24 agosto 2019

Il Famedio


Una delle pareti laterali
Il Famedio in origine doveva essere la chiesa del Cimitero Monumentale di Milano, ma mai completata come tale, poi destinato ad accogliere le spoglie mortali di milanesi illustri. O perlomeno l'idea era quella, tantevvero che troviamo la tomba di Quasimodo che non era milanese ed ancor meno sia morto a Milano.
Date le traversie passate dal cimitero, nel corso della sua realizzazione, anche il Famedio ha avuto una variazione in corso d'opera ed è stato aperto anche a figli adottivi che abbiano dato lustro alla città. Così il Famedio si è aperto anche a Salvatore Quasimodo e Leo Valiani.

La parete verso il cimitero
Prima che qualcuno lo chieda, vediamo che cosa significa Famedio. E' un neologismo creato nel 1889, unendo due parole latine, fama (fama) e aedes (tempio). Quindi in Italiano suona come "Tempio della fama" e vuole indicare un luogo dove sono sepolti o ricordati personaggi illustri.
In certi cimiteri potrebbe essere il posto dove sono sepolti i cittadini morti in guerra o in prigionia.
Luogo che nasce a forma di tempio ed è sempre all'ingresso del cimitero e potrebbe essere vicino alla cappella cimiteriale.
Chiusa la parte etimologica e tecnica, passiamo a cercare i nomi degli "eletti". Partiamo dai primi due, Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo

Alessandro Manzoni - Il corpo imbalsamato dello scrittore è arrivato nel Famedio, ancor in costruzione, nel 1883, nel decennale della sua morte.
Originalmente era posto in posizione laterale in un sarcofago gemello a quello di Carlo Cattaneo. La posizione centrale attuale risale al 1958. Il sarcofago è stato posto sopra un basamento in bronzo, con bassorilievi opera di Giannino Castiglioni.


Carlo Cattaneo - Il patriota milanese arrivò nella primavera successiva. Il suo sarcofago come il gemello di Manzoni ha inciso lo scudo crociato della città ad indicare la loro milanesità. All'incontrario di quello dello scrittore, è ancora nella posizione originale.




Entrando a sinistra troviamo i loculi relativi a Carlo Forlanini e Salvatore Quasimodo. Strano connubio tra il Premio Nobel per la letteratura (1956)  ed il medico inventore del pneumotorace.e dello sfigmomanometro nella versione che si usa ancora adesso.
Per trovare un altro Premio Nobel dovremo recarci nella cripta.
A destra ci sono i loculi di Leo Valiani, politico e fondatore del Partito Radicale, e Bruno Munari, artista futurista e designer moderno.








Mi manca la foto della tomba di Luca Beltrami per completare la rassegna dei sette grandi eletti al piano alto del Famedio.
Adesso ci trasferiamo in cantina per andare a trovare altri notabili, ma meno importanti dei precedenti

Partiamo subito con un altro Premio Nobel per la Letteratura.
In questi loculi riposano Dario Fo che lo vinse nel 1997. Anche lui è un importato. Ha vissuto e lavorato a Milano, ma è nato in un paesino del Lago Maggiore.
Franca Rame - moglie di Dario Fo, ottima attrice e senatore, attiva sessantottina e convinta femminista.
Franco Parenti - dei tre è l'unico nato e morto a Milano. Attore, regista ed autore televisivo. Molto attivo negli anni sessanta / settanta.

Magda Olivero - Soprano grande interprete pucciniana, dalla doppia carriera, a causa della guerra, che a 99 anni non disdegnava le esibizioni concertistiche.
Enzo Jannacci - Cardiologo e cabarettista. Ha fatto parte del team di Cristiaan Barnard e del Derby Club. Chiaro esempio su come si possano fare bene due mestieri ben differenti.
Giorgio Gaslini - Autore, compositore e pianista. Era molto conosciuto come interprete jazz.


Qui svariamo in vari campi dell'arte e sport
Alda Merini - Bocciata in Italiano all'ammissione al Liceo Manzoni, divenne una delle più grandi poetesse e scrittrice italiana.
Milla Sannoner - Famosa attrice di cinema e televisione. Sono ricordate le sue interpretazioni nella "Freccia nera" e "Sandokan".
Giorgio Gaber - Autore, commediografo e cabarettista, degno compare di Jannacci e Celentano. Apprezzato anche come chitarrista e jazzista con Franco Cerri.
Antonio Maspes - Pistard sette volte Campione del Mondo Velocità, medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Helsinki.
Chiudo la rassegna di personaggi illustri con qualcuno cui ho avuto l'onore di conoscere. Ambrogio Fogar, navigatore, scrittore e divulgatore televisivo, lo ho conosciuto a Bologna all'inizio degli anni '80. Lo ho rivisto nel 2000 in sedie a rotelle, dopo l'incidente alla Pechino - Parigi del 1992. Persona di carattere e preparazione, ma assai chiacchierato per le sue scelte. Uno dei pochi che ha dato il proprio nome ad un corpo celeste.


Altre commemorazioni

I benemeriti della città
I benemeriti della città
Il 2 Novembre il sindaco di Milano in carica presiede una cerimonia, per l'iscrizione al Famedio, dei nomi di personaggi che si sono distinti particolarmente nella vita.
I nomi vengono scelti da un'apposita commissione ed incise su lapidi poste ai lati.





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