05 novembre 2016

E' spreco di legno?

Il Totem di Opole
Nei giorni scorsi è comparso nel prato, di fronte all'Hotel Da Silva, una specie di totem indiano in legno.
La prima considerazione che la popolazione ha fatto, è l'assessore all'arredo urbano, ha di nuovo buttato via i soldi dei contribuenti. La seconda è dare una giustificazione al totem, dato che non c'è uno straccio di targa.
Sul cubo centrale su due facce vi è la data 1956 e sulle altre due un ramo di ulivo. Visto così le possibilità sono due.
La prima, che è anche la più improbabile, che sia in memoria della Rivolta Ungherese. Sarebbe anche il periodo giusto periodo giusto (23/10 > 11/11/1956) per commemorare i sessanta anni di questa rivolta antisovietica.
La seconda, la più probabile, è che si voglia commemorare l'emigrazione più o meno forzosa, verso Israele, degli Ebrei Polacchi.

Un'altra vista del Totem
Difatti nell'anno 1956 vi è stata un'epurazione di dirigenti di alto livello di provenienza ebraica, voluta dall'allora governo. In conseguenza di ciò vi fu un'emigrazione di Ebrei verso occidente, in prevalenza Svezia ed Inghilterra, ed Israele.
Varie concomitanze fanno pensare che sia la ragione giusta.
Il terzo settore dall'alto è composto da due file di piramidi. Se tu guardi attentamente, dimenticando la tridimensionalità del legno, tu puoi vedere una Stella di Davide.
Se tu guardi l'opera, dando le spalle al canale, vedi la sede della Polizia. La maggior parte dei dirigenti epurati erano alte sfere della Polizia e dei Servizi Segreti. Se tu guardi dando le spalle al Commissariato, la vista va verso il monumento che ricorda la Notte dei Cristalli. Se tu guardi dando le spalle all'albergo, vedi l'isola, che prima della seconda guerra mondiale era il quartiere ebraico di Opole.
Nel settore centrale sono scolpite quattro croci di stampo ortodosso. La croce a bracci di uguale lunghezza  con una sfera sotto. Un particolare di cui non è chiaro il significato. Questo settore farebbe pensare che la prima illazione, sia la giusta.
Quindi non è proprio uno spreco di legno, ma solo un lavoro lasciato a metà. Per dare una posizione nella storia, bisognerà aspettare che un'anima pia ci metta una targa esplicativa. Per ora si possono fare solo delle illazioni sulle intenzioni dello scultore (ignoto).

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