03 maggio 2017

Un'inchiesta di mercato

Per dare una mano ad una conoscente, mi sono imbarcato nella avventura di un'inchiesta di mercato, presso una nota catena di supermercati. Per lo meno mi pago gli occhiali nuovi, senza toccare altri introiti.
Chi era prima di me, era abbastanza demotivato. Non era riuscito a combinare molto, pochi avevano accettato di rispondere alle cinque domande, che componevano l'inchiesta. Sfido io, mandare un extracomunitario a far domande dove la Lega è molto forte, non è la migliore delle idee. Ma neanche il personale del punto vendita lo cagava di striscio.
Dopo una mezz'oretta mi ero reso conto dove dovevo andare a sparare. Sono arrivato ad avere otto risposte su dieci clienti bloccati.
Le vecchiette pensionate erano da evitare, acide e scorbutiche, a solo guardarle di mandavano al diavolo. I vecchietti pensionati e, magari, pure vedovi, ti rispondevano cortesemente, ma ti raccontavano tutta la loro vita. Uno aveva persino conosciuto Caprotti.
La preda perfetta era la signora con bambini. Gentili e rispettose del tuo lavoro, rispondevano con dovizia di particolari, sulle catene di supermercati preferite e sul perché le frequentavano.
Altra categoria a rischio erano gli yuppies. Uomini in giacca e cravatta e donne in tailleur, sempre di fretta, rispondevano a monosillabi ed in maniera molto evasiva.
Tra gli stranieri emergevano i sudamericani, mentre i nordafricani ti evitavano come un appestato.
Un'altra cosa che ho scoperto, che i clienti indigeni erano ben pochi. La maggioranza lavorava nei dintorni ed abitava in altri paesi. Nelle pause facevano la spesa per la sera.
Domani mattina altra bordata di domande, da ripetere a noia, sino a Martedì.


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