questo mese me lo fossi dimenticato? Difatti me lo ero dimenticato!
Oggi scriverò del segno dello Scorpione, ottavo segno dello Zodiaco e secondo autunnale. Sempre tenendo d'occhio le effemeridi, il segno va dal 23 Ottobre al 22 Novembre.
E' un segno femminile, governato da Marte e Plutone. La sua qualità è Fissa e l'elemento Acqua. Il colore dello Scorpione è il viola, la pietra è l'Agata ed il giorno fortunato il Martedì. Il segno opposto è il Toro.
Il simbolo dello Scorpione
L'oroscopo di "La Repubblica" lo descrive così:
Il segno dello Scorpione è sempre stato associato all'’occulto ed al mistero. Questo lo rende tremendamente affascinante all’'occhio umano. E'’ il segno che più di tutti ama il rischio; in effetti, non teme gli avvenimenti drammatici e, per alcuni versi, li va a cercare. A differenza dell’'Ariete, con il quale condivide il pianeta governatore, lo Scorpione non cerca il pericolo per dimostrare di essere il più coraggioso; semplicemente, ama il rischio e si sente completo solo in situazioni spericolate.
Le persone dello Scorpione sono dotate di una furbizia eccezionale. E’ molto difficile prenderle in giro e scherzare su di loro. Sono loro quelle dotate di un senso dell’'umorismo eccezionale, che a volte eccede un poco nella cattiveria o addirittura cade nella crudeltà, se ritengono che qualcuno li stia punzecchiando troppo. Del resto, le reazioni, a volte sproporzionate all’'offesa, sono una delle caratteristiche salienti di questo segno.
Gli Scorpioni possono essere persone un poco ambigue nei confronti di quel che è equo; come i rappresentanti del Capricorno, sono capaci di una discrezione assoluta, ma, al contempo, sono capaci di infrangere le regole con una nonchalance impressionante.
Grazie al tagliente senso dell’'umorismo, e al velo di mistero che le accompagna, le persone dello Scorpione hanno un fascino superiore, a quello della maggior parte degli altri segni. E'’ da tenere però in conto che lo Scorpione può essere gelosissimo e difficile da gestire come partner. E'’ da ricordare che l’'animale Scorpione è l’'unico capace di darsi la morte, con il proprio pungiglione, se si rende conto di non avere scampo.
Anatomicamente, il segno dello Scorpione è associato all'’apparato riproduttivo e alla vescica. E’ in quella funzione vitale che potrebbe avere qualche problema.


Bibliografia:

28 ottobre 2017

Na tazzulella 'e cafe

Questo post mi è venuto leggendo un articolo sul Corriere Online di ieri. Sarebbe più consono al blog di cucina, ma ho ritenuto meglio di pubblicarlo qui.
Comunemente si crede che il caffè sia un prodotto delle coltivazioni siti in Brasile o in Colombia, ma l'origine della pianta e l'Africa.
La pianta è originaria dell'Africa tropicale. La specie Arabica e originaria dell'Etiopia, Sudan e Kenya. La Robusta si origina in Uganda e Guinea. In questi paesi la pianta la puoi trovare anche allo stato selvatico.
I vari colonialisti hanno provveduto ad esportarla in climi similari. Per esempio l'Arabica fu esportata in Indonesia a fine del XVII secolo. La specie Liberica, originale della Liberia, è coltivata in tutta l'Africa Occidentale, Indonesia e Filippine. Mediamente le piantagioni sono allocate sugli altopiani della fascia tropicale.
Il nome italiano ha origine molto dubbie. Si pensa che derivi dal nome turco "Kahve" che a sua volta deriva dal nome arabo "Qahwa". Un'altra corrente asserisce che derivi dalla regione etiope di Caffa, ove vi è la maggiore produzione di caffè selvatico. Invece il nome della caffettiera Moka Express deriva dal nome dalla città yemenita Mokha.
Sembra strano, ma Il caffè è parente delle gardenie e delle magnolie. Difatti il genere "Coffea" fa parte della famiglia delle "Rubiacee", che è un gruppo delle "Angiosperme". In questo genere troviamo una decina di specie, di cui una decina sono usate per la produzione del caffè. Le varie specie differiscono nel gusto e nella adattabilità alle varie macchine da caffè
Le piantine di Coffea crescono in terreni caldi e secchi degli altopiani tropicali, tra i 700 ed i 2.000 metri. Ora come ora, vengono coltivate in tutto il mondo, in special modo nella fascia tropicale del Sudamerica, dove prevale la specie Arabica.
Per la tostatura andate a leggere la pagina Wikipedia.
Per fare il caffè esistono varie macchine. Si va dalla macchina espresso da bar, alla diffusissima e copiatissima Moka Express, alla classica Napoletana, finendo alle macchine a caduta con filtro in carta, usate per quella schifezza che è il caffè americano.
Si dice che a Napoli si beva il miglior caffè di tutto il mondo. In tutti i film di Totò compare in piu scene, ma sempre fatta con la classica Napoletana. Se vai a casa di qualcuno, ti viene offerto subito una tazza di caffè con un bicchierino d'acqua e, se non l'accetti, si offendono.
Il caffè è stato anche la base per centinaia di barzellette e  canzoni. Negli anni '70 Antoine cantava "Cosa hai messo nel caffè?" o più recentemente "Il caffè della Peppina", mi pare vincitore dello Zecchino d'oro. Per me la migliore e "Na tazzulella 'e cafe", che e stata cantata da Murolo, Arbore e Pino Daniele.

Bibliografia:

27 ottobre 2017

Le parabole di Cristina

Come è nata l'idea di  dipingere sui piatti delle parabole?
Il tutto nasce a Roma una decina di anni fa. Una mia conoscenza, architetta alla Sovrintendenza alle Belle Arti, si è ritrovata a dover far convivere gli antichi palazzi di Roma con le parabole di SKY. Purtroppo non sempre si riusciva a trovare un posto dove far sparire i piatti.
L'architetta ebbe l'idea che i piatti potessero essere verniciati come i muri, su cui dovevano essere montati. Si rivolse alla cognata "affermata" pittrice, chiedendole se potesse dipingere  le dette parabole secondo le necessità.
In effetti la trovata ha risolto parecchi problemi estetici, avendo messo d'accordo i clienti dell'emittente con la Sovrintendenza.
Avendo avuto pure io problemi similari, pensai di importare a Milano quest'idea. Mi rivolsi pure io ad una cognata pittrice, esponente della poesia visiva. Ma a Milano l'idea ha preso una strada più artistica.
Per le parabole di prova avevamo usato tre piatti ricavati da antenne demolite. La prima e stata dipinta a mattoncini, ma le altre due hanno seguito la vena artistica di mia cognata.
Per caso furono viste da un critico, che ha incominciarci a ricamarci su. L'unicità del supporto, la freschezza visiva, il colpo di vista ed altre amenità varie.
Nel dubbio che tipo potesse avere ragione, le ho fornito altri piatti. In questi anni, Cristina ha creato una ventina di opere, che sono state esposte in cinque mostre. Venderle è un po' più difficile. Ci vuole un signor intenditore.
Sino al 28 Gennaio sono esposte alla Villa Borletti di Origgio.


Altri post sull'argomento:
  • Per il post "Linea continua, potere alla pittura", clicca qui.
  • Per il post "Linea continua, potere alla pittura - Le foto", clicca qui.

23 ottobre 2017

Il mango

Il mango di partenza
Ieri un mio vicino mi ha regalato un mango, che aveva comprato per i figli, che non lo vogliono mangiare.
Il mango lo ho mangiato in parecchi ristoranti, ma non mi ero mai interessato a come si potesse preparare. Mi sono informato ed ho scoperto parecchie cose interessanti. Ricette, proprietà curative, come si coltiva ed amenità varie.
Vediamo di che frutto si tratta. Il mango che conosciamo noi è il "Mangifera Indica", frutto tipico del sub-continente indiano. Difatti è un componente base della cucina indiana e pakistana. Appartiene alla folta famiglia delle Anacardiacee ed è diffuso in tutto il Sud-Est asiatico, dove viene coltivato per uso locale ed esportazione. Sembrerà strano che il mango sia parente degli anacardi, usati negli aperitivi, ma è così.
Il mango è ricco di vitamina A, B e C, potassio, calcio e magnesio, quindi è un ottimo integratore anti stanchezza. Gli antiossidanti lo rendono ideale come antinfiammatorio ed antitumorale. Il Lupeol, contenuto dal frutto, oltre a questi due effetti, combatte i radicali liberi ed è ottimo per la diuresi. I Filippini asseriscono che ha anche proprietà afrodisiache.
Gli enzimi contenuti in gran quantità sono regolatori della peristalsi e combattono la stitichezza.
Invece il betacarotene contenuto dalla polpa è un ottimo coadiutore della melanina e della vista.
Il mango farebbe bene anche ai porcellini d'India, per il contenuto di betacarotene e vitamina C, ma non se ne può dare più di un cubetto alla settimana, a causa dell'alto contenuto di zuccheri.
Ho scoperto che ci sono tantissime ricette per mangiarlo. Ieri ho fatto una caprese al mango e, stasera, insalata romana, mango e zenzero. Man mano che provo le ricette le pubblicherò sul blog "La mia cucina".

La caprese al mango, piatto finale

Bibliografia:

22 ottobre 2017

Linea continua, Potere alla pittura - Le foto

Prova d'orchestra
Come promesso, pubblico le fotografie della mostra Linea continua - Potere alla pittura.
Per ragioni di spazio devo pubblicare una stringatissima selezione delle foto fatte, purtroppo non esaustiva.
La didascalia delle foto rispecchia la sensazione, che mi ha dato la visione dell'opera o dell'allestimento, non il reale titolo che non ho annotato.
Nonostante le crtiche che ho fatto alla location ed a certe opere, la mostra non mi è dispiaciuta, anzi la ho trovata interessante.


Le Nuvole

Questa è una installazione molto disimpegnata, ma molto carina. Nuvole grigio azzurre realizzate in polistirolo e policarbonato ed appese ai corpi illuminanti delle scale
Il Professor Correggia e le sue Opere
Questo è l'allestimento di Francesco Correggia, professore emerito dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Ha portato anche un'opera del pittore francese Stephan Clement.
Le Parabole di Cristina

Ominidi










Queste sono le parabole di mia cognata Cristina. Sono degli acrilici realizzati sui piatti di parabole per telecomunicazioni. Il filone artistico è la poesia visiva.
Prossimamente pubblicherò un post su come è nata questa idea.








Questa sala non la ho capita proprio, ma le opere mi sono piaciute.
Mi hanno ricordate i personaggi di certi cartoni animati fantascientifici, che andavano per la maggiore nella mia gioventù.










In apertura avrete visto l'allestimento che io ho chiamato "Prova d'orchestra". E' nell'ultima sala prima delle scale ove sono "Le Nuvole". In questa sala dovevano essere esposte "Le Parabole" di mia cognata, spostate per ragione di ottimizzazione degli spazi. Come ho già scritto, l'allestimento come un'orchestra da camera mi ha colpito assai. I dipinti sono degli acrilici su cartone.


Post precedenti:
  • Per "Linea continua, Potere alla scrittura" del 17 Ott 2017, clicca qui.

20 ottobre 2017

Sempre più veloci!!!

Mezz'ora fa ho aperto le statistiche del blog ed ho visto il contatore delle visualizzazioni scattare in avanti. Scandiva i 12.001 visitatori, che significa ventisei giorni per farmi vedere mille volte.
In confronto ai sei mesi scarsi che sono stati necessari per accogliere i miei primi mille visitatori, i 1.176 ospiti degli ultimi trenta giorni, sono la mia massa oceanica di supporter.
I problemi sono sempre gli stessi, il post "Come si va da IKEA" è sempre il primo della Top Ten e tutti commentano fuori del blog.
Di carne al fuoco ce ne è tanta, ma è anche vero che pelare le patate bollenti è assai difficile. Nelle bozze ci sono tanti post da completare e pubblicare.
Sta andando in cantiere una serie di post suggeriti da un mio cliente, giornalista in pensione. Il signore abita in centro a Milano e dalla sua terrazza si gode una ottima vista della nuova skyline della città. In giornate di vento si possono vedere le Alpi a Nord e gli Appennini a Sud.
Il problema è alcuni suoi ospiti chiedono questo cosa è, la storia di quello e dove è il grattacielo pinco pallo? Il poveruomo non sempre sa come rispondere!
Siamo arrivati all'accordo che lui ci mette il terrazzo per fare le foto ed io ci aggiungo le spiegazioni necessarie. Un'azione stile PIA, ma in più grande stile. Vedremo!!!
Un'altra idea è scrivere dei post sulle cittadine che frequento per lavoro. Poterebbe essere un buon filone, perchè sono tante.
Intanto mi godo i 12.000 ospiti che hanno visitato il blog. Siate sempre più numerosi!!!
Grazie 12.000





















19 ottobre 2017

Ma che puzza a Milano

Citylife emerge dallo smog
Come si legge da lungo tempo, la Pianura Padana è immersa in una cappa di caliggine puzzolente, stile Pechino.
Entrando a Milano, al passaggio della Tangenziale, si sente un tanfo  non descrivibile, che mi ricorda l'odore del carbone bruciato delle vecchie vaporiere dei treni. A peggiorare la situazione si è messa anche la nebbia che ci ha accompagnato tutto il giorno.
Intanto gli amministratori si gingillano con questi blocchi selettivi, che non servono a nulla. E' possibile che non capiscano che si deve bloccare totalmente il traffico, potenziando il trasporto pubblico e rendendolo appetibile ai pendolari anche in altri periodi?
Le giunte di Centro Destra avevano incominciato a combattere la sosta non operosa delle macchine usate per andare a lavorare e parcheggiate tutto il giorno. C'è la moglie di un mio cliente che spende 29,00 EUR tutti i giorni, per avere la macchina sotto l'ufficio, in centro. Le ultime due giunte si sono dimenticate completamente di questa piaga.
Inizio anni '90 il centro di Milano era totalmente chiuso al traffico e l'inquinamento dell'aria arrivava prevalentemente dai riscaldamenti a gasolio. Quasi, quasi, ora la tendenza si è invertita. Ci sono ancora caldaie a gasolio, in mano ad enti pubblici, ma le caldaie a gas sono aumentate. Il parco auto si è svecchiato, ma ci sono ancora troppe auto che girano. Vedi macchinoni enormi, con una sola persona a bordi ed i bus quasi vuoti.
L'inquinamento fa nove milioni di morti all'anno e fa aumentare esponenzialmente le malattie bronchiali.

E' diventata virale la foto della Pianura Padana fatta dall'astronauta Nespoli, dalla ISS, che mostra una nuvola violacea che la copre tutta. Vedi articolo del Corriere Online.
Abitando fuori città, un po' mi salvo. Le polveri sottili sono più basse, ma ci sono sempre.

Bibliografia:

17 ottobre 2017

Linea continua, Potere alla pittura

Sabato sono andato con Cristina all'inaugurazione di questa mostra. Era una collettiva di vari filoni di pittura, con opere pregevoli nel loro stile ed altre che sarebbe stato meglio non esporre.
Anche la location aveva degli alti e bassi. Questa villa nel centro di Origgio, casa di campagna di varie famiglie nobili o notabili milanesi,  ora di proprietà comunale, prende il nome dalla famiglia Borletti, ultimi proprietari privati.
Scritto il cappello, giustifichiamo le affermazioni. I generi artistici possono piacere e non piacere, non a tutti danno le stesse emozioni, ma ho sentito dei commenti unanimi e contrari a certe opere esposte. Quindi non ero solo io a non avere avuto delle sensazioni positive.
Alcune opere erano presentate veramente bene, con degli allestimenti che colpivano il visitatore. Nell'ultima sala le opere erano esposte su dei leggii, posizionati come un'orchestra da camera. entrando in sala di lato, eri costretto a girare tutt'intorno all'installazione, guardando tutte le opere.
Anche le parabole di mia cognata erano esposte in maniera da obbligare il malcapitato visitatore a girarci intorno. Erano poggiate per terra in una sala intermedia, ove erano anche le opere del Professor Correggia e di una pittrice locale.
Un opera è andata distrutta subito. Era in sabbia, realizzata sul pavimento, senza alcuna protezione. Ovviamente ci hanno camminato sopra tutti!!!
Le sale espositive erano illuminate da tubi al neon, di gradazione non consona ad illuminare dei quadri. Spesso sparavano nei vetri delle cornici o sulle vernici lucide. Mancavano totalmente dei faretti che dessero un risalto particolare all'opera.
Adesso salterà fuori qualcuno a dire che sono cattivo, stile Sgarbi, ma quando ci vuole, ci vuole.
Prossimamente le foto, la storia delle parabole di mia cognata e, non appena parlo con la curatrice, la storia della Villa Borletti.

08 ottobre 2017

Il banco "Ortofrutta" dell'Eurospin di Bareggio

Eurospin a Bareggio
Un lettore dalla Svizzera mi ha mandato un messaggio su Google+, chiedendo se il banco Ortofrutta dell'Eurospin sia il centro del mondo. Dal bordello che c'era ieri, direi di si, sembrava Piazza Duomo al Giovedì pomeriggio.
Dall'Italiano assai improbabile, deve essere il lettore Svizzero Tedesco che mi ha già scritto un annetto fa. Dice che legge i post una volta al mese, perché è sempre in giro per il mondo. Che sia un pilota della Swissair?
Torniamo a coppe, alla ragione del dibattere, il banco Ortofrutta dell'Eurospin di Bareggio.

Perché ci vado così spesso? Il porcellino Schizzo, essendo di razza, pretende che l'insalata sia sempre fresca. Quindi un giorno si ed uno no devo andare a comprare la lattuga e la catalogna. Aggiungendo che non vuole l'insalata proveniente dal Bennet e/o Iper. Va bene quella dell'Esselunga o del Carrefour, ma quella dell'Eurospin è meglio.

Solo insalata da Bareggio? No, l'importante che sia di Eurospin, Spesso acquisto lattuga e peperoni a Galliate, ma lì non ci sono i PIA. In quel negozio sono conosciuto solo da due magazzinieri che prima erano a Bareggio. Non chiedetemi come i porcellini facciano a sapere da dove arrivi l'insalata.

I PIA dormono nel Supermercato? Non penso proprio, spero di no! Il problema è che la nuova generazione di PIA è composta da mastini. In specialmodo il cinesino Cheng è il più cozza.
Il problema è, che è il posto dove puoi trovare i prodotti migliori della piazza. Se aggiungi che la merce, non essendo brandizzata, ha degli ottimi prezzi. Le madri, che sono molto econome, lo frequentano spesso, con i PIA al traino. Comunque ne approfittano anche loro per spiegazioni e consigli, specialmente se devono comprare vino.

In qualunque caso i porcellini Schizzo e Toby sono ben conosciuti dalle cassiere, che si informano sempre di loro. Ce ne una chi preoccupa se compro cibo solo per me o se non c'è l'assortimento giusto. In questi giorni i due porcellini stanno meditando di andare nel parcheggio con il cartello "Eurospin affamatori", perché non stanno arrivando i peperoni rossi.
Inoltre faccio anche il messaggero tra Bareggio e Galliate. Le cassiere di Bareggio mi incaricano di portare i loro saluti a Lodovico, che a sua volta mi dice di salutare le ragazze di Bareggio


Bibliografia:

06 ottobre 2017

Il maniero di Castelletto Ticino

Il castello
Martedì con un mio collega, siamo andati ad installare una parabolaa Castelletto Ticino. Per la precisione al Castello Visconteo.
Dovevamo installare una parabola dual feed senza incorrere negli strali della Sovrintendenza, dato che il castello è sotto le Belle Arti. Ormai era un anno che meditavamo sul come fare. Una settimana fa, in accordo con la proprietà, avevamo identificato un punto sulla torre di sinistra, ove potevamo posizionare il disco. Non si vede nulla dalla facciata, nell'interno devi andare molto in fondo ad un cortile, per vederla, e la visuale a Sud era libera.
Però dovevamo attraversare tutto il castello per andare dalla parabola alla televisione della biblioteca.
Non è consigliabile superare i 50 metri di cavo, ma come fare? Siamo andati in diagonale passando nei sottotetti. Uno era assai improbabile, tanto e vero che il Claudio per poco non ci rimane incastrato con la pancia. Comunque in qualche maniera ce l'abbiamo fatta.
L'ingresso padronale
Dopo aver smurato una finestra del torrione Nord-Ovest abbiamo iniziato i lavori, che abbiamo finito nel pomeriggio. Ora rimane solo da portare i decoder satellitari.
Passiamo alla parte storica. I primi cenni storici risalgono al XI secolo e riguardano la torre di Sud-Est, eretta a scopi di vigilanza del vicino fiume Ticino. Il sito "Cento castelli di Novara" riporta che la prima annotazione su carta risale al 18 Gennaio 1145.
La costruzione di un edificio fortificato a pianta quadrangolare, viene attribuita alla famiglia Della Torre o Torriani, il cognome non è sicuro, e nel 1329 la proprietà passa alla famiglia Visconti, nella persona di Ottorino, quando l'imperatore Lodovico il Bavaro promulga un diploma di proprietà ed usufrutto.
Il parco in una mattina di bruma
Dagli stemmi sulla facciata si evince che il castello è stato sotto i Visconti D'Aragona ed i Visconti D'Ornavasso. Ciò fu sino al 1896, quando le due famiglie si estinsero.
Costruttivamente è uno stabile a pianta quasi quadrangolare, con quattro torri agli angoli e due corti interne. Le mura massicce sono realizzate in ciotoli con rinforzi in pietra agli angoli. Il tetto è a quattro falde in coppo. La parte destra era adibita ad abitazione e quella sinistra ad uso agricolo.
Il castello è circondato da un parco di circa 3 ettari, digradante verso il fiume. In questo parco circolano liberi dei cavalli ed un asino.
Attualmente è nei luoghi segnalati dal FAI e viene utilizzato come location per i matrimoni civili.
La proprietà ha continuamente problemi con la Sovrintedenza, che ha un comportamento estremamente conservatore. Questo comportamento ha dei risvolti che vanno anche contro una reale conservazione e sicurezza dello stabile. Non è ultimo il caso dell'albero sito alla sinistra della facciata. Più volte la proprietà aveva richiesto la licenza di abbattere la pianta malata, ricevendo solo rifiuti. In una giornata di vento molto forte il tronco ha ceduto, abbattendosi sulla parte destra della facciata. Per fortuna non ci sono stati feriti e pochi danni all'intonaco della facciata.

Il vento fa ciò che la sovrintendenza non vuole
Il marito della castellana mi ha raccontato, che in questi giorni, ci sono delle questioni, su come deve essere realizzato un muretto al limite della proprietà. Cìè chi lo vuole alto e lo vuole raso prato.

Il Claudio fa il magutt
Un androne











Bibliografia:
  • Per la pagina sul sito "Cento castelli di Novara", clicca qui.
  • Per la pagina sul sito "Lago d'Orta Sposi", clicca qui.
  • Per la pagina "I luoghi del cuore", clicca qui.

05 ottobre 2017

Se lo fa Berlusconi...

La foto incriminata
Qualcuno ha trovato a ridire su di una foto, che uso da una settimana, come icona nel mio account Google.
Ma cosa hanno tanto da ridire? I signori lettori dicono che non è carino aver pubblicato una foto vecchia di dieci anni. Però, io controribatto che Berlusconi usa la stessa foto da venti anni, ove è più giovane di dieci anni. Quindi a 80 anni usa una foto di quando ne aveva 50. Per me pure photoshoppata!
Io, invece, a 63 anni uso una foto fatta quando ne avevo solo 57. Tutto sommato, chi è più onesto?
La pubblicazione ha scatenato anche commenti estetici e, diciamo, di invidia femminile.
La madre di un mio collega, 93 anni molto ben portati e milanese da cinque generazioni, con un nome tipicamente milanese "Cesira", mi ha fermato da Eurospin ed ha così commentato la foto:
"Te set un bel bagaj"
Per chi non sa il milanese: "Tu sei un bel ragazzo". 
La moglie di un'altra conoscenza ha pontificato che mia moglie è una moglie fortunata, ad aver sposato un "terrone tenebroso". Cosa c'è di tenebroso nella foto? Terrone sicuro, la mia famiglia arriva da Taranto. L'unica cosa che noto, è che il colorito della carnagione, fa molto Carlo Conti Style.
Una PIA del team del Carletto, sempre al banco ortofrutta dell' Eurospin, ha ammesso che le sarebbe piaciuto avere un padre bello come me.
Tirando le somme, la foto, scattata da un mio amico, fotografo professionista, è piaciuta ai più, ma non è stata ritenuta adatta a rappresentarmi in Google+.