24 agosto 2016

El Gamb de legn

Il Gamba di legno all'angolo di casa mia, negli anni '50.
Le cose strane della vita. Io, meridionale convinto, mi ritrovo a scrivere di qualcosa tipicamente milanese, che era in auge quando non ero neanche nato.
Era tempo che se ne parlava con alcuni concittadini, che chiedevano perché non scrivessi qualcosa sullo storico trenino.
E' passato alla storia per la linea Milano - Magenta - Castano Primo, ma vi erano altre linee intorno al capoluogo. Milano - Monza, Milano - Lodi e Milano - Gallarate erano le linee più frequentate.
Nel periodo di massimo splendore, erano  in esercizio 150 motrici Henschel e con esse si arrivava anche a Bergamo, Pavia e Carate Brianza. Sulla tratta Milano - Vittuone, l'ultima corsa fu il 31 Agosto 1957. Il 28 Giugno 1958 si chiude definitivamente l'epopea. con l'ultima corsa sulla Milano - Trezzo - Bergamo.
Non sopravvisse all'elettrificazione delle linee. Sulla tratta per Magenta fu sostituita da un servizio di corriere che esiste ancora ora, nonostante l'avvento del Passante.
L'originale silhouette della motrice aveva una ragione di sicurezza. Dato che il treno passava molto vicino ai marciapiedi, ove esistevano, bisognava proteggere i passanti dai getti di vapore bollente e da eventuali  sassi che potessero essere sollevati dalle ruote. Così  fu studiata questa ingegnosa carenatura, che i tecnici chiamarono "grembiale". Rimaneva solo da evitare che la gente finisse sotto le ruote.
Un plastico con il trenino in Via Fagnani a Sedriano
E come ci finivano sotto! Si narra che il nome Gamba di legno derivi da un incidente successo nella rimessa di Corso Vercelli. Un manovratore inciampò ed una motrice gli amputò una gamba. All'uomo fu applicata una protesi in legno e con questa ricominciò a lavorare.
Un'altra versione è che queste motrici avevano l'imbiellaggio di trazione in legno anziché ferro.
I cimeli di questo pezzo di storia Milanese, sono conservati al Museo della Scienza e della Tecnica e, dall'anno scorso, in una edicola a Settimo Milanese.

Questo è un murales fatto sulla facciata di una casa alle Roveda. E' in Via San Massimo angolo Via Tiepolo, dove c'è il Bar S. Remigio.
E' stato restaurato nella primavera 2014, ma è già rovinato di nuovo.









Bibliografia:
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Per Museo della Scienza, clicca qui.

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