Così siamo arrivati a Pasqua. Stasera non so proprio cosa scrivere, nel pomeriggio ci siamo dedicati alle cosiddette pulizie pasquali ed adesso si sta pensando al pranzo di domani. Penso che scriverò su cosa mi ricorda questo giorno.
Torniamo al 1966, luogo Taranto. Il mio bisnonno morì nel 1902, in un incidente di lavoro, per salvare due operai. Mio nonno, che aveva 2 anni, fu adottato da un fratello del padre, zio Giovanni, quello che comprò dei mobili ad un fallimento di un bordello. Una persona stile uncle Scrooge di Dickens, e' tutto detto. Il Lunedì dell'Angelo di quella Pasqua gran pranzo con tutta la famiglia riunita intorno al tavolo, Zio Giovanni, che era tirato in tutto, meno nel mangiare, si mangio l'innenarrabile. A fine pranzo ci comunico' che andava a fare una pennichella per digerire. Questo non mi va a crepare nel sonno, d'indigestione? Aveva 99 anni ed 8 mesi ed era magro come un grissino.
Il medico condotto di Taranto, il mitico dottor Morelli, Sulla porta del morto disse: "Don Giovanni, che bella morte che avete fatto! Morire con la pancia piena!"
Ora, ai giovani d'oggi, una battuta simile non dira' nulla, sembra quasi di cattivo gusto. Ora al Sud c'e' disoccupazione, ma allora c'era anche tanta fame.
Piu' avanti scrivero' altri anedotti su questo parente
Facciamo scorrere 34 anni. Nella Settimana Santa del 2000 stavo facendo le carte per sposarmi, vagando tra il consolato polacco, Comune di Bareggio e Prefettura di Milano.
Non mi viene in mente niente altro e quindi vi auguro...
Buona Pasqua
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