Questa è una mostra temporanea sita nella cripta di San Maurizio. Doveva finire il 12 Maggio, ma è stata prorogata sino al 6 Settembre, salvo ulteriore proroga.
Per prima cosa che cosa è una Chimera. Copiamo la descrizione dal foglietto destinato alle scuole.
"Se la osservi attentamente potrai vedere che è composta da più animali. Infatti ha la testa ed il corpo di un leone, sul dorso spunta una capra e la coda è a forma di serpente".
La mitologia greca narra che lo sport preferito dalla Chimera era devastare, con una certa regolarità, le campagne della Licia. Come tutti i cattivi finì male. Fu uccisa da Bellerofonte che in groppa al cavallo alato Pegaso la colpi con una lancia di piombo.
Spero che con questa spiegazione, riesca ad evitare domande stupide da parte dei genitori dei PIA. Non vi immaginate cosa ho sentito, da quando pubblico post sui musei di Milano.
Torniamo a bomba sull'argomento di partenza. La mostra vuole illustrare il particolare rapporto tra la città di Milano, creatosi con il crescere delle collezioni private, le campagne di scavo organizzate dall'università e fondazioni della città.
Il libretto illustrativo destinato a visitatori adulti, inizia così.
"L'esposizione ripercorre l'intenso e fecondo rapporto che lega la città di Milano agli Etruschi, a partire dal Collezionismo ottocentesco e dalla nascita delle Civiche Raccolte. Nel 1955 Palazzo Reale ospita la "Mostra dell'arte e della civiltà etrusca".
Il percorso si snoda tra vari eventi partendo dal collezionismo etrusco a Milano nel XIX secolo, proseguendo con la grande mostra del 1955. Andando avanti abbiamo tre vetrine sulle campagne di scavo ed altrettante sulla presenza di questa popolazione a nord del Po. Si chiude con la collezione Rovati, ultimo episodio nel collezionismo milanese.
Riassunto sempre di poche righe in attesa dell'apertura del museo etrusco voluto dalla famiglia Rovati, con apertura prevista per l'estate 2020.
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