23 agosto 2019

San Maurizio al monastero Maggiore

Partiamo dal più semplice e dal più bello. In effetti la definizione di Cappella Sistina di Milano è proprio meritata. Per 20 minuti giri con il maso all'insù, ammirando gli affreschi della volta.
Per la sua storia completa vi rimando alla pagina Wikipedia. Io mi limiterò ad i cenni principali. La chiesa che vediamo adesso è una ristrutturazione cinquecentesca di un chiesa paleocristiana, con facciata in pietra di Ornavasso ed gli affreschi sono di scuola leonardesca o forlivese, difatti sono attribuiti a Melozzo da Forli e Bernardino Luini.

Altare maggiore
La ristrutturazione, finanziata da alcune famiglie di notabili milanesi, era atta a dare una chiesa all'adiacente monastero di monache di clausura facenti capo all'ordine dei benedettini.
La chiesa in unica navata è divisa da un tramezzo con grata, che divideva la clausura dalla parte aperta ai fedeli.
Per aumentare la separazione della clausura dal mondo, il cardinale Borromeo fece ridurre la luce di questa grata.
Il tramezzo a cui si appoggia l'altare maggiore è finemente affrescato da Bernardino Luini, facendo contorno ad una pala di Antonio Campi, rappresentante l'adorazione dei Magi. La parete lato clausura è affrescata dal veneziano Simone Peterzano, maestro di Caravaggio.

Organo
Nell'aula delle suore si può ammirare un organo ecclesiastico a trasmissione meccanica del maestro organaro bresciano Gian Giacomo Antegnati, restaurato nel 1982.
Gli affreschi delle pareti sono attribuibili alla scuola di Vincenzo Foppa. Da ammirare la storia dell'arca di Noè, dipinta da Aurelio, figlio Bernardino Luini. I dipinti del loggione sono opera di Gian Antonio Boltraffio.

Padre Eterno benedicente


Gli scranni delle suore coriste












Le cappelle laterali
Sulle pareti laterali dei due settori vi sono delle cappelle gentilizie con volta a botte e loggione a serliana di origine romana o bizantina.
La famiglia Cerreto fu la maggiore finanziatrice di queste opere d'arte affrescate da componenti della famiglia di Bernardino Luini.






Chiudiamo parlando del campanile. Nel XVI secolo i ruderi della torre dei "carceres" del circo romano di Milano.sono stati utilizzati per erigere il campanile della chiesa. Tale è rimasto sino alla II Guerrra Mondiale quando, a seguito dei bombardamenti che hanno distrutto i due chiostri, venne inglobato nel museo archeologico.





Il controllo degli accessi ed eventuali delucidazioni sono gestiti dai volontari del Touring Club, sempre molto disponibili e gentili. Dato che la visita è libera, se lasciate qualche monetina, per finanziare le opere di mantenimento, vi ringrazieranno pure!
Sul sito di Milano Turismo potrete trovare una visita virtuale, con foto a 360°.


Bibliografia:

Nessun commento:

Posta un commento