19 febbraio 2024

La Certosa di Garegnano

Oggi, nei miei giri per lavoro, mi sono fermato alla Certosa di Garegnano, nome più conosciuto della Parrocchia di Santa Maria Assunta alla Certosa di Garegnano.
La sua storia parte il 19 Settembre 1349, con la posa della prima pietra, da parte di Giovanni Visconti. Otto anni dopo, a cantiere ancora aperto, ospiterà il Petrarca, in transito da Milano.
Il monastero fu completato nel 1352, ma i lavori sono proseguiti sino al 1367, quando la chiesa fu definitivamente consacrata.
L'Arcivescovo Visconti dotò il monastero di ampie proprietà a Trenno, per permettere il sostentamento dei monaci Certosini, che qui vivevano.
Del complesso originale rimane poco, La chiesa, il cortile dell'Elemosina, il cortile d'Onore e qualche porzione degli edifici dei Certosini intorno al chiostro della foresteria, da cui si accede all'antico refettorio monastico.
Ora vediamo perché viene definita "La Sistina di Milano". In questa chiesahanno esercitato i migliori pittori rappresentanti il barocco lombardo. La prima pennellata fu data nel 1578 da parte di Simone Peterzano che finirà nel 1572. Gli stucchi di Marsilio de Siolis completano magistralmente l'opera.
Il Peterzano, bergamasco di nascita, ma veneziano d'istruzione, dopo essere statol'insegnante di disegno di Michelangelo Merisi, incomincia ad affrescare le volte della Certosa.
Qui dipingerà il Presepe e l'Epifania nel presbiterio e nel catino dell'abside il Crocefisso con gli angeli e la Maddalena inginocchiat
Le tre tele nel coro raffigurano la Resurrezione di Cristo, il trono con la Vergine ed i santi Bruno, Giovanni Battista, Gerolamo e Ambrogio e l’Ascensione di Gesù al Cielo.
Nella cupola, a forma ottagonale, troviamo otto figure di Angeli e al centro della cupola, l’Eterno Padre.
Nel tamburo vediamo i profeti, le otto sibille ed i quattro Evangelisti.
Daniele Crespi ha affrescato la volta e la navata della chiesa, finendo nel 1628. Nella navata ha illustrato la vita di San Bruno in sette lunette. Ai lati della porta d’ingresso, troviamo le monache certosine Beata Beatrice e S. Margherita d’Oingt.
Sopra le lunette delle porte, la scelta cade sui monaci martiri inglesi ed i monaci scrittori.
La volta a botte è affrescato con motivi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Nei riquadri troviamo dei busti di monaci certosini.
Le cappelle sono state dipinte da altri pittori. Al Solari è attribuito l'altare della sacrestia.
Dato che per salvaguardare l'integrità degli affreschi, la cappella è sempre in penombra, è meglio visitare la chiesa con le visite guidate, tutti i giorni alle 15,30. Sul sito ufficiale si trova il link per accedere alle prenotazioni.



Bibliografia:

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