19 gennaio 2019

Il Falò di Sant'Antonio

Per permettere al piccolo Youssuf di accedere all'olimpo dei PIA, trattiamo l'argomento Falò di Sant'Antonio.
L'argomento era stato già trattato nel Gennaio 2016, come cronaca dell'evento a Sedriano, oggi proviamo a vederlo dal lato storico.
Chi era Sant'Antonio Abate? Era un eremita egiziano vissuto a cavallo del terzo e quarto secolo dopo Cristo. Di fatto fondatore del monachesimo cristiano e delle relative comunità. Comunità organizzate attorno ad un padre spirituale "Abbà", poi tramutatesi in "Abate", e composte da circa dodici monaci.
La Chiesa Cattolica e quella Luterana lo venerano il 17 Gennaio, mentre la Chiesa Ortodossa Copta il 31 dello stesso mese. Viene invocato contro l'herpes zoster ed è protettore di macellai, salumai, norcini, canestrai, animali domestici.
Ora passiamo all'evento "Falò di Sant'Antonio". I falò del 17 Gennaio sono un evento folcloristico tipico del Milanese, che trae origine da tradizioni pre cristiane ed antichi culti celtici. Il fuoco che illumina la notte vuol rappresentare la luce della primavera che spazza via il buio invernale. La cenere che concima il campo è augurio di raccolti fecondi ed abbondanti.
In alcuni parchi pubblici di Milano, come Boscoincittà o il Parco delle Cave, si organizzano degli happening con musiche, balli e gran b vin brulee.
Nel passato l'accensione del falò era preceduto dalla benedizione degli animali delle fattorie locali. Purtroppo per ragioni di costi ed autorizzazioni sanitarie, la tradizione si è persa per strada. All'ultima benedizione avvenuta a Sedriano, portai il porcellino d'India Schizzo, che insieme ad un suo consimile fecero un bordello tale, che il prete se ne lamentò.


Bibliografia:

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