31 dicembre 2024

Le tradizioni di Capodanno

Dal sito di firenzetoday.it

Al titolo aggiungerei anche in Italia, per limitare la casistica. Non potete immaginare quante azioni propiziatorie ci siano in giro per il mondo.
L'unica tradizione che trovi un po' dappertutto è l'indumento rosso e la tavola apparecchiata in tre colori, oro, argento e rosso.
Dalle parti mie c'è l'usanza delle 13 portate a tavola, in cui va contato anche il vino come tale, ma le lenticchie e l'uva le trovi in tutte le regioni. Dovrebbero portare soldi.
Partiamo dall'indumento rosso. Per trovarne l'origine bisogna fare un viaggio nel passato di Roma, sino all'imperatore Ottaviano Augusto, intorno al 31 a.c. Era usanza che gli uomini e le donne si vestissero di rosso, come simbolo di prosperità. In Cina questa tradizione resiste, ove la cittadinanza spende capitali per vestiti rossi e sgargianti.
Nel medioevo la stoffa rossa si riduce. Copre solo la zona inguinale e serve a scacciare le sventure. E' a fine del XIX secolo, che arriva l'usanza consumistica delle mutande e slip rossi. Qui ci si svaria, c'è chi dice che devono essere un regalo natalizio di qualche congiunto o che devono essere usa e getta.
Su questa tradizione ci sono due varianti. La prima è la versione più consumista di un'usanza già consumista. Al 1° Gennaio devi buttare l'indumento usato, per creare un distacco netto tra il passato ed il presente.
La seconda è poco pratica. Al 31 devi indossare le mutande all'incontrario, per metterle giuste allo scoccare della mezzanotte. Sai il traffico dai bagni! Questo dovrebbe potenziare gli influssi positivi del cambio anno.
Adesso arriviamo al cotechino con lenticchie ed all'uva. Anche se si parla di cotechino non bisogna disdegnare lo zampone, basta che sia IGP di Modena. Le lenticchie e l'uva sono i catalizzatori dei soldi e della buona sorte.
La tradizione delle lenticchie arriva di nuovo dai Romani, che usavano regalare una scarsella piena di lenticchie, per augurare un anno prospero.
Le lenticchie le puoi mangiare quando vuoi, meno che in Sicilia. Nell'isola le servono a mezzanotte, sembra che la tradizione arrivi dai Normanni.
Una tradizione spagnola attecchita a Napoli, prescrive 12 acini d'uva allo scoccare della mezzanotte, se vuoi che la ricchezza, che dovrebbe arrivare, sia sparsa su tutto l'anno.
Questi sono i più diffusi, ma ci sono anche anche usanze estremamente locali, come buttare roba vecchia dai balconi o offrire melograni ai commensali.
Per finire...
Offrite un cenone luculliano ai vostri amici e date un bel benvenuto all'anno nuovo.

25 dicembre 2024

Buon Natale '24

Anche quest'anno siamo arrivati al giorno di Natale. Ormai è passato un altro anno, purtroppo bisestile.
Tolto gli ortodossi, ancora legati al calendario giuliano, tutti i cristiani festeggiano la nascita di Gesù Cristo nella notte tra il 24 ed il 25 Dicembre dell'anno 0.
Festeggiamenti per tradizione e non per storia. Questa data è stata fissata nel III secolo, ma non è la reale.
Nel Vangelo di Luca si legge "vegliare di notte, facendo la guardia al loro gregge". Ora le gregge di pecore non le tieni all'aperto in pieno inverno, ma in primavera.
Anche l'anno è dubbio. Si tramanda che la nascita sia avvenuta negli ultimi anni del regno di Erode, quindi prima del 4 dc.
Però il censimento della popolazione fu indetto nell'anno 8 dc.
Lasciamo perdere e continuamo a credere che sia sia nato 2024 anni fa.
Oggi si aprirà anche la Porta Santa, dando inizio al Giubileo.

Buon Natale!


24 dicembre 2024

Mercatini di Natale

Nel caso particolare sono quelli di Zurigo. Noi abbiamo visitato quello della Stazione Centrale delle
Ferrovie Elvetiche. Qui arrivate da Milano e ripartite per l’aeroporto o, guarda caso, per Kilchberg, per visitare il museo del cioccolato.
Dal 21 Novembre al 24 Dicembre di ogni anno, puoi visitare i cinque mercatini di Zurigo.
  • Zurigo Sechseläutenplatz.
  • Centro storico di Zurigo.
  • Stazione Centrale Zurigo.
  • Zurigo Münsterhof.
  • ZurigoWerdmühleplatz.
Il mercatino della Stazione Centrale è il coperto più grande d’Europa, con le sue 120 bancarelle, ove trovi da mangiare, piccola gioielleria e cagatine varie.
Ha anche un nome in tedesco “Christkindlimarkt”, che si distingue dagli altri per l’albero di Natale alto 10 metri.
Certo è in una posizione di forza. Se non hai una coincidenza a breve, tra un treno e l’altro sei indotto a fare un giro tra le bancarelle. L’odore di vin brûlé e di fonduta è forte ed invitante.

23 dicembre 2024

Home of Chocolate


I
eri abbiamo preso la macchina e ci siamo diretti verso Zurigo, per visitare il museo del cioccolato, sito
nella fabbrica Lindt di Kilchberg.
Il primo stop lo abbiamo fatto a Mozzate, per prendere una compagna di università di mia figlia, che è venuta con noi.
Il secondo stop è stato alla Stazione Centrale di Zurigo, dove abbiamo fatto un tour del più grande mercatino di Natale della città.
Il viaggio di andata non è stato del tutto tranquillo. Nella salita al tunnel del San Gottardo, ci siamo imbattuti in una tormenta di neve, non prevista dai bollettini meteo. Sulla rampa di Airolo abbiamo trovato una marea di Italiani, impantanati con SUV muniti solo di gomme estive. Per fortuna a Nord del tunnel pioveva e si è potuto andare via più lesti.
La Home of Chocolate, che è il nome del museo, è ospitato nel Head Quartier della Lindt & Sprüngli, ad un indirizzo che è tutto un programma, giusto per il luogo. Ovviamente una fabbrica di cioccolato può essere solo in Schokoladenplatz 1, cioè Piazza del Cioccolato 1.

All’ingresso ti accoglie una fontana alta 9,3 m, ove scorrono 1400 Kg di cioccolato puro, che ti introduce all’inizio della visita.
Alle spalle della fontana è esposto anche l'orsetto Lindt ad altezza uomo, affianco a cui un'orda di turisti si sparavano dei selfie a raffica, essendo un simbolo conosciutissimo in tutto il mondo.
Un percorso multimediale ti porta dalle piantagioni selezionate nel Ghana, al prodotto finito come lo troviamo sugli scaffali dei negozi.
Segui la fava di cacao dalla pianta, con le prime lavorazioni fatte a mano, il trasporto in Europa e la sua trasformazione con procedimenti innovativi e macchinari all’avanguardia.
Nel percorso capisci come la Svizzera sia diventata famosa per il cioccolato, prima in barrette ed ora anche in praline.
I Maitres Chocolatiers svizzeri dal XIX secolo sono attivi nel campo, sperimentano ed innovano la realizzazione di capolavori in cioccolato.
Prima di andare via, passate dal Lindt Chocolate Shop, 500 mq di dolcezze, dove troverete tutto il catalogo e vi potrete far fare una barretta di cioccolato personalizzata.
Per vostra informazione, a Boffalora c'è un outlet Lindt ed a Milano, in Piazza Castello, trovate un Lindt Chocolate Shop.




Bibliografia:
  • Per la pagina Instagram dedicata a questo post, clicca qui.
  • Per la pagina su svizzera.net, clicca qui.



22 dicembre 2024

I ponti del 2025

Anche quest'anno siamo arrivati a cercare i ponti necessari a rilassarci dallo stress quotidiano.
Ieri stavo leggendo i titoli del Corriere online, quando uno ha attirato la mia attenzione. Il giornalista asseriva che con 6 giorni di ferie si potevano fare 32 giorni in panciolle. Sarà vero? Andiamo a vedere!

Gennaio
2 giorni di ferie - 6 giorni - Stai a casa dal 1/1 al 6/1
4 giorni di ferie - 10 giorni - Riposi dal 28/12 di quest'anno sino all'Epifania 2025

Febbraio
Si casca male. non c'è alcuna possibilità.

Marzo
Si piange ancora!

Aprile
A Pasqua c'è un week lungo, 19/20/21.
Alla Liberazione un altro week end lungo, 25/26/27.
Con 4 giorni di ferie, possiamo organizzare un viaggetto di 9 giorni.

Maggio
1 giorno di ferie - 4 giorni - Festeggi i Lavoratori per 4 giorni.
Se hai ferie arretrate ne bruci 3 e stai a casa dal 19/4 al 4/5. 16 giorni, non male!

Giugno
Per la Repubblica un altro week end lungo, 31/1/2.

Luglio
Si torna a piangere

Agosto
Se non sei in ferie, all'Immacolata un week end lungo, 15/16/17.

Settembre
Ci dobbiamo riposare a lavoro.

Ottobre
Come sopra.

Novembre
Ai morti piangiamo gli stessi ed un week end misero di 2 giorni

Dicembre
All'Immacolata insistiamo con un week end lungo, 6/7/8. San Nicola e Sant'Ambrogio non ci aiutano.
A Natale si hanno 4 giorni per festeggiare, 25/26/27/28.

Confrontando l'anno in arrivo con il 2024, direi che è più prodigo di riposini extra.




08 dicembre 2024

La guglia di San Gaudenzio

La cupola da Via G. Ferrari
Oggi siamo andati ad arrampicarci nella cupola antonelliana della basilica di San Gaudenzio. Purtroppo era una giornata brumosa, senza visibilità e dalla balconata abbiamo visto Novara.
Stando alla guida che ci ha portato in giro, in una giornata ideale si vedono i grattacieli di Milano e nelle giornate ventose la visuale va dal Monviso al Resegone con l'aggiunta degli Appennini.
Questa è un'altra opera dell'architetto Alessandro Antonelli, realizzata in quarant'anni, in contemporanea alla Mole di Torino.
Partiamo dalle cifre della cupola, Alta 121 metri (126 m con la statua), pesa 5572 tonnellate ed è stata costruita con 2046 metri cubi di mattoni, prodotti in una fornace situata dove ora c'è lo stadio.
La Basilica di San Gaudenzio ha uno staff che segue quotidianamente la sua manutenzione. Dal 1552 la "Fabbrica Lapidea" cura la costruzione, prima, e la manutenzione, ora, della Basilica, un'attività simile alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
Per la costruzione della cupola la Fabbrica Lapidea si è finanziata con la "Imposta del Sesino" ripristinata dal Re Carlo Felice di Savoia e con un primordiale crowdfunding. Trovati i finanziamenti, nel 1840 lo studio di fattibilità fu affidato ad Antonelli, che presenterà il primo progetto nel 1841 e nel 1844 iniziò i lavori di costruzione.
Il contratto prevedeva la cupola ed il rifacimento della facciata. Di questa si realizzarono solo la porta in noce e gli angeli in ferro fuso.
I lavori andarono avanti lentamente a causa delle interruzioni dovute alle guerre d'indipendenza. Nel 1855 viene presentato un progetto aggiornato. Nel 1860 vede la luce un terzo progetto sempre più audace, che alza la cupola sino 121 metri sul pavimento. A metà Maggio del 1878, viene posata la statua del Cristo Salvatore che alzerà la costruzione ai 126 metri attuali.
Nel 1887 si chiusero tutti i cantieri ed il Vescovo di Novara inaugurò la struttura

Mia figlia in imbragatura ed elmetto
Per arrivare alla cupola si salire 450 gradini, passando dal Salone del Compasso, dove le guide illustrano tutti i passaggi storici della Basilica e della Cupola. Siamo a 75 metri e dalle balconate possiamo vedere tutta Novara e le campane nella struttura realizzata da Benedetto Alfieri, zio del poeta Vittorio Alfieri.
Qui scatta il secondo limite di età, puoi proseguire solo se hai più di 14 anni.
Altri 143 gradini su di una scala a chiocciola, agganciati ad una fune di sicurezza arrivi al punto più alto raggiungibile a quota 100. Di qui hai una visuale delle Alpi e del campanile 8 metri più in basso.
Se sei di ginocchia e caviglie buone, con più di 6 anni, è un'escursione da provare. Le guide sono molto preparate e gentili, riescono a farti passare le due ore della visita senza che tu te ne accorga. E' più semplice della visita alla cupola di San Pietro o di Saint Paul, quindi abbordabile da quasi tutti.

La torre campanaria



Bibliografia:
Per la pagina Instagram, clicca qui.
Per la pagina Wikipedia, clicca qui.

07 dicembre 2024

Come addobbare un albero di Natale

Lo confesso, non sapevo mica che ci fossero delle regole per fare un albero di Natale.
L'unica imposizione conosciuta da me erano delle date. Si fa all'Immacolata (8/12) e si smonta alla Befana (6/1).
Il dubbio mi è venuto quando mia figlia ha trovato questa immagine, mi pare sulla rivista di Altroconsumo, quindi era necessaria una ricerca sull'argomento.
Il primo passo è mettere le luci. Momento molto discusso, alcune persone dicono che le luci devono essere messe per ultime, perché danno più lucentezza alle palline.
Si è vero, ma ha anche una ragione pratica. In caso di guasto delle luci posso sostituire la catena senza togliere le palline.
Le catene di luci con filo bianco sono sicuramente da usare con la prima scelta. Il filo bianco non sta molto bene, quindi è meglio mimetizzarlo.
Scegliere catene multicolori e con tanti giochi di luce. Evitare lampadine verdi, che si perderebbero con il colore dell'albero. 
Secondo passo sono le ghirlande e dei nastrini colorati. La bravura è girare intorno all'albero, poggiando nastri e ghirlande in maniera uniforme e spiritoso. Possono essere di diversi colori e tipo, ma non più di tre differenti.
Ora mettiamo le palline che possono essere lucide, opache o glitterate, di vari colori e dimensioni. Si possono mettere anche addobbi di diverse forme. Noi, quest'anno, abbiamo messo degli uccellini in vetro, che abbiamo comprato da Pepco.
Ma quente ne vanno? Su di un albero alto 1,5 metri ne andrebbero da 40 a 50. Se l'albero è più alto aggiungerne 10 ogni 20 cm di maggiore altezza. 
La copertura della base dell'albero è molto importante. Non sta molto bene un albero ben guarnito e colorato con la struttura della base in bella vista.
Va bene delle pezze di stoffa stropicciata, della carta crespata o dell'ovatta. L'importante è coprirla in maniera spiritosa e che paghi l'occhio.
Buon lavoro e buone feste.