28 ottobre 2021

Il giardino botanico di Città Studi

Oggi, l’insegnante di Botanica di mia figlia ha organizzato una visita all’Orto Botanico di Città Studi. Dato che i tempi di trasferimento da Lodi, dove ha sede la Facoltà di Veterinaria, erano ridotti proprio all’osso, sono andato a ricuperarla con la macchina a Rogoredo.
Ormai ero lì, così ho chiesto se potevo accodarmi pure io. Nelle migliori organizzazioni c’è sempre un fuori quota! Era da tempo che volevo andare all’Orto Botanico di Brera e, soprattutto, i PIA hanno chiesto a più voci, un post sull’istituzione orto botanico. Vediamo come viene gestito a Milano da parte dell’Università degli Studi.
La Statale gestisce tre orti botanici, Brera, Città Studi e Toscolano Maderno. Ogni sito ha una sua storia e realtà diversa.

Orto Botanico di Brera – E’ il più vecchio, risale al 1774, allocato all’interno del Palazzo di Brera. E’ stato riconosciuto come museo e luogo di interessi storici.

Orto Botanico di Città Studi – Creato nel 2001 sui terreni della Cascina Rosa. Ha un’impronta prettamente di ricerca scientifica.

Orto Botanico G.E. Ghirardi – Situato sulle sponde del lago di Garda, nella cittadina di Toscolano Maderno, è dedicato alle piante officinali.

Come ho scritto sopra, è stato inaugurato nel Settembre 2001, dalla riqualificazione di Cascina Rosa. La location, di poco di più di 2 ettari di superficie, è sita tra Via Golgi e Via Valvassore Peroni. E’ aperto da Febbraio ad Ottobre, grazie alla collaborazione dei Volontari del Touring Club. L’ingresso è gratuito, come a quello di Brera. Riconosciuto dalla Regione Lombardia come raccolta museale, fa parte della Rete Regionale degli Orti Botanici.Concepito come “giardino della scienza”, con essenze provenienti dal vecchio orto botanico di via Colombo e con nuove acquisizioni, si configura come orto botanico accademico, ove le varie facoltà interessate possono condurre esperimenti e ricerche.Ma ha anche un lato divulgativo, ove il pubblico può seguire dei percorsi nelle diverse realtà tipiche della flora spontanea lombarda.Grazie alla visita guidata organizzata dal campus di Lodi, ho potuto accedere alle tre serre dove vengono condotte varie ricerche. Queste serre, non aperte al pubblico, hanno una gestione ad alta tecnologia, per mantenere le condizioni ideali di umidità ed insolazione, per le piante che sono ospitate.Purtroppo le dimensione di un post, non permettono di parlare a lungo di un posto definito “aula a cielo aperto”, per la ricchezza di felci, di piante carnivore, mirmecofile, cactacee, succulente, tintorie ed alimentari.Non appena visiterò anche l’Orto Botanico di Brera, creerò una pagina “Orti Botanici di Milano”, ove potrò scrivere largamente sull’argomento.

 



Bibliografia:

  • Per la pagina UniMi su questo orto botanico, clicca qui.

  • Per la pagina UniMi sugli Orti Botanici di Ateneo, clicca qui.

  • Per il sito istituzionale UniMi sugli Orti Botanici di Ateneo, clicca qui.

  • Per la pagina sul sito di Orto Botanico d’Italia, clicca qui.


 

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