13 agosto 2017

Nirvana

Dato che ieri abbiamo parlato del karma, oggi dobbiamo parlare di un altra parola della canzone di Gabbani. Il nirvana è legato strettamente al karma, dato che è il premio ad una persona con il debito karmico positivo.
Il nirvana è un concetto basico delle religioni orientali, il Buddismo ed il Giainismo. In seguito sarà introdotto anche nell'Induismo.
Il concetto di nirvana cambia con le varie scuole religiose. I principali sono "Estinzione" da nir + va = cessazione del soffio e "Liberazione" nir + vana = libertà dal desiderio.
Nel Buddismo, il nirvana è il fine ultimo dell'esistenza, la liberazione dal dolore. Essendo un concetto puramente filosofico, viene descritto con parole negative. Non potendo parlare di quello che è, si parla esclusivamente di quello che non è.
Nell'Induismo si raggiunge il nirvana quando si estinguono i desideri mondani e ci si libera dalle illusioni terrene.
Nel Giainismo il nirvana si raggiunge con pratiche di rilassamento, alla ricerca dell'essere non essere, con l'obbligo della ricerca della verità nel divenire.
Dato il testo della canzone, presumo che il nirvana citato sia quello della religione Giainista. Si parte con il dubbio amletico di essere non essere e si finisce con il mantra yoga "Om". La ricerca della verità nel divenire lo lega anche alla filosofia eraclitea di panta rei.
Il Vocabolario Treccani scrive:
Nirvana s. m. [dal sanscr. nirvāṇa «estinzione»], invar. – Nel buddismo, stato perfetto di pace e felicità, culmine della vita ascetica, che consiste nella estinzione dei desiderî, delle passioni, delle illusioni dei sensi, e quindi nell’annientamento della propria individualità. In senso fig., più genericam., stato di beatitudine, di appagamento, di puro godimento spirituale: a me in quel n. di splendori e di suoni avviene e piace di annegare la coscienza di uomo (Carducci); si sarebbe perso nella corrente dell’esistenza, nella fusione senza intermediari in Dio, nell’amato nirvana (Pietro Citati). In psicanalisi, principio del n., la caratteristica tendenza della psiche ad abbassare, fino a ridurla a zero, la tensione provocata da ogni genere di stimoli, come se, per un suo istinto di morte, desiderasse di conseguire la stasi del mondo inorganico.

Bibliografia:

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