05 gennaio 2016

Befana

"La Befana vien di notte,
con le scarpe tutte rotte..."
Le altre due strofe andate a vederle su Wikipedia, perché ce ne sono alcune varianti. Con questa filastrocca iniziava lo spettacolino per il nuovo anno, quando ero alle scuole elementari. Lo ho dovuto ripetere per cinque anni!
Lasciando queste reminiscenze della mia gioventù ormai lontana, vediamo di fare l'esegesi della Befana.
Il nome Befana e' una corruzione lessicale generatesi nella lingua volgare del nome Epifania, derivato dal nome greco epifàneia.
L'origine si può far risalire a qualche secolo prima di Cristo, identificandola in una festività di genere agricolo. I Romani avevano qualcosa di molto simile all'attuale, sempre legato al mondo agricolo, che si celebrava 12 giorni dopo il solstizio d'inverno. Allora era la dea Diana a volare, dispensando fertilità e buone sementi.

La Befana preferita dai maschietti
La chiesa delle origini ha bollato l'usanza come influenza satanica e, nel Medio Evo, si identifica per la prima volta come una strega che volava di notte su di una scopa.
Epifanio di Salamina tenta un primo sdoganamento dell'usanza, dandogli un significato di lotta tra il bene ed il male, legandola alla festività cristiana dell'Epifania, fissata alla dodicesima notte dopo il Natale, ricuperando il simbolismo numerico della festività dell'antica Roma.
L'avvento del Cattolicesimo sdogana definitivamente quest'usanza, trasformando la figura femminile da strega a donna molto avanti negli anni. La morale cattolica cambia anche il significato della cenere e del carbone. Si passa da un significato di rinnovamento della vita ad una punizione per i bambini che si sono comportati male.

Befana fascista
Anche la Befana non è sfuggita agli artigli della propaganda politica. Nel ventennio Mussolini istituì la Befana fascista, in questa giornata i gerarchi distribuivano beni di consumo alle famiglie meno abbienti.
L'usanza di deporre dei regali ai piedi dei vigili urbani ha resistito sino all'inizio degli anni '60. Per insistenza dei sindacati è stata soppressa intorno al 1962.
Nel post "Tradizioni" ho scritto che mia madre il 5 sera appendeva due calze bucate. Dato che sia a me come a mio fratello interessavano solo i dolcetti, non ci siamo mai chiesti il perchè del buco. Quando ci siamo fatti gli auguri di Buon Anno, Giovanbattista, un mio amico fisico, mi ha detto che lui è stato perseguitato da una filastrocca, dove la Befana si cambiava abito ad ogni regione visitata. In Piemonte la vecchiarda indossa delle calze bucate. Che mia madre, pur essendo di Taranto, abbia utilizzato delle usanze torinesi?
Rimanendo in famiglia, si narra che mia cugina Giulia, durante una delle crisi energetiche degli anni '70 / '80, al rimbrotto di nostra nonna con minaccia di carbone da parte della Befana, abbia risposto che andava bene il carbone, così se lo sarebbe rivenduto al mercato nero!
Lo ho fatta lunga ed il post è pieno di link, ma l'argomento si prestava anche ad una trattazione più lunga. Domani vedo di fare un post sull'Epifania.
Buona Befana a tutti!

Per altre informazioni sulla Befana andate su Wikipedia o il sito dedicato a questo personaggio.

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