31 agosto 2018

Cuccioli di volpe adottasi.

Dal sito www.greenme.it
Questo post era stato pensato parecchio tempo fa, a seguito  di alcuni articoli del Corriere della Sera, a riguardo del ritrovamento di cucciolotti di volpe. Lo ho ripescato stasera a seguito di una chiacchierata con il fratellino di un PIA, che vorrebbe un pet. La madre ha chiesto che trattassi l'argomento su di un post, dato che i ragazzini sono miei assidui lettori.
Per prima cosa chiarire che se trovate un animale selvaggio, dovete avvertire subito gli enti preposti al salvataggio come ENPA, LAV o WWF. Loro sanno come devono trattare l'animale senza creare danno o pericolo per loro stessi. In certi casi può succedere che il cucciolo toccato da umano, poi venga rifiutato dai consimili.
Seconda cosa cosa si intende per "Pet". E' il termine del dizionario inglese, che si traduce in Italiano come "Animale domestico".
I tre porcellini d'India che abbiamo avuto in Italia, sono arrivati proprio come adozione, solo Toto in Polonia è stato acquistato. Nel caso di Spritz / Giogio, chiamatelo come volete, mio fratello ha fatto un ragionamento molto efficace, che mi ha convinto a portarmelo a casa. Alla mia domanda su cosa dovessi fare, mi rispose di pensare se me la sentissi di accudirlo e curarlo come avevo fatto per Schizzo. Di certo l'adozione è un atto di umanità ed amore verso un animale rimasto solo o abbandonato.
Spesso i genitori comprano un pet come regalo di Natale, per poi abbandonare l'animale incolpevole all'inizio delle ferie. I canili ed i gattili sono pieni di questi casi. Quindi adottare un animale ed amarlo significa indennizzarlo per i torti subiti.
Sul sito dell'ENPA Milano ho trovato questo trafiletto
COSA SIGNIFICA ADOTTARE
Adottare un animale è un gesto di estrema umanità e di grande solidarietà. Adottiamo un animale perché siamo sensibili alla sua sofferenza e perché decidiamo di dividere i nostri giorni con un nuovo compagno. Questo però non è sempre sufficiente per garantire un rapporto sereno con il nostro nuovo amico.
Dobbiamo tenere in considerazione una lunga serie di fattori che potrebbero, nel tempo, incidere in misura significativa sul rapporto che vogliamo costruire con l’animale: stile di vita, costi, possibilità di prendere un impegno a lungo termine, allergie, ecc. Non è certo nostra intenzione scoraggiare le nuove adozioni ma il nostro desiderio è quello di affidare gli ospiti della nostra sede a delle persone coscienti dell’impegno che ciò significa.
Vogliamo quindi pregarvi di prendere qualche minuto del vostro tempo e analizzare con serietà ed onestà i fattori che potrebbero incidere sul successo di un adozione di un animale.
Si parlava di adottare un gatto, ma a mio parere si può estendere  ad un qualunque animale domestico.
Per chiudere chiedo al ragazzino. Te la senti di curarlo, nutrirlo ed amarlo per tutta la sua vita? E di non abbandonarlo alla prima occasione? Pensaci bene e se poi  rispondi con due si, vai dalla mamma a dirgli che hai preso una decisione.
Nella bibliografia potrete trovare anche le foto del mio amico Giuseppe, che nell'esercizio delle funzioni di Guardia Ecologica Volontaria, ha trovato un cucciolo di volpe disperso.


Bibliografia:

28 agosto 2018

Parco Sempione

I milanesi prendono il sole
Nel pomeriggio ero stato invitato ad un focus sui viaggi in un centro ricerche vicino all'Arena Civica e dato che ero in anticipo, sono andato a fare un giro al Parco.
Ci sono entrato dal lato Arco della Pace, lo ho percorso sino al suo centro e poi ho girato a sinistra verso l'Arena. Tanto per impegnare una ventina di minuti nel verde.
Questo è il parco più grande di Milano, posto in centro della città, con velleità da Hyde Park. Qui i Milanesi vengono a passeggiare ed a prendere il sole seminudi. Dato che questo posto è coperto da una rete Wi-Fi gratuita è anche meta degli studenti squattrinati, che si passano i pomeriggi a studiare e fare ricerche coi PC appoggiati sulle panchine.
Il parco venne realizzato a fine del XIX Secolo dall'architetto Alemagna, sui terreni che erano stati degli Sforza e poi Piazza d'Armi con gli Spagnoli. Gli Austriaci prima lo avevano destinati a terreni agricoli e poi ci han tentato una lottizzazione urbanistica finita in protesta popolare.
Il monumento a Napoleone III
Il parco si estende dall'Arco della Pace a Piazza Castello in altezza e dalle Ferrovie Nord  all'Arena in larghezza, per un'estensione di circa 360.000 mq. Nel 1969, a completamento del progetto di ristrutturazione dell'architetto Viganò, la pedonalizzazione si è estesa alla piazza Sempione ed al primo tratto di Corso Sempione. Nel 2014 anche piazza Castello fu pedonalizzata, includendo il parco nell'isola pedonale del centro. Non vorrei sbagliare, ma l'isola pedonale di Milano sia più grande di quella di Monaco di Baviera.
Così nei suoi cinque secoli di vita questo spazio verde ha visto di tutto. Nell'attuale versione, oltre ai monumenti presenti dall'origine, possiamo trovare una biblioteca realizzata nel 1954 in occasione della X Triennale, "I bagni misteriosi" di De Chirico ed il Ponte delle Sirenette, spostato qui dopo la copertura della Cerchia Interna dei Navigli. Il palazzo della Triennale, sede della Triennale di Milano, e la Torre Littoria, ora Torre Branca, furono realizzati agli inizi degli anni '30.
La fontana dell'Acqua Marcia
Ora il parco è recintato per ragioni di sicurezza, ma dalle leggende che si porta dietro non sarebbe raccomandabile girarci di notte. Si narra che dopo l'imbrunire e specialmente nelle notti di nebbia, ci sia un passeggio di anime senza pace di streghe e Catari bruciati vivi nelle strade della Milano del Medio Evo.
La leggenda più sconvolgente per i malcapitati è quella della Dama Nera. Questa signora vestita in un lungo nero adesca i passanti trascinandoli in una villa inestistente, dove dopo un ballo si concede. Quando il tipo scopre di aver a che fare con uno scheletro, scappa lasciando li' il proprio senno.
Sembra che si aggiri anche un Fantasma dell'Opera, che se la prende con chi si rechi alla Scala, senza avere un po' di cultura lirica. Madonna santa che affollamento alla notte!
Sul perimetro del parco si possono vedere il Castello Sforzesco con i suoi Musei Civici, dove è esposta la Pietà Rondanini di Michelangelo, l'Acquario, L'Arena e l'Arco della Pace.
Quando ci andrete state attenti ai fusi che cercamo i Pokemon.

La cascatella

Il parco giochi











L'Arena Civica




27 agosto 2018

Perche si dice: "Fare il bucato"?

Questo è per le mamme dei PIA. Quando esercitano il mestiere di casalinga, tra le varie mansioni, c'è anche da fare il bucato. Ma perché si dice così? Va bene che con lavatrici un po' vetuste, può succedere di fare un buco su qualcosa, ma non è esattamente questo il significato.
Per capirne il significato, bisogna andare ai tempi della calata dei Franchi. Nella loro lingua, il Francone, lavare si diceva "Bukòn" che nell'italiano volgare diventò "Bucare" e poi " Fare il bucato".
Andando a tempi più recenti, ma non troppo, si  potrebbe far derivare il modo di dire anche dal metodo usato dal Medioevo, sino all'inizio del secolo scorso. Le lavandaie mettevano il bucato in tini di legno o terracotta che venivano coperti con un telo bucato un vari punti.
Attraverso i buchi del telo veniva fatta colare acqua calda e cenere di legno, che fungeva da sapone. Il telo filtrava la cenere e ciò permetteva il lavaggio dei panni. Il tutto poi veniva sciacquato nelle fontane o in settori dei canali riservati a questo lavoro.
Devo controllare se ho scritto un post sul vicolo delle lavandaie a Milano. Se non lo ho fatto, provvederò.
Comunque anche in Castigliano ed in Catalano si dice uguale all'Italiano.

La piscina delle lavandaie a Casalino (NO)

25 agosto 2018

Quanti megapixel per le foto di una ricerca?

Ormai devo pensare a cambiare supermercato o, perlomeno, non andare nei pomeriggi di Venerdì e Sabato.
Oggi pomeriggio mi sono fermato all'Eurospin, per comprare da mangiare ai porcellini e gli ingredienti per farmi la pizza della Domenica. Nella corsia della birra ho beccato i padri di due PIA, che stavano discutendo su quanti megapixel, dovessero avere le foto, per una ricerca estiva dei figli.
Uno dei due mi ferma e mi chiede un parere in merito. Ma che cacchio ne so io, non mi sono mai posto il problema. Per i lavori che faccio io ne bastano 3, lo smartphone più schifoso ne fa 5 di megapixel e quindi io non ho di questi problemi.
Dato che mi sono ricordato che sul trimestrale di MediaWorld c'era stato un lettore che si era fatto la stessa sega mentale, ho detto ai due tipi di leggere sul blog la risposta. Intanto sono andato a rileggermi l'articolo.
Per prima cosa, che cosa è un pixel? E' un puntino del sensore che sostituisce la pellicola fotografica nelle macchine fotografiche moderne. Questo puntino trasforma la luce che lo colpisce in impulso elettrico. Più terra terra di così non si può spiegare!
Per avere una qualità fotografica, bisogna averne 300 per pollice. Cioè in 2,54 cm dobbiamo avere almeno 300 di questi puntini. Dato che un foglio A4 ha una  dimensione di 21,0 x 29,7 cm, buttiamo via 1 cm di margine per lato, dobbiamo coprire una superficie di 19,0 x 27,7 cm. quindi sul lato lungo abbiamo 3.271 pixel e sul lato corto 2.244 pixel, per un totale 7.340.000 pixel. In teoria ci vorrebbe una macchina fotografica da 10 megapixel.
Ma ci sono parecchi ma, così scopriremo che per la ricerca dei ragazzini, uno smartphone o una macchina fotografica da 6 megapixel bastano e ne avanzano.
Il primo ma è che le foto hanno un rapporto 4:3. Quindi bloccando il lato corto a 19 cm il lato lungo scende a 25,4 cm. 2.244 px x 3.000 px fa 6.732.000 pixel.
Il secondo ma è che le stampanti inkjet non superano i 200 px per pollice. Così mantenendo fisso il rapporto 4:3 e le dimensioni 19,0 x 25,4 (1.496 px x 2.000 px), i pixel necessari sono 2.992.000, cioè neanche 3 megapixel.
Aggiungi anche che la carta spande l'inchiostro e che la cartuccia colori costa, è meglio ridurre la risoluzione e le dimensioni delle foto. A meno che voi non siate Cartier-Bresson o Mc Curry!
Dimenticavo una cosa, 1 megapixel è uguale ad 1.000.000 di questi puntini.

Tabella trovata in Internet


24 agosto 2018

Il baby ghiro cresce

Lunedì scorso, per introdurre un modo di dire, ho parlato di una cliente che aveva trovato un cucciolo di ghiro.
Oggi siamo andati a fare il lavoro sulle antenne e, già che c'ero, ho controllato come cresceva l'animaletto. Bisogna dire che ha fatto dei notevoli passi avanti, raggiungendo quasi 20 centimetri di lunghezza.

Il baby ghiro cresce veloce
In questa foto si nota quanto sia lunga la coda rispetto al corpo. In un esemplare adulto può raggiungere i 13 cm di lunghezza, quasi la metà dell'animale completo. Altra cosa che si vede sono le vibrisse, che sono già molto pronunciate. Prima che qualche PIA salti fuori a fare la domanda: "Cosa sono le vibrisse?", lo spiego subito.
Le vibrisse sono un organo sensoriale tipico di mammiferi notturni, come possono essere certi felini ed i roditori. Hanno vari usi, ma generalmente per avere informazioni sul mondo circostante, come solidità e temperatura o presenza di altri esseri viventi nel buio.
In certi animali a bacino largo, come i porcellini d'India, servono a far capire all'animale, se un passaggio è abbastanza largo per passare, senza rimanere incastrato con il culo.
Dopo aver divagato, ritorniamo al nostro ghiro. Con la signora abbiamo dibattuto a lungo su come e quando farlo tornare alla natura.
Io penso che in una quindicina di giorni lo si possa liberare. Data la crescita di una settimana, non ci vorrà molto a raggiungere la dimensione media di questo genere d'animale. Poi bisogna dargli tempo di fare la riserva di grasso per il letargo e trovarsi una tana. Il ghiro va in letargo a fine Ottobre e tira comodamente fine Aprile. Non per altro dorme come un ghiro!


20 agosto 2018

Perché si dice: "Dormire come un ghiro"?

Venerdì, 17, purtroppo, sono andato da un cliente, che ha comprato una porzione di cascina, in un posto abbandonato dagli uomini e da Dio. Andando in giro per la casa, ho scoperto che in un ex acquario avevano un cucciolo di ghiro, che avevano trovato abbandonato nell'aia.
Lo hanno curato e nutrito ed adesso è un animaletto di circa 10 cm. Ne deve mangiare ancora di radici e bacche, per arrivare ai 30 cm dell'animale adulto.
La signora mi ha fatto notare che lo potevamo vedere perché stavamo andando verso sera e si era svegliato. Durante il giorno dorme acciambellato sotto la segatura.
Al che mi è venuto in mente che alle persone che dormono tanto, si dice che stanno dormendo come un ghiro. Ma perché si dice così?
Il ghiro è un roditore molto simile ad uno scoiattolo. Come gli scoiattoli va in letargo nell'inverno. il letargo di questo animale può arrivare a durare anche sei mesi, ben oltre alla durata dell'inverno. Poi, il nostro amico è un animale prevalentemente notturno, che dorme durante il giorno.
Quindi il ghiro si è fatto la fama di essere un animale che indulge ai piaceri del sonno, che gli piace restare nelle braccia di Morfeo. Di qui il modo di dire appioppato ai dormiglioni.
Andate a vedere i due filmati he ho trovato su You Tube.

Baby ghiro


Bibliografia:
  • Per il filmato "Piccolo ghiro che dorme... e russa", clicca qui.
  • Per il filmato "Il ghiro", clicca qui.

14 agosto 2018

Casalino

La chiesa di San Pietro
Stamattina sonoo andato a Casalino, provincia di Novara quasi al confine di quella di  Vercelli, per installare un decoder SKY.
Il paese è il classico paese agricolo, come ce ne sono tanti da queste parti, ma con velleità turistiche, come si evince dal sito del comune.
Ma ragione del post non è il paese, ma la casa del cliente che è ricavata da un vecchio mulino. Io non lo avevo visto subito, ma il rumore di una cascatina, mi aveva fatto pensare che ci fosse qualcosa di simile.
Avviato il decoder e salutato il cliente, mi sono fatto un giro nella via. Oltre al mulino ho trovato anche una piscina per le lavandaie e dei canali tra le case. dovendo andare in un altro paese ad una quindicina di chilometri non ho potuto girare troppo.
Sul sito del Comune, andate a leggere "Cosa vedere" (Vivere il Comune > Cosa vedere), per conoscere le bellezze locali.


La piscina delle lavandaie

La ruota del mulino












Il monumento ad un eroe delle Guerre d'Indipendenza


Bibliografia:
Per il sito del Comune, clicca qui.

13 agosto 2018

Perche si dice: "In primis"?

I poveri PIA che di latino ne sanno una mazza, leggendo i post dove ho messo delle citazioni, rimangono con dei dubbi su cosa intendesse dire. Così non rimane che scrivermi chiedendo spiegazioni.
Oggi trattiamo la locuzione "In primis", che in Italiano significa "Tra le prime cose", con l'intento di dare una prevalenza tra due azioni o concetti. Dato che è qualcosa da arte oratoria, viene usata dagli avvocati nelle arringhe dei processi. Anzi questi signori calcano la mano aggiungendo "et ante omnia" (e  prima di tutto).
Non sono riuscito a capire chi sia l'oratore che la abbia usata per prima, forse il solito Cicerone, ma chi usa la storpiatura "In secundis" è noto. Questa locuzione in Latino maccheronico è ampiamente usata da Totò, Antonio Di Pietro e dal Commissario Montalbano.
In primis viene usata al posto dell'avverbio "Innanzitutto", per attirare l'attenzione della controparte sulla importanza di un qualcosa da fare tassativamente per prima. Ne dà quasi un obbligo a compierla per prima oltre a rimarcarne l'importanza.