25 agosto 2019

San Giovanni in Conca

I ruderi dell'abside
Martedì come prima visita ci siamo recati in visita a San Giovanni in Conca, o per lo meno a cosa rimane della chiesa.
In effetti, in Piazza Missori, rimane ben poco di questa chiesa, demolita nel 1951 per far posto a Via Albricci.
Chiesa sfigata. Eretta e demolita più volte nella storia, sorge per la prima volta in epoca paleocristiana, intitolata a San Giovanni Evangelista. L'aggiunta "In conca" dovrebbe venire dalla depressione del terreno su cui fu eretta.
Ricostruita una prima volta nel XI secolo, dopo danni non molto chiari. Ricostruita una seconda volta nel XIII secolo, a seguito della demolizione perpetrata da Federico Barbarossa nel 1162.
Le colonne della cripta
Così arriviamo al XIX secolo, quando il comune la cedette alla Comunità Valdese, che ricostruì la facciata tagliando la navata a fetta di salame. Questa originalità è stata necessaria per far posto all'attuale Via Mazzini. La chiesa sarà definitivamente demolita subito dopo la II Guerra Mondiale per creare l'asse viario Via Larga, Via Albricci, Piazza Missori.
Tra il 1948 ed il 1952 ci fu un trasferimento di opere verso altri siti. Il mosaico del pavimento fu portato al Civico Museo Archeologico. Altre opere, tra cui la statua equestre di Bernabò Visconti, al Museo di Arte Antica al Castello Sforzesco. La facciata fu smontata e rimontata in Via Francesco Sforza, alla nuova chiesa valdese.
La  cisterna
Nel sito di Piazza Missori puoi ammirare ciò che rimane dell'abside e la cripta. Chiaro esempio di cripta in stile romanico milanese di cui, in città, ne rimangono solo due esempi.
Nel sotterranei si possono vedere i resti di vari sarcofagi, che si possono far risalire al periodo tra il I ed il IV secolo dopo Cristo. Un pezzo del pavimento originale della chiesa paleocristiana fatto con esagoni neri di basalto e triangoli di marmo bianco. A destra entrando vi è anche una cisterna interrata, probabilmente dedita al ricupero dell'acqua piovana.
Visita molto veloce, un quarto d'ora al massimo, ma interessante lo stesso.
Il controllo degli accessi ed eventuali delucidazioni sono gestiti dai volontari del Touring Club, sempre molto disponibili e gentili. Dato che la visita è libera, se lasciate qualche monetina, per finanziare le opere di mantenimento, vi ringrazieranno pure!


Bibliografia:
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