23 dicembre 2021

La mela reintegrata

Domenica mattina, per andare a prendere il pullman per Orio, con mia figlia abbiamo attraversato il piazzale della Stazione Centrale.
Ovviamente siamo passati davanti all'opera di Michelangelo Pistoletto "La mela reintegrata", realizzata per l'EXPO 2015.
L'opera in originale era ricoperta di muschio ed era posizionata sul sagrato del Duomo. 
A fine EXPO fu trasferita in via provvisoria al Parco Sempione ed infine a Marzo 2016 arrivò alla sua definitiva ed attuale destinazione.
L'opera è una struttura in acciaio inossidabile ricoperto di muschio, nei sei mesi di EXPO, a rappresentate la sostenibilità dell'alimentazione, tema principe della manifestazione. La versione attuale la struttura è coperta con un intonaco di argilla e polvere di marmo. Il tutto è alto 8 metri per 7 metri di diametro ed 11 tonnellate di peso. Il colore bianco è stato scelto per adeguarsi al colore chiaro della stazione.
Il simbolismo biblico della mela morsa da Eva, al frutto che dovrebbe dare la conoscenza, era già stato usato da Apple nel suo logo, ma l'artista vuole andare oltre.
La mela significa natura ed il morso l'artificio. La ricongiunzione del pezzo asportato sta significare il ritorno alla natura dell'umanità. Insomma un invito ad abbandonare l'artificialità della società moderna, per ritornare alla semplicità della natura, avviando un epoca nuova.
Anche dietro l'attuale sistemazione della mela si nasconde un altro simbolismo chiarito dall'autore nel giorno dell'inaugurazione-
“Un’opera simbolica che si apre al mondo, così come la stazione ferroviaria, anche simbolicamente, apre la città al mondo”.
Personalmente a me non piace troppo, ma è molto meglio di tre oscenità che sono in alcune piazze milanesi.

 
 
 

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