Raffaello Sanzio - Leone X |
Con questa frase si vuole indicare che, dopo aver completato un grande lavoro, con un piccolo sforzo si può ovviare ad un errore o ad un imprevisto sorto alla fine.
Questo dovrebbe essere un esortazione ai pigri o alle persone che rovinano un lavoro ben fatto per non fare una piccola aggiunta o variante. So già che alcuni miei colleghi, che hanno la coda di paglia, si offenderanno, ma è colpa loro se lasciano il lavoro a metà.
Il tutto nasce da una frase del Papa Leone X al termine di un concistoro. In coda a questo evento nominò trenta nuovi cardinali, ma si accorse di essersi dimenticato di un prelato, degno di essere elevato alla porpora. Per ovviare alla dimenticanza, lo aggiunse motu proprio alle nomine.
Quando tutti si meravigliarono per questa modifica imprevista, lui si giustificò dicendo: "Chi ha fatto trenta può fare trentuno!".
Così, da quel lontano 1 Luglio 1517, la frase è stata affidata alla storia con un significato esortativo, a completare l'opera senza aspettare.
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