17 ottobre 2017

Linea continua, Potere alla pittura

Sabato sono andato con Cristina all'inaugurazione di questa mostra. Era una collettiva di vari filoni di pittura, con opere pregevoli nel loro stile ed altre che sarebbe stato meglio non esporre.
Anche la location aveva degli alti e bassi. Questa villa nel centro di Origgio, casa di campagna di varie famiglie nobili o notabili milanesi,  ora di proprietà comunale, prende il nome dalla famiglia Borletti, ultimi proprietari privati.
Scritto il cappello, giustifichiamo le affermazioni. I generi artistici possono piacere e non piacere, non a tutti danno le stesse emozioni, ma ho sentito dei commenti unanimi e contrari a certe opere esposte. Quindi non ero solo io a non avere avuto delle sensazioni positive.
Alcune opere erano presentate veramente bene, con degli allestimenti che colpivano il visitatore. Nell'ultima sala le opere erano esposte su dei leggii, posizionati come un'orchestra da camera. entrando in sala di lato, eri costretto a girare tutt'intorno all'installazione, guardando tutte le opere.
Anche le parabole di mia cognata erano esposte in maniera da obbligare il malcapitato visitatore a girarci intorno. Erano poggiate per terra in una sala intermedia, ove erano anche le opere del Professor Correggia e di una pittrice locale.
Un opera è andata distrutta subito. Era in sabbia, realizzata sul pavimento, senza alcuna protezione. Ovviamente ci hanno camminato sopra tutti!!!
Le sale espositive erano illuminate da tubi al neon, di gradazione non consona ad illuminare dei quadri. Spesso sparavano nei vetri delle cornici o sulle vernici lucide. Mancavano totalmente dei faretti che dessero un risalto particolare all'opera.
Adesso salterà fuori qualcuno a dire che sono cattivo, stile Sgarbi, ma quando ci vuole, ci vuole.
Prossimamente le foto, la storia delle parabole di mia cognata e, non appena parlo con la curatrice, la storia della Villa Borletti.

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