15 maggio 2022

Eurovision Songs Contest

La Kalush Orchestra in prova
Anche quest'anno siamo arrivati alla fine di questa kermesse canora. Ha vinto una canzone con una musica orecchiabile, ben presentata e, soprattutto ucraina.
ESC, l'acronimo di questa manifestazione, non dovrebbe avere sfondi politici, ma a me puzza che siano arrivati a trovare un escamotage, per dare una tale valenza.
Nel corso della trasmissioni ci sono state varie occasioni da discutere, autolesionistiche da parte dei concorrenti. Ne parleremo più avanti.
Sfondi politici ce sono stati anche nel 1969 nell'edizione organizzata a Madrid.
Grazie alla vittoria dei Maneskin, l'edizione 2022 l'abbiamo organizzata noi a Torino, vincitrice tra 18 candidature.
Ad eccezione della cascata d'acqua alla base del palco, l'allestimento scenico non mi è dispiaciuto. Qualche pecca nella diretta. La sincronia video / audio ogni tanto andava per conto suo. Tanto da sembrare che i cantanti fossero in playback. Discutibili anche qualche cambio inquadratura.
La canzone italiana ha sopportato male la cura dimagrante, per rientare nella regola dei tre minuti.
Anche qualche mise dei cantanti sarebbero da discutere. In specialmodo quelle di due femminucce, l'albanese e la spagnola. Quella albanese sembrava una puttanona da strada. Già era robustella, ma aveva risparmiato troppo nei centimetri di stoffa.
Torniamo al perchè la vittoria è andata alla Kalush Orchestra. la canzone "Stefania" è orecchiabile, è stata presentata bene, con una buona coordinazione tra l'esibizione e la coreografia. E senza stonature!
Stranamente, quest'anno i cantanti si sono esibiti in stecche, stonature, cali di voce e coreografie scoordinate con la perfomance canora. Ma perchè proprio nel 2022?
Eliminati in semifinale alcuni pericolosi, vedi Achille Lauro, rimaneva solo da pilotare la giuria demoscopica. L'unica maniera era creare delle piccole pecche, di cui la massa non se ne sarebbe accorta, ma che le giurie avrebbero notato di sicuro. Di sicuro un chiaro segnale.
La pioggia di 12 è stata una dimostrazione del supporto dato alla tragedia ucraina, da parte della comunità artistica europea.


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