08 settembre 2019

150 anni, ma non li dimostra!

Ingresso lato Piazza Duomo
Anche questo è un ripescaggio di una  vecchia idea. Lo si  capisce dal titolo e dalla bibliografia, titoli da antiquariato giornalistico.
Così a Luglio mi sono ritagliato una mezz'oretta per fare alcune alcune foto. E adesso incominciamo la visita della Galleria Vittorio Emanuele II.

Dall'Ottagono a Piazza Duomo





Siamo a Settembre 2019, ma quanto tempo fa sono stati i 150 anni? La prima pietra è stata posta il 7 Marzo 1865, l'inaugurazione avvenne poco più di due anni dopo, il 15 Settembre 1867. Ma l'opera era incompleta. La galleria sarà finita nel 1878, dopo il fallimento della società appaltante ed il suicidio dell'architetto Giuseppe Mengoni.

Verso Piazza Scala
Lo sapete perché viene chiamata "Il salotto di Milano"?
Agli albori della sua vita era un luogo di ritrovo della borghesia milanese, che frequentava i vari caffè presenti. L'orario preferito era il tramonto. Ma perché proprio al tramonto? Allora non esisteva l'illuminazione elettrica ed alla sera si usavano dei lumi a gas. In Galleria i lumi erano a venti metri di altezza e per accenderli era utilizzato un sistema ad orologeria, che i Milanesi chiamavano "Rattin" (Topolino). Questa operazione era un richiamo per i cittadini, che arrivavano a frotte e che si sedevano ai tavolini dei caffè, per vedere l'accensione.

Ingresso lato Piazza S
Nel secolo e mezzo della sua vita ne visto di tutti i colori. Dalle manifestazioni per l'arresto di Garibaldi alla rivolta dello stomaco.
Marinetti pose le basi per il manifesto sul futurismo, ai tavolini dei caffè della Galleria.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale vide gli scontri tra interventisti e neutralisti.
Nel 1968 le scorribande degli studenti fecero dei seri danni alle strutture ed agli esercizi presenti, rei di rappresentare la borghesia opprimente e reazionaria.
Erano niente in confronto ai danni subiti durante il bombardamento alleati del 15 / 16 Agosto 1943. Fu distrutta completamente la copertura di vetro. Il crollo della struttura metallica danneggio i muri interni ed i pavimenti.
La ricostruzione durò dal 1948 al 1955, tra dibattiti e polemiche, dimenticandosi  dei mosaici dei pavimenti. Questi verranno sistemati nel 1967 durante i restauri per il centenario. L'ultimo restauro conservativo risale al 2015 in occasione dell'EXPO.

L'Ottagono










L'incrocio dei due bracci ortogonali creano una piazzetta di forma ottagonale, a seguito del taglio degli angoli dei fabbricati. Su questi si appoggia la cupola in vetro alta 47 m.
La parte centrale della Galleria è una calamita per i turisti che visitano Milano. La scaramanzia popolare si basa su varie dicerie, di cui solo due si sono diffuse tra i turisti.
La diceria che sei vuoi tornare a Milano, devi girare otto volte in senso antiorario lungo il perimetro dell'Ottagono, non è proprio conosciuta dai più, ma vedi persone che camminano in tondo come tanti scemi.
La seconda arriva da Torino. Si mormora che sei strusci i tacchi delle tue scarpe sugli attributi del toro, dello stemma della città di Torino, sarai fortunato per il resto della tua vita. Ovviamente i più assidui sono Cinesi.
Adesso c'è un mistero! Nel restauro dei pavimenti per il centenario il toro fu castrato, con gran incazzatura dei Torinesi, per la deturpazione del loro stemma. Non si è mai saputo se era stato un errore o un atto deliberato, per bloccare l'usanza. Finché ci vai con i tacchi, rovini il mosaico e finisce tutto lì. Il problema è che ragazzine e, certe volte, attempate signore si siedano sopra il toro e si esibiscano in gesti molto espliciti, dando lavoro alle Forze dell'Ordine. Magari un giorno scriverò un post sul toro di Torino e su questo.
Dal 1 Maggio del 2015 è aperto un percorso sui tetti degli stabili che compongono la Galleria. Qui puoi prendere l'aperitivo o vedere un film. Quindi questo giro, che è abbastanza costoso, non ti fa vedere solo la Galleria dall'alto o lo skyline del centro di Milano. Durante l'EXPO organizzavano anche i picnic sul tetto. Pagando un supplemento, quando entravi, ti veniva consegnato un cestino con panini e bibite.


Bibliografia:

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