Oggi, l’insegnante di Botanica di mia figlia ha organizzato una
visita all’Orto Botanico di Città Studi. Dato che i tempi di
trasferimento da Lodi, dove ha sede la Facoltà di Veterinaria, erano
ridotti proprio all’osso, sono andato a ricuperarla con la macchina
a Rogoredo.
Ormai
ero lì, così ho chiesto se potevo accodarmi pure io. Nelle migliori
organizzazioni c’è sempre un fuori quota! Era
da tempo che volevo andare all’Orto Botanico di Brera e,
soprattutto, i PIA hanno chiesto a più voci, un post
sull’istituzione orto botanico. Vediamo come viene gestito a Milano
da parte dell’Università degli Studi.
La
Statale gestisce tre orti botanici, Brera, Città Studi e Toscolano
Maderno. Ogni sito ha una sua storia e realtà diversa.
Orto
Botanico di Brera – E’ il più vecchio, risale al 1774,
allocato all’interno del Palazzo di Brera. E’ stato riconosciuto
come museo e luogo di interessi storici.
Orto
Botanico di Città Studi – Creato nel 2001 sui terreni
della Cascina Rosa. Ha un’impronta prettamente di ricerca
scientifica.
Orto
Botanico G.E. Ghirardi – Situato sulle sponde del lago di
Garda, nella cittadina di Toscolano Maderno, è dedicato alle piante
officinali.
Come
ho scritto sopra, è stato inaugurato nel Settembre 2001, dalla
riqualificazione di Cascina Rosa. La location, di poco di più di 2
ettari di superficie, è sita tra Via Golgi e Via Valvassore Peroni.
E’ aperto da Febbraio ad Ottobre, grazie alla collaborazione dei
Volontari del Touring Club. L’ingresso è gratuito, come a quello
di Brera. Riconosciuto
dalla Regione Lombardia come raccolta museale, fa parte della Rete
Regionale degli Orti Botanici.Concepito
come
“giardino della scienza”, con essenze provenienti dal
vecchio orto botanico di via Colombo e con nuove acquisizioni, si
configura come orto botanico accademico, ove le varie facoltà
interessate possono condurre esperimenti e ricerche.Ma
ha anche un lato divulgativo, ove il pubblico può seguire dei
percorsi nelle diverse realtà tipiche della flora spontanea
lombarda.Grazie
alla visita guidata organizzata dal campus di Lodi, ho potuto
accedere alle tre serre dove vengono condotte varie ricerche. Queste
serre, non aperte al pubblico, hanno una gestione ad alta tecnologia,
per mantenere le condizioni ideali di umidità ed insolazione, per le
piante che sono ospitate.Purtroppo
le dimensione di un post, non permettono di parlare a lungo di un
posto definito “aula a cielo aperto”, per la ricchezza di felci,
di piante carnivore, mirmecofile, cactacee, succulente, tintorie ed
alimentari.Non
appena visiterò anche l’Orto Botanico di Brera, creerò una pagina
“Orti Botanici di Milano”, ove potrò scrivere largamente
sull’argomento.
Bibliografia:
Per la pagina UniMi su questo orto botanico, clicca
qui.
Per la pagina UniMi sugli Orti Botanici di Ateneo, clicca
qui.
Per il sito istituzionale UniMi sugli Orti Botanici di Ateneo,
clicca qui.
Per la pagina sul sito di Orto Botanico d’Italia, clicca
qui.