Oggi me ne successa una, che mi lasciato alquanto perplesso. Sono andato a casa di un Egiziano per montare la solita antennina per Internet. Già telefonando per l'appuntamento avevo avuto da pensare, ma sono allibito entrando in casa del tipo.
La casa era in ristrutturazione, senza porte, senza mobilio. C'era un tavolo con quattro sedie, due letti, un fornello per terra ed un armadio. Entrando in casa mi sono accorto che il tipo stava chiudendo una donna nell'armadio. Avete letto bene, ha chiuso la moglie nell'armadio.
Va bene che nella loro cultura la donna è un essere inferiore, buona solo per il letto, per soddisfare le voglie del marito e fare bambini. Mi sembra esagerato, chiudere questa povera donna nell'armadio perché vi è un uomo, diverso dal marito, che gira per casa.
Nella mia carriera ho avuto a che fare con tanti mussulmani, che chiudevano in bagno o in camera da letto la moglie. Mi è capitato anche di un figlio, poco più che dodicenne, chiudere la madre in una stanza, ma l'armadio mi mancava proprio.
Per qualche anno ho avuto la manutenzione dei tecnologici dell'appartamento del vice console del Kuwait, quindi una persona di rango. Quando arrivavo a casa la moglie si metteva lo chador ed un pulloverino per coprire le braccia, ma girava per casa senza problemi.
Negli Emirati sono stato ricevuto dove vi erano donne a piede libero e capo scoperto, ovviamente con la presenza di un maschio di famiglia, che non venivano segregate a causa della presenza di un uomo proveniente dal mondo esterno e perdipiù non mussulmano.
Settimana scorsa si discuteva sulla segregazione in curva delle tifose, alla finale della supercoppa italiana. Gran cagnara inutile, che non ha risolto nulla. Nessuno parla delle vessazioni che subiscono all'interno delle mura domestiche.
Spero nei commenti di qualche lettrice femminista.
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