A dir la verità, la versione corretta è: "Ci rivedremo a Filippi". Per spiegare la frase, dobbiamo tornare a Roma, come al solito!
Prima della citazione storica che spiega la frase, diamo il significato attuale. Quando dico a qualcuno. "Andremo a Filippi", voglio fargli capire che il tempo darà ragione a me, perché lui sostiene una tesi errata.
Il dizionario dei modi di dire, ci spiega il perché e scrive:
Ci rivedremo a Filippi!
- Minaccia più o meno scherzosa che allude a una futura resa dei conti, al momento della vendetta, della giustizia, della punizione. È anche un invito alla prudenza.
- Racconta Plutarco nella Vita di Cesare (69,11) che una notte del 42 a.C. apparve a Bruto il suo cattivo Genio, che dopo avergli fatto capire che gli Dei non avevano gradito l'uccisione di Cesare, gli annunciò con la frase “mi rivedrai a Filippi” un successivo incontro in quella località. Filippi era una cittadina della Tracia non lontano dalla costa del Mare Egeo, e proprio in quella piana, poco tempo dopo, l'esercito di Bruto si scontrò con quello di Antonio e Ottaviano riportando la vittoria in una prima battaglia. Durante la notte, però, comparve nuovamente il Genio, e dal suo silenzio Bruto comprese che alla fine sarebbe stato sconfitto. Così infatti avvenne, e Bruto si tolse la vita. Lo stesso episodio è riportato anche da Svetonio nella Vita di dodici Cesari (Bruto,36).
Bibliografia:
- Per la pagina Wikipedia su Filippi, clicca qui.
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