21 maggio 2018

Perché si dice: "In pectore"

In questi giorni di incertezza politica, in parecchi telegiornali si è parlato di più o meno presunti "Premier in pectore".
Essendo sicuro che, non appena rientro in Italia, qualche PIA mi farà la fatidica domanda sul significato della frase, li voglio battere in velocità.
"Premier" lo spieghiamo subito in una riga. In Inglese significa "Primo ministro", nel caso dell'Italia corrisponde a "Presidente del Consiglio (dei Ministri)".
"In pectore" diventa un pochino più difficile. Dobbiamo andare a ravanare nel Latino ecclesiastico, per trovare che significa "Nel petto" o anche "Nel profondo del cuore".
Il Diritto Ecclesiastico permette al Papa in Concistoro, di creare un Cardinale senza comunicare il nome. Quindi si avrà un "Cardinale in pectore", forma utilizzata più volte negli ultimi anni, per nominare i Cardinali nella comunità cattolica cinese, senza creare screzi con le autorità politiche. Poi ci sono vari utilizzi laici, con i significati più disparati.
Difatti il Vocabolario Treccani scrive:
In pectorein pèktore› locuz. lat. eccles. (propr. «in petto»). – 1. Nel linguaggio eccles., espressione con cui è indicata una forma speciale di nomina a cardinale (reservatio in pectore): il papa nel concistoro annuncia di aver creato un cardinale, riservandosi però di farne in seguito il nome. 2. estens. Di persona che è stata investita di una carica in modo non ancora ufficiale: il nuovo direttore in pectore. 3. non com. Di qualcosa che si ha in mente di fare, ma che non si vuole ancora rivelare: il soggetto del mio libro è ancora in pectore.

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