01 maggio 2018

La biografia di Schizzo

Si mangia!
La banda del Carletto mi ha chiesto più volte, di scrivere una biografia dei porcellini d'India, che sono passati in famiglia.
Dei sei di mia cugina Cristina non ne so molto. L'unica notizia che posso dare, è che l'ultimo, una femmina, è morta a sei anni e mezzo.
Dei miei si può scrivere  di più. Gli italiani sono tutte adozioni, Toto è l'unico acquistato e star di You Tube. Oggi vorrei parlare di Schizzo.
Nasce l'8 Febbraio 2013, in un allevamento di Chignolo Po, da mamma Bea e papà  Gigio. Fa parte di una cucciolata composta da tre femmine e due maschi. Razza pura peruvian con pedigree.
E' morto nei primi minuti del 5 Febbraio 2018, presumibilmente per una crisi cardiaca e, soprattutto, per la veneranda età.
Che sonno
Come ho già scritto era una cavia a cui piaceva viaggiare, specialmente in treno. Quando andavamo a Torino o in campagna da mia zia, dovevo trovare un posto vicino al finestrino e metterlo sulle gambe. Con le zampette anteriori si appoggiava finestrino ed incominciava a guardare fuori. Il divertente è stato quando un controllore gli ha chiesto il biglietto, mentre lo accarezzava. Non gli piaceva il treno ad alta velocità, per via del fatto che il paesaggio correva via subito.
Pure l'automobile non gli piaceva tanto, perché doveva stare nel trasportino. Dal fondo della macchina il paesaggio non si vede proprio. Che grande noia!
Era pure una cavietta religiosa. Pensate che è venuto persino all'ostensione della Sacra Sindone al Duomo di Torino.
Con gli altri animali aveva un rapporto di odio / amore. Con una sgagnata risolveva le diatribe e ristabiliva la giusta linea gerarchica. A suo favore, ovviamente!
Con Clio, la gatta persiana di Gianni e Giusi, ci andava d'accordo. tra i due animali erano sempre bacini e carezze. Tutte le volte che andavo a Zibido la gatta veniva a controllare se fosse arrivato anche Schizzo.
Trovatemi!
Con Toby ere sempre un litigio per gli spazi o la tana, ma quando arrivava l'insalata, tutto si appianava, sino a mangiare la stessa foglia da buoni amici.
In cortile giocava a pallone con i bambini. Si metteva sotto la panchina a guardarli e, quando arrivava la palla, la spingeva fuori con il naso, verso il bambino più vicino.
Altro divertimento da cortile era correre dietro le lucertole, salvo rimanerci male, quando queste si arrampicavano su per i muri.
Dovunque andasse riceveva complimenti per la sua bellezza. Tutti lo volevano accarezzare, prendere in braccio o dargli da mangiare.
Figlio  dei fiori?
Questo è Schizzo in poche parole. Molto ben conosciuto con il soprannome di Pantegana, appioppatoli da Domenico il pizzaiolo.
All'Eurospin di Bareggio, era conosciuto da tutte le cassiere. Tante volte, entrando, invece di salutare, mi avvertivano che era arrivata la catalogna o le mele renette, sue preferite.
Adesso riposa sotto un pino nel giardino di mia cugina il compagnia dei sei porcellini torinesi.

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