28 maggio 2021

Giro d'Italia 103

Il logo della edizione di quest'anno

Oggi voglio elevare una protesta contro una delle cose più sentite in Italia, il Giro.
Stamattina dovevo fare un giro a sud di Novara, che era stato organizzato in maniera da tornare a casa dopo il passaggio della corsa.
Purtroppo salta un appuntamento, così arrivo a Trecate alle 12.25, poco prima della partenza da Abbiategrasso.
Non potendo percorrere la Statale o raggiungere l'autostrada, mi sono parcheggiato al Gigante e mi sono messo ad aspettare, in mezzo ai vari tifosi.
Non me lo sarei immaginato, ma sono di più le tifose rispetto ai maschi. Gli uomini sono più esagitati e sanguigni. La femmina è più tranquilla e tecnica. C'erano due signore che parlavano di rapporti e frequenza della pedalata. Ne parlavano con una certa cognizione di causa, che dava una certa impressione sulla preparazione.
Ora iniziamo con le proteste. Per far passare i Girini hanno chiuso per tre ore la Padana Superiore, dalle 10.00 alle 13.00. Non si poteva percorrerla e nemmeno attraversarla. La ex Statale 11 ha un traffico locale elevato, quasi da autostrada, quindi il blocco ha creato delle code non indifferenti, specialmente di cisterne in uscita dalla raffineria.
L'altra protesta è il comportamento del gestore della strada. Come ho detto, su questa strada c'è un discreto traffico pesante, che rovina l'asfalto in maniera non indifferente. All'inizio della settimana vi è stata una campagna di asfaltatura, purtroppo durante il giorno. La pezzatura partiva dal ponte sul Ticino ed arrivava quasi a Novara. Con il traffico alternato sulla salita dal Ticino, Martedì ci ho messo 2 ore a fare i 20 Km da Sedriano a Trecate.
Adesso non so se il gestore sia ANAS o la provincia, ma,chiunque  sia, ha dimostrato che sono più importanti i Girini rispetto ai normali utenti. Gli automobilisti ed i motociclisti possono fare lo slalom tra le buche, loro no.
La scelta di asfaltare al mattino, con il traffico pendolare, è stata proprio da incapaci. Hanno buttato il traffico nel caos per due giorni. Potevano fare il lavoro di notte, senza creare disturbo a nessuno.


Bibliografia:

 

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