15 novembre 2021

Perché si dice: "Ghe pensi mi"

Qualche settimana fa il mastino Cheng mi ha chiesto che cosa potesse significare "Ghe pensi mi", che un suo compagno boffonchia ogni due per tre. Il compagno di classe è lo stesso di "Và a ciapà i ratt". Secondo me, il tipo si esprime con intercalari meneghini, per bullizzare il povero cinesino. Cheng è nato a Milano, ma è la prima generazione italiana di una famiglia cinese.
Ghe pensi mi, intercalare in Milanese stretto, che in Italiano suona come "Ci penso io", è arrivato alla fama nazionale con Tino Scotti, comico milanese, che ha portato in televisione una macchietta di un tipico cavaliere Milanese. Nel 2010 viene riproposto da Silvio Berlusconi, in una intervista rilasciata al TG1.
Come al solito ha un significato buono ed uno cattivo. Normalmente viene usato con il significato di non sbattersi più di un tanto, il pronunciante vuole comunicare che ci penserà lui a fare qualche cosa.
Ma potrebbe essere usata con il significato che ci devo pensare io perché tu sei un incapace e/o imbrannato.

2 commenti:

  1. Chi era Tino Scotti?

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  2. Ma può essere equivalente del veneto faso tuto mii?

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