Questo è per le mamme dei PIA. Quando esercitano il mestiere di casalinga, tra le varie mansioni, c'è anche da fare il bucato. Ma perché si dice così? Va bene che con lavatrici un po' vetuste, può succedere di fare un buco su qualcosa, ma non è esattamente questo il significato.
Per capirne il significato, bisogna andare ai tempi della calata dei Franchi. Nella loro lingua, il Francone, lavare si diceva "Bukòn" che nell'italiano volgare diventò "Bucare" e poi " Fare il bucato".
Per capirne il significato, bisogna andare ai tempi della calata dei Franchi. Nella loro lingua, il Francone, lavare si diceva "Bukòn" che nell'italiano volgare diventò "Bucare" e poi " Fare il bucato".
Andando a tempi più recenti, ma non troppo, si potrebbe far derivare il modo di dire anche dal metodo usato dal Medioevo, sino all'inizio del secolo scorso. Le lavandaie mettevano il bucato in tini di legno o terracotta che venivano coperti con un telo bucato un vari punti.
Attraverso i buchi del telo veniva fatta colare acqua calda e cenere di legno, che fungeva da sapone. Il telo filtrava la cenere e ciò permetteva il lavaggio dei panni. Il tutto poi veniva sciacquato nelle fontane o in settori dei canali riservati a questo lavoro.
Devo controllare se ho scritto un post sul vicolo delle lavandaie a Milano. Se non lo ho fatto, provvederò.
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