Come saprete, da un po' di anni è possibile tenere in casa le ceneri dei cari defunti. Pratica ammessa dallo Stato Italiano, ma non dalla Chiesa Cattolica.
Perchè ho deciso di scrivere questo post e perchè questo titolo?
In settimana sono stata da una cliente, il cui marito è stato uno dei primi morti di COVID 19. Purtroppo di casi come questo ve ne sono migliaia, ma c'è un particolare che mi ha fatto una certa impressione.
Mentre ero lì, è arrivata la nipotina che, dopo aver salutato la nonna, è andata a salutare il nonno o, perlomeno, l'urna con le ceneri del nonno.
Non è il primo caso di urne di ceneri del defunto conservate a casa, ne ho una casistica assai lunga.
Una signora, morta circa cinque anni fa (96 anni), teneva in salotto, a destra del televisore, le ceneri del marito ed a sinistra le ceneri del beneamato coker.
Una mia parente conserva il marito in mezzo ai libri preferiti dal defunto. Da Luglio ad Agosto lo porta al mare per le ferie. Azione vietatissima!
La cremazione in Italia ha incominciato a diffondersi nel 1963, quando il Sant'Uffizio sdoganò la pratica, pur con restrizioni come il divieto di dispersione delle ceneri o la consevazione a casa. Lo Stato Italiano è più liberale, nonostante i numerosi paletti legali.
Personalmente l'idea mi fa una impressione, non per l'azione, ma per memorie storiche. Le persecuzioni naziste finivano sempre nei forni crematori. Ho molte conoscenze di religione ebraica e tutti hanno perso dei parenti nei campi di concentramento. Andate ad Auschwitz per capire.
Sono storia recente, le foto dei camion militari di Bergamo o le pile di urne a Wuhan. Pensare che ci sono persone, che asseriscono che le foto, sono fotomontaggi.
Per ritornare al tema del post, bisogna ammirare la fedeltà e l'amore post mortem, che spinge queste persone a comportarsi così.
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