16 agosto 2019

Il Cimitero Monumentale di Milano

Il Famedio visto dalla Galleria di Ponente

Stamattina ci siamo dedicati al necroturismo, cioè giri turistici in cimitero con interessi storici e/o artistici.
Approfittando dei nuovi biglietti per i servizi pubblici integrati, abbiamo deciso di fare una visita al Cimitero Monumentale ed al museo del Duomo, con intermezzo culinario nella pizzeria del mio amico Domenico.
Lasciando perdere le traversie del progetto e della realizzazione, dovute ai fermenti rivoluzionari che si svilupparono a metà del XIX secolo, si arrivò all'inaugurazione solo il 2 Novembre 1866, dopo ventinove anni di discussioni e blocchi lavori.
Figlio dell'Editto di Saint Cloud (1804) e dell' editto "della Polizia Medica" (1806), che non hanno mai avuto applicazione nel Regno Lombardo-Veneto, ma che hanno portato in ogni caso a costruzione dei cimiteri  fuori porta, doveva essere costruito alle Cascine Abbadesse, zona Piazza Carbonari. Nel progetto definitivo del Maciacchini, venne spostato in un area di 250.000 mq, posta tra Porta Tenaglia e Porta Comasina.
Nato con uno spirito di pietas nel confronto dei  cittadini e di lustro per Milano, il podestà Gabrio Casati nel 1837 bandiva il concorso con la frase:
degno del lustro di Milano, onde riunirvi lapidi e monumenti per distinti cittadini e sepolcri di famiglia, e vasto a raccogliere tutte le spoglie dei trapassati
Negli anni ha virato verso a cimitero aperto a tutti i milanesi
a tutte le forme e tutte le fortune
Sino ad essere considerato un museo a cielo aperto.

Il monumento ai deportati nei campi di concentramento

Sul fatto che sia o sia stato un cimitero aperto a tutti i milanesi, ho i miei bravi dubbi. A prescindere dal fatto che non vi è più posto, qui una tomba costerebbe come un appartamento. Concordo sulle forme e fortune. Qui trovi esercizi dei maggiori architetti, scultori e pittori. Lasciando perdere Medardo Rossi che si è progettato lui la tomba, trovi opere di Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Mario Labò , tanto per citarne alcuni.
Le maggiori famiglie di notabili milanesi hanno qui la dimora eterna. Edicole, mausolei e tombe sono intitolate a Bracco (Medicinali), Erba (Medicinali), Falk (Industriali acciaio), Bocconi (Università), Borletti (La Rinascente) e per finire Giovanni Treccani (Enciclopedia) che ho citato in parecchi post. Non sono tutti, sono solo quelli che ricordo.
Questo è il Cimitero Monumentale in poche righe. In un prossimo post tratterò del Famedio e dei suoi ospiti.
Magari un giorno andrò pure a fare un giro al cimitero di Staglieno, a Genova, altro posto di un certo rilievo artistico.

Il sepolcro di Alessandro Manzoni


Bibliografia:

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