24 giugno 2018

Questa è nuova!!!

Oggi sul Corriere Online ho letto una notizia curiosa e sconvolgente allo stesso momento, per lo meno per me!
La parola "Ciao" è un neologismo che quest'anno compie 200 anni, che è la parola italiana più conosciuta al mondo dopo "Pizza" e che dopo varie peripezie storiche, si può far risalire alla parola latina "Sclavum", in Italiano "Schiavo".
Non mi dilungo sulla storia, andate a leggere l'articolo, ma cito solo alcuni passaggi. I primi cenni storici scritti risalgono al 1818. A Milano il tragediografo Francesco Benedetti la usa per indicare come i cittadini lo avessero salutato al suo ingresso alla Scala. A Verona la Contessa Giovanna Maffei la usa per annotare i progressi verbali del piccolo di casa.
141 anni dopo, cioè Febbraio 1959, Domenico Modugno e Johnny Dorelli portano al successo la canzone "Piove". Questo è il momento dell'exploit mondiale di questa parola. Il verso "Ciao, ciao bambina" diventa più famoso del titolo ed in tutte le lingue se ne fanno delle storpiature.
Comunque anche la canzone "Bella ciao" riesce ad avere una discreta diffusione popolare, nonostante il periodo non proprio ideale. E' la canzone dei partigiani antifascisti durante la Guerra di Liberazione.
Negli anni '70 avremo biscotti e cioccolata con questo nome. L'oggetto più famoso e pure di culto sarà il ciclomotore della Piaggio. Il Ciao insieme al Trotter della Moto Guzzi hanno motorizzato la mia generazione. In questi giorni è salito agli onori della cronaca la notizia del ritrovamento di un Ciao rubato 31 anni fa.
Nei social la parola viene rappresentata con un emoticon sorridente o con una mano vista di palmo e con tutte le cinque dita aperte. Impropriamente è rappresentato anche con una mano con quattro dita chiuse a pugno ed il pollice alto.
Chiudiamo il post con un bel ....

 Ciao


Bibliografia:
Per l'articolo del Corriere Online, clicca qui.
Per l'articolo de La Repubblica Online, clicca qui.

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